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BANCO FARMACEUTICO

Cresce il numero dei poveri che non possono curarsi

Nel Rapporto 2017 - Donare per curare: Povertà sanitaria e Donazione Farmaci promosso dal Banco Farmaceutico, si registra ancora un aumento della povertà sanitaria in Italia. Cresce sia il bisogno di farmaci (+9,7%) che il numero di coloro che non possono acquistarli per ragioni economiche (+4% rispetto al 2015).

Economia 17_11_2017

Immaginate la situazione peggiore possibile. Quella di essere ammalati, di aver sempre più bisogno di farmaci per curarsi, ma di non aver soldi a sufficienza per poterli comprare. Ebbene, questo scenario da incubo è vissuto da sempre più italiani, anno dopo anno. Anche nel 2017, il rapporto sulla povertà sanitaria del Banco Farmaceutico, pubblicato oggi, rivela questa drammatica verità: cresce il bisogno di farmaci (+9,7%, quindi un decimo in più, rispetto all’anno precedente) e anche il numero di coloro che non possono acquistare farmaci per ragioni economiche (+4% rispetto al 2015). Quest’ultimo è un fenomeno che riguarda ormai più di mezzo milione di persone: 580mila che non possono acquistare medicinali.

Spulciando i dati del rapporto, vediamo che lo scenario è addirittura peggiore, perché anche fra gli italiani che sono al di sopra della soglia di povertà, il 10% non può permettersi il ticket per visite mediche ed esami del sangue, mentre addirittura il 23% non ha potuto acquistare farmaci per ragioni economiche. Sono questi i dati essenziali del Rapporto 2017 - Donare per curare: Povertà sanitaria e Donazione Farmaci. Il dato sul crescente fabbisogno di farmaci (+9,7%) è ricavato dalle richieste di medicinali da parte di 1.722 enti assistenziali. In prospettiva, nel quinquennio che va dal 2013 al 2017, la richiesta è cresciuta del 27,4%. Complessivamente, gli enti aiutati hanno fornito farmaci a oltre 580mila utenti. Quanti sono in rapporto agli italiani che versano in condizione di povertà assoluta? Coloro che sono in povertà farmaceutica sono, in media, il 12% dei poveri assoluti italiani, percentuale che sale al 21% nel Nord Italia, dove evidentemente è più alto il numero degli assistiti rispetto a un più basso numero di poveri.

Due i trend più notevoli: l’aumento del numero degli assistiti stranieri (+6,3%) e dei minorenni (+3,2%). Fra questi ultimi, l’incremento è dovuto soprattutto all’aumento di minorenni assistiti italiani (+4,5% contro +1,5% di stranieri). Sul totale degli assistiti, i minorenni sono più di un quinto (21,6%). Gli adulti rappresentano ancora la componente maggiore dei poveri assistiti: 65,2% del totale e in questo caso “pesano” di più gli stranieri (59% tra gli italiani contro il 68,9% tra gli stranieri).

Secondo un’elaborazione di Banco Farmaceutico sui dati Istat, “emerge che in Italia, nel 2015, le persone indigenti hanno potuto spendere per curarsi 29 centesimi al giorno, ovvero 106 euro all’anno (14 euro in meno rispetto all’anno precedente), contro i 695 euro (+13 euro) del resto della popolazione. Contestualmente, le famiglie povere hanno potuto spendere solo il 2,4% del proprio budget in salute (22,18 euro su 905.84 euro mensili), contro il 4,5% (111,92 euro su 2.498,58 euro mensili) delle famiglie non povere”.

Ma oltre a coloro che sono in povertà sanitaria conclamata, c’è anche la crescente massa silenziosa di coloro che rinunciano alle cure, quel 10% che non può permettersi il ticket delle visite e quell’enorme 23% che rinuncia a comprare farmaci per ragioni economiche. Scomponendo questo dato, vediamo che rinuncia ai farmaci soprattutto chi ha un titolo di studio basso (40,85%), chi ha più figli (42,1%) e chi vive al Sud (50,6%). Rinunciano casalinghe (40,2%), pensionati (39,8%) e soprattutto i lavoratori “atipici” (51,2%).

“In una fase storica tanto complicata, caratterizzata dal persistere degli effetti della crisi, il Terzo Settore e il mondo della solidarietà hanno bisogno di strumenti e competenze sempre più affinati per poter assolvere alla propria vocazione”, afferma Sergio Daniotti presidente della Fondazione Banco Farmaceutico. “Il Rapporto Odf 2017 ci conferma la necessità di compiere un ulteriore sforzo per sostenere quella straordinaria e complessa macchina che risponde al nome di Servizio Sanitario Nazionale, una risorsa che costituisce un unicum tutto italiano e che troppo spesso diamo per scontata - ha dichiarato Mario Melazzini, direttore Generale di Aifa, presso la cui sede è stato presentato oggi il rapporto - Sia all’interno che all’esterno del perimetro del Ssn, persistono sacche di cittadini italiani e stranieri che rinunciano alle cure o alle prestazioni mediche per ragioni che hanno a che fare con il proprio reddito. L’obiettivo delle istituzioni, e in questo Aifa è assolutamente in prima linea, è limitare l’impatto dei fattori socio-economici sullo stato di salute degli italiani”.

Il nuovo rapporto è stato promosso da Fondazione Banco Farmaceutico Onlus e BFResearch ed è stato realizzato con il contributo di IBSA dall’Osservatorio Donazione Farmaci (l’organo di ricerca di Banco Farmaceutico) e da quello del comitato tecnico scientifico composto da Caritas Italiana, Associazione Medicina e Persona e Acli.