Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Giuseppe a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

Da persona a persona

Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?» (Lc 1,57-66.80)

Schegge di vangelo 24_06_2018

Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei. Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui. Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele. (Lc 1,57-66.80)

La nascita di Giovanni Battista esalta l’opera di Dio. Il Battista nasce da genitori anziani e da madre sterile. Che sarà mai questo bambino? In lui deve compiersi l’opera di Dio. Primo tra tutti, Giovanni riconosce Gesù tra la folla, vede lo Spirito posarsi su di lui e lo indica come Agnello che toglie i peccati. Chi riconosce e segue Gesù, lo indica ad altri. E’ accaduto così fin dall’inizio: "Quello che abbiamo visto e udito, lo annunciamo a voi". Così il cristianesimo passa di padre in figlio, da cristiano a cristiano e al non cristiano.