Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Sant’Espedito a cura di Ermes Dovico
EUROBAROMETRO

Europei e sovranisti, ecco il profilo dei cittadini Ue

Un'ampia ricerca svolta da Eurobarometro mostra come la fiducia nella Unione Europea sia in crescita soprattutto nei paesi dove più forti sono i partiti sovranisti. Un quadro che smentisce la narrazione che tanto piace ai nostri media. E l'immigrazione è in cima alle preoccupazioni degli europei.

Esteri 07_08_2019

La relazione di Eurobarometro pubblicata in questi giorni, presenta i primi risultati dell'indagine più ampia della primavera 2019 (EB91), che è stata effettuata tra il 7 giugno e il 10 luglio 2019 in 34 paesi o territori: i 28 Stati membri dell'Unione (UE), cinque paesi candidati (Macedonia settentrionale, Turchia, Montenegro, Serbia e Albania) e la comunità turco-cipriota nella parte del paese non controllata dal governo della Repubblica di Cipro (clicca qui).

Il 44% dei cittadini intervistati ha fiducia nell'Unione europea, che ha guadagnato due punti percentuali dall'autunno 2018, raggiungendo il suo livello più alto dall'autunno 2009 (quando era al 48%). Ora sono dieci i punti percentuali al di sopra della fiducia nei governi nazionali (34%) e della fiducia dei cittadini nei propri parlamenti (34%).  In 20 Stati membri della UE, la maggioranza degli intervistati afferma di avere fiducia nell'UE (rispetto ai 17 in autunno 2018): la classifica è guidata da Lituania (72%), Danimarca (68%) ed Estonia (60%). Più della metà degli intervistati affermano anche che "tendono a fidarsi" dell'UE in Lussemburgo (59%), Finlandia (58%), Portogallo (57%), Malta e Svezia (entrambi 56%), Bulgaria e Ungheria (entrambi 55%), Irlanda, Polonia, Paesi Bassi e Cipro (tutti al 54%), Romania e Austria (entrambi al 52%) e Lettonia e Belgio (entrambi al 51%).
All'altra estremità della scala, le percentuali più basse di intervistati che si fidano dell'UE sono osservate nel Regno Unito (29%), Grecia (32%), Francia (33%), Repubblica Ceca (36%) e Italia (37%).

Prima osservazione: i cittadini che votano così largamente i partiti sovranisti in Europa, vedi ad esempio Fidesz (Ungheria) che si attesta ben oltre il 50%, continuano ad essere anche fiduciosi nella Europa. Il dipinto letterario fornitoci dai mass media occidentali è sfuocato: infatti questi dati dimostrano che cittadini di moltissimi paesi nei quali i sovranisti sono larga parte, confidano nell’Europa grazie alla speranza di essere maggiormente rispettati perché rappresentati dai partiti nazionali di riferimento. Non c’è dunque una alternativa farlocca tra partiti sovranisti ed Europa, il mito sinistro è semplicemente falso.

Seconda osservazione: l’Italia del tanto vituperato Salvini (37%) crede più nell’Europa di quanto non lo credano i galletti francesi del tanto osannato Macron (33%). Altro errore grave e falsità diffusa nell’attribuire al Presidente francese quei doni taumaturgici europei che non possiede e che nemmeno i suoi cittadini gli attribuiscono.

Più di sei cittadini europei su dieci sono ottimisti sul futuro dell'UE (61%, +3 percentuale punti dall'autunno 2018 e +11 dall'autunno 2016). Questo è il livello più alto per questo indicatore dall'autunno 2009, in tutti gli Stati membri dell'UE tranne uno, la maggioranza degli intervistati è ottimista riguardo al futuro dell'Unione Europea (rispetto al 26 nell'autunno 2018). In Grecia il 51% si dice "pessimista" vs. 45% "Ottimista"; è l'unica eccezione, insieme alla Francia di Macron dove ‘pessimisti ed ottimisti’ si equivalgono. La chiara crescita dei diffusi consensi per i ‘sovranisti’  in tutti i paesi europei corrisponde ad una chiara percezione della maggioranza di europei che concorda sul fatto che la loro "voce conta nell'UE" (56%). Questa convinzione è cresciuta del 7% dall'autunno 2018 e del 13% dalla primavera 2014, quando solo Orban era già al governo in Ungheria e nessuno ancora era in grado di individuare chiaramente i trend di crescita dei movimenti politici sovranisti (clicca qui). 

 La maggiore preoccupazione dei cittadini europei, anche qui diversamente dalle accuse che un certo mondo della comunicazione e della politica italiota ed europea diffondono, è quella relativa alla immigrazione. Oltre un terzo degli europei ritiene che l'immigrazione sia la principale preoccupazione a livello dell'UE (34%), seguita dal cambiamento climatico. Nonostante la grancassa che moltissimi suonano a favore di Greta, solo il 22% si dice preoccupato dal clima (clicca qui).

Andamento economico, terrorismo, finanze pubbliche e disoccupazione seguono nella classifica. Tra gli italiani… il 32% è preoccupato per l'immigrazione, 28% per l’economia, 26% per la disoccupazione, 17% per le finanze dei paesi europei e solo il 15% per i cambiamenti climatici.
Tra le conquiste maggiormente positive della UE, i cittadini dimostrano di apprezzare innanzitutto la libera circolazione di persone, beni e servizi all'interno dell'Europa (60% delle risposte totali, +1 punto percentuale dall'autunno 2018). Seguono la "pace tra gli Stati membri”(54%, -1), lo “scambio di studenti e programmi come l’ERASMUS "è al terzo posto (26%, +1 punto percentuale dall'autunno 2018), "l'euro", ora al quarto posto (24%, -2) ed "il potere economico dell'UE". "Il livello di assistenza sociale (assistenza sanitaria, istruzione, pensioni) nell'UE" rimane al settimo posto, per il 18% degli intervistati ed infine, "la politica agricola comune" (11%).

Dunque la capacità di incidenza dell’Europa nel risolvere i bisogni reali e le difficoltà della vita di famiglie e cittadini europei è molto scarsa.  Quali priorità vogliono veder attuate i cittadini europei dalle istituzioni? A questo importante dato, visto l’approssimarsi del nuovo mandato della Commissione europea, si deve prestare attenzione. Più di otto cittadini dell'UE su dieci sostengono "la libera circolazione dei cittadini dell'UE che possono vivere, lavorare, studiare e fare affari ovunque nell'UE (81%), quasi tre quarti degli europei vorrebbero "una politica di difesa e sicurezza comune tra gli Stati membri dell'UE ”(74%), oltre sette intervistati su dieci “una politica energetica comune tra gli Stati membri dell'UE"(72%) e anche  una "politica commerciale comune dell'UE” (71%). Dato simile per i cittadini che sostengono la necessità di una comune politica per l’immigrazione che sono il 67%.

In una parola, fiducia ma con riserve nella UE, richiamo alle vere priorità politiche. Fantasmi e falsità su avversari politici? Totale smascheramento, se l’Europa scalda ancora i cuori in molti paesi è proprio perché ci sono forti partiti identitari e sovranisti. L’immigrazione e le preoccupazioni che trascina con sé, non sono né una falsa preoccupazione nè una strumentale campagna dei sovranisti, sono la principale preoccupazione dei cittadini europei in 20 Stati e per i cittadini degli altri 8 Stati l’immigrazione è al secondo posto tra le principali preoccupazioni. Con buona pace di filantropi e cultura sinistra, almeno per il momento in Europa non spira un vento favorevole alla ‘sostituzione etnica e culturale’.

Sinora l’Europa non ha capito nulla, pensate che lo scorso 25 Luglio la (vecchia) Commissione e il suo Vice Presidente Timmermans hanno deciso di trascinare l’Ungheria davanti alla Corte Europea per chiedere l’abrogazione della legge anti migrazione clandestina ‘Stop Soros’ (clicca qui). Follie che confidiamo la nuova Commissione europea non voglia ripetere mai più.