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Diritti & rovesci

Corte di Giustizia UE: sì alla libera circolazione di coppie gay

La Corte di Giustizia UE dichiara che si deve riconoscere il permesso di soggiorno ai membri delle coppie gay come se fossero coniugi.

Gender Watch 15_06_2018

Robert Clabourn Hamilton e Relu Adrian Coman (nella foto), coppia omosessuale, chiedono alla Romania un permesso di soggiorno per Hamilton, cittadino non rumeno. La Romania respinge la richiesta perché i due per la legislazione nazionale non possono essere coniugi e il permesso di soggiorno, in base alla disciplina normativa europea, è concesso solo ai coniugi.

I due iniziano una battaglia legale che li porta fino alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Questa dà ragione alla coppia: che il compagno di una coppia omosessuale sia equiparato alla figura di un coniuge in merito al permesso di soggiorno anche se lo Stato a cui è stata fatta richiesta non ha riconosciuto i “matrimoni” omosessuali.

Questo perché altri Stati invece legittimano tale tipo di unione, infatti – scrivono i giudici - “la nozione di ‘coniuge’ che designa una persona unita ad un’altra da vincolo matrimoniale è neutra dal punto di vista del genere e può comprendere quindi il coniuge dello stesso sesso”. Dunque tale status deve essere riconosciuto all’estero, altrimenti sarebbe contrario alla normativa relativa alla libera circolazione sul territorio UE delle persone.

Questa decisione è contraddittoria se applicata in quegli stati che non hanno riconosciuto le “nozze” gay. Come infatti si può qualificare “coniuge” colui che per espressa volontà dello Stato non lo è?

https://pickline.it/2018/06/12/corte-ue-libera-circolazione-per-le-coppie-arcobaleno/