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OMOFOBIA

Famiglia. Qualcosa si muove a Vercelli

A Vercelli, grazie al tenace lavoro di Emanuele Pozzolo (Fratelli d'Italia), è stato approvato un ordine del giorno per la libertà di espressione e a difesa della famiglia naturale, ispirato da interventi della nostra testata.

Editoriali 20_12_2013
Emanuele Pozzolo

Mentre il centro-sinistra a guida Matteo Renzi mostra di sapersi muovere in modo coordinato sul tema delle unioni civili - istituendo registri per queste unioni a macchia di leopardo in tutta Italia, così da dare la falsa impressione di una richiesta corale che «sale dal territorio» - il centro-destra talora latita. L'opposizione ai registri delle unioni di fatto è spesso lasciata soprattutto ai singoli cittadini: un migliaio sono scesi in piazza a Crotone, in una fiaccolata conclusa dal vescovo locale, centinaia a Viterbo hanno firmato una petizione di protesta. E così via.

Ci sono peraltro eccezioni lodevoli. Diversi Comuni hanno approvato ordini del giorno per la libertà di espressione e contro la legge-bavaglio sull'omofobia, sulla base di un'iniziativa propagandata anche dal nostro giornale. Ora in un comune capoluogo di provincia, Vercelli, grazie al tenace lavoro del consigliere comunale Emanuele Pozzolo (Fratelli d'Italia), è stato approvato un ordine del giorno articolato, e anch'esso ampiamente ispirato da interventi della nostra testata, su tutta la materia delle unioni omosessuali, di cui è utile trascrivere il testo.

«ODG: Unioni di fatto e omofobia
Di fronte a proposte di legge che vogliono introdurre anche in Italia un riconoscimento giuridico delle unioni di fatto, anche omosessuali, e le norme cosiddette anti-omofobia, sapendo che sono in gioco principi e valori generali, che chiunque può riconoscere sulla base della ragione,
premesso
- che «La famiglia non può essere umiliata e indebolita da rappresentazioni similari che in modo felpato costituiscono un vulnus progressivo alla sua specifica identità, e che non sono necessarie per tutelare diritti individuali in larga misura già garantiti dall’ordinamento» (Cardinale Angelo Bagnasco, Discorso all'Assemblea Generale dei Vescovi italiani, 21 maggio 2013);
- che i diritti individuali dei singoli conviventi, in Italia, sono in larga misura già garantiti dall’ordinamento e che le unioni civili introdotte dalle varie proposte di legge recentemente presentate in Parlamento sono precisamente quelle «rappresentazioni similari» alla famiglia che non possono essere in alcun modo accettate;


considerato


- che l’esperienza di tanti Stati, a partire dalla Francia e dalla Gran Bretagna, mostra che le leggi sulle unioni civili non sono un’alternativa ma l’apripista alle leggi sul matrimonio e le adozioni omosessuali.
constatato inoltre
- che, nonostante l'eventuale introduzione del delitto o dell’aggravante della omofobia venga presentata come uno strumento di lotta contro la violenza e le aggressioni, il nostro ordinamento punisce già, senza distinzioni, ogni aggressione all’integrità della persona e alla sua sfera morale, e in più contiene le aggravanti dei «motivi abietti» e del profittare delle condizioni di debolezza della vittima, la previsione di nuovi reati o aggravanti di questo tipo è rischiosa per la libertà dei cittadini, poiché da un concetto così esteso deriva uno spazio enorme di intervento penale, che rischia di mettere in pericolo sia la libertà di espressione del pensiero sia la libertà religiosa;
- che, qualora si avverasse l'introduzione del  delitto o dell’aggravante della omofobia, il rischio di procedimenti penali sorgerebbe a fronte di qualsiasi giudizio critico, sul piano scientifico, etico ed educativo, di determinati orientamenti sessuali; o di qualsiasi dottrina religiosa, o espressione educativa, che sostenga la contrarietà al diritto naturale degli orientamenti sessuali diversi da quello eterosessuale;
- che il carattere nocivo di queste eventuali leggi si deduce dall'esperienza, dal buon senso e dai principi della legge naturale, da cui la legge positiva non può allontanarsi se vuole essere vera legge, i quali – in quanto riconoscibili dalla ragione – s'impongono a tutti a prescindere dalla fede e dall'appartenenza religiosa, e da tutti chiedono di essere rispettati;


si invita


il Sindaco di Vercelli a trasmettere il presente atto ai rappresentanti parlamentari del territorio vercellese affinché essi possano difendere, nell'espletamento del loro mandato, la famiglia naturale e la libertà di espressione da proposte legislative pericolose e insensate».

Il dato rilevante, a livello politico, e' che il centrodestra - FI, Ncd, FDI, e Lega - nell'occasione ha votato in modo compatto e senza defezioni. Come risultato, nonostante la strenua opposizione del centro-sinistra, l'ordine del giorno di Vercelli è passato con quattordici voti contro dieci.

Una Vercelli non fa primavera, specie in inverno? «È chiaro a tutti - ha affermato il consigliere Pozzolo - che si tratta di una piccola goccia in un grande mare in tempesta: eppure goccia su goccia si può creare una vera e propria inondazione».