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EDITORIALE

Amici del Papa, ma molto interessati

Prima uscita pubblica del "Cenacolo degli amici di Francesco", gruppetto di intellettuali e vaticanisti che si sono autoinvestiti del compito di "guardiani della rivoluzione". Ma a ben vedere sembrano interessati soprattutto alla legittimazione dell'omosessualità. Con l'aiuto di qualche protagonista del Sinodo...

Editoriali 14_11_2014
Raffaele Luise

Dal blog Rossoporpora.org curato dal  vaticanista Giuseppe Rusconi, veniamo a sapere dell’esistenza del “Cenacolo degli amici di Francesco”, intendendosi per Francesco l’attuale Papa. Si tratta di un gruppetto di giornalisti e intellettuali - che potremmo anche definire ultras - guidati dal vaticanista del GR1 Raffaele Luise e formatosi poco dopo l’elezione al pontificato di papa Bergoglio.

Di tutte le possibili interpretazioni che si danno del magistero di papa Francesco, quella del Cenacolo – e di Raffaele Luise - è sicuramente tra le più progressiste. Non a caso per la prima uscita pubblica tre sere fa a Roma, relatori principali sono stati l’immancabile cardinale Walter Kasper e il cardinale Francesco Coccopalmerio. Vista l’affluenza di pubblico alla serata, probabilmente con il nome Cenacolo si fa riferimento al numero di adesioni (non più di una ventina i presenti in tutto).

Per la sintesi degli interventi rimando a quanto riportato da Rusconi. Qui merita però mettere in rilievo un aspetto di questo Cenacolo, e dell’attività di Luise che non perde occasione - anche nei suoi servizi per la Rai – di incitare alla rivoluzione nella Chiesa spazzando via quei focolai di resistenza al cambiamento radicale che papa Francesco intende portare a compimento. Per Luise – lo ha detto nell’occasione - «ci si trova di fronte a un pontificato e a un uomo straordinario che riprendono quella primavera che era sfiorita negli ultimi cinquant’anni. Vanno anche oltre, alle fonti del cristianesimo, a Gesù». Da cancellare sono «1700 anni di Chiesa costantiniana» e viste le forti resistenze all’interno della Chiesa, il Cenacolo si presenta come una sorta di “guardia presidenziale” per fare avanzare la rivoluzione.

Ma alla fine, stringi stringi, sembra che anche questi rivoluzionari siano interessati soprattutto a cambiare la dottrina che riguarda la morale sessuale (e poi dicono che la Chiesa è fissata con il sesso): in particolare puntano alla legittimazione dell’omosessualità. Luise in questo è un grande attivista e sembra che si sia preso l’incarico di portare il maggior numero di vescovi possibili su questa posizione.

Nel marzo scorso fece rumore un convegno organizzato a Lucca in cui Luise duettò con il vescovo di quella diocesi, monsignor Italo Castellani (clicca qui). Parlando di omosessualità questi si spinse a sostenere la necessità nella Chiesa di un «cambiamento» e di un «trapasso» culturale, di un affronto della questione in termini di «diversità come una ricchezza». E per essere più chiaro se ne è uscito con un’immagina poetica: «Se tutti i fiori fossero uguali, i prati perderebbero la loro bellezza». 

E visto che il clima era favorevole, Luise s’è lasciato andare a un’esposizione dell’argomento senza farsi scrupolo: «Ci sono 486 specie animali che contemplano l'omosessualità. Quindi questa non è una caratteristica puramente umana. Non è una devianza, ma fa parte della natura. L'omosessualità è un'attitudine umana. Quindi ci troviamo di fronte a una grande sfida, fuori e dentro la Chiesa". E a proposito di Chiesa, Luise non ha fatto misteri: «Ci sono tanti gay, attivi e passivi, anche in alto». E sa sicuramente di cosa sta parlando.

Tanto è vero che il Cenacolo e chi lo sostiene ritiene che sia venuto il tempo di fare un ulteriore passo avanti, ed è stato audacemente il cardinale Coccopalmerio a dirlo: parlando anche di omosessualità, se ne è infatti uscito sostenendo che – visto che al Sinodo si sono valorizzati gli elementi positivi delle coppie «non regolari» - sarebbe stato il caso di «invitarne qualcuna» già nello scorso ottobre, ma si potrà magari «recuperare» nella prossima occasione. Sì, proprio così: se a decidere fosse il cardinale Coccopalmerio, al prossimo Sinodo sulla famiglia tra un anno sarebbero ospiti anche coppie di divorziati risposati e coppie omosessuali.

Questo lo scriviamo perché si sappia dove si vuole andare a parare.

P.S.: Della serata con Kasper e Coccopalmerio ha riferito anche il sito specializzato de La Stampa, Vatican Insider, ma con una curiosità che non è sfuggita agli osservatori: ha evitato di dire chi aveva organizzato l’incontro, e ha glissato sull’intervento di Coccopalmerio. Per l’intervento del cardinale si può capire che forse l’ha sparata troppo grossa anche per una testata che pure ha sempre tifato per Kasper. Quanto all’oscuramento del Cenacolo, due sono le ipotesi: rivalità interne al gruppo degli ultras di papa Francesco, oppure anche a Vatican Insider si rendono conto che certi “guardiani della rivoluzione” sono proprio impresentabili. Il futuro ci dirà.