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Don Pablo Domínguez. La verità è contagiosa

Vita ordinaria di un prete straordinario, morto a 42 anni dopo aver conquistato la sua ultima cima. La racconta, attraverso le parole e i volti di chi lo ha incontrato, un film che per gli esperti sarebbe stato un flop. E che invece sta dilagando grazie al semplice passaparola.

Ecclesia 24_05_2013
Pablo Domínguez Prieto

Quando un incontro è dirompente, non solo è indimenticabile, ma non si può fare a meno di raccontarlo a tutti. Fa esplodere il desiderio di domandare, di approfondire, di conoscerne ancora meglio il protagonista. Un incontro del genere è capitato al regista spagnolo Juan Manuel Cotelo, che il 3 febbraio 2009 partecipò alla conferenza di un giovane filosofo e teologo, don Pablo Domínguez, decano della Facoltà Teologica di San Dámaso, Madrid. «Andai a quella conferenza di malavoglia – racconta Cotelo – però quel prete mi colpì, perché era provocatorio, era ironico, era incisivo. Osava dire che per credere in Dio bisogna usare la testa».

Finita la conferenza, lo scambio di qualche parola e l'intenzione di rivederlo. Le cose però andarono diversamente, perché appena 12 giorni dopo Cotelo scoprì attraverso la televisione che don Pablo, quel prete di 42 anni così brillante e convincente, era morto, scendendo con un'amica scalatrice le pendici del Moncayo (2.300 metri s.l.m.) appena conquistato. Per don Pablo quella era la sola cima spagnola che ancora mancava al suo carnet di scalatore esperto e appassionato. L'ultima cima.

E L'ultima cima è il titolo del docu-film, incalzante e avvincente, forte e pieno di pace (come era don Pablo), che racconta chi era don Pablo Domínguez e che Cotelo ha realizzato fondando una casa di produzione ad hoc, la Infinito más uno. In Spagna la pellicola ha avuto una diffusione e un successo quasi virali. Senza alcuna pubblicità, solo con il passaparola, dalle prime 4 sale di Madrid nel giro di 10 giorni è stato proiettato in 80 sale. Dopo due settimane è arrivato in 168 sale di tutta la Spagna, in alcune delle quali è rimasto in cartellone 5 mesi.

Da noi questo bel film è arrivato un po' dopo, perché quando la sera del 5 luglio 2010 fu proiettato nel cortile del palazzo arcivescovile di piazza Fontana, a Milano, alcuni esperti decretarono che in Italia sarebbe stato un investimento in perdita, che non avrebbe avuto pubblico. Così, nonostante l'Acec (Associazione Cattolica Esercenti Cinema) fosse pronta a mettere a disposizione le sue sale, non si trovarono distributori.

Ma le cose belle, le cose vere riemergono, tornano sempre. Qualcuno aveva visto il film, qualcun altro ha continuato a parlarne, qualche coraggioso si è coinvolto nell'impresa e il passaparola è ripartito anche in Italia. Dal blog di Costanza Miriano l'appello di un ragazzo di Firenze ha riacceso la curiosità nei confronti di questa pellicola e della storia che racconta, la storia ordinaria di un prete straordinario, perché profondamente umano, profondamente intelligente, profondamente invaso dall'amore di Cristo e quindi capace di guardare con lo stesso amore chiunque incontrava, di gustare tutta la realtà. Diceva: «Tutti noi siamo degli inquieti cercatori della verità» e la sua vita è stata esattamente questo, la continua ricerca della verità nella realtà, nei volti degli altri, negli autori che studiava, nella bellezza delle montagne che amava e che chiamava «l'anticamera del Cielo».

Il film riporta alcuni flash della conferenza del 3 febbraio 2009, brani registrati di lezioni o interviste a don Pablo e le testimonianze di chi lo ha conosciuto: studenti e vescovi, laici e consacrati, amici e fratelli, i suoi genitori, persone che senza tristezza parlano della sua allegria e della sua disponibilità, delle sue doti e della sua umiltà, della sua cultura, della sua finezza e della sua semplicità, della gratitudine per aver incontrato un prete che non voleva essere altro che un prete e che per questo era figura di Cristo.

Don Pablo faceva, anzi fa venire voglia di essere come lui, perché in ogni suo gesto e in ogni sua parola si vede quanto possa essere travolgente e convincente l'incontro con Cristo. Fa esplodere il desiderio di parlarne, di domandare, di approfondire, di conoscere ancora meglio il Protagonista di quell'incontro.

 

Queste le sale dove è possibile assistere al film nei prossimi giorni:

28 Maggio, ore 17.00 e 21.15, Cineclub Nickelodeon, via Consolazione 1, Genova

28 Maggio, ore 20.45, Cinema Siani, via 4 Novembre 36, Marano (NA)

28 Maggio, ore 21.00, Cinema Araceli, Borgo Scrofa 20, Vicenza

29 Maggio, ore 19.00, Cinema Araceli, Borgo Scrofa 20, Vicenza

30 Maggio, ore 21.15, presso la Parrocchia San Gregorio Barbarigo, via Bordighera 46, Milano

31 Maggio, ore 19.30, Aula Magna del Seminario, via Mons. Cogoni 9, Cagliari

31 Maggio, ore 21.00, Sala della Comunità Karol Wojtyla, Via Baracca, Cabiate (CO)

31 Maggio, ore 21.15, Cinema Cristallo, Cesano Boscone (MI)

3 Giugno, ore 21.15, Cinema Cristallo, Cesano Boscone (MI)

6 Giugno, ore 21.00, Cinema Pax, via Fiume, Cinisello Balsamo (MI)

6 Giugno, ore 21.00, Cinema S. Pellico, Saronno (Va)

7 Giugno, ore 21.00, Sala Garden, via IV Novembre, Gavirate (Va)