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PARIGI

Francia, Chiesa sotto assedio

Il ministro delle Abitazioni minaccia di requisire gli edifici ecclesiali per ospitare i clochard, se non lo farà la Chiesa stessa. Ma 26 parrocchie solo nel centro di Parigi ospitano già ogni notte i senzatetto. Molto più di quanto faccia lo Stato.

Libertà religiosa 07_12_2012
Il ministro Duflot

Il ministro delle Abitazioni del governo socialista francese, la signora Cécile Duflot, si preoccupa per il gelido inverno alle porte, che rischia di riproporre lo scandalo dei senzatetto che muoiono di freddo per strada, nonostante un'assistenza pubblica che dovrebbe essere ampiamente sostenuta da tasse che, se pure non sono ai livelli record italiani, sono pur sempre tra le più alte in Europa. E la signora ministro pensa di avere trovato la soluzione. Minaccia una «dimostrazione d'autorità» e un'azione «senza mollezza» per requisire gli immobili della Chiesa Cattolica e usarli per ospitare i senzatetto.

Perbacco, deve aver pensato la signora ministro, la soluzione era semplice, chissà perché non ci aveva pensato nessuno prima. I barboni muoiono? È colpa della Chiesa, che ha tanti spazi vuoti nelle chiese e nei conventi dove potrebbero stare al caldo. Se non si è provveduto prima, dev'essere stata colpa della «mollezza» dei governi precedenti. Per fortuna che ora è arrivato il governo socialista che invece - come si diceva una volta, con altre espressioni, in Italia - punta tutto sul duro.

Peccato che sia tutta una bufala. Perché la Chiesa Cattolica non ha aspettato i colpi di genio della signora ministra per essere, già da anni, la maggiore organizzazione che ospita senza tetto in Francia. Cifre alla mano, in questo settore la sua carità privata è molto più efficiente dell'assistenza pubblica dello Stato. Ogni notte a Parigi ventisei parrocchie aprono i loro locali ai senzatetto, cui offrono anche la cena e la colazione. Non si contano gli istituti religiosi che si sono specializzati nel soccorso notturno a chi dorme in strada. Forse la ministra potrebbe visitare i mille metri quadrati messi a disposizione dalle suore benedettine di Notre-Dame de Jouarre (Seine-et-Marne), dove i senzatetto non sono solo alloggiati e nutriti, ma amorevolmente accolti dalle religiose.

Come un comunicato dell'arcivescovo di Parigi, del Secours Catholique e della Conferenza dei religiosi e religiose di Francia ha fatto puntualmente notare, la Chiesa potrebbe fare ancora di più se non si trovasse di fronte a ostacoli burocratici che qualche volta derivano da una sorda ostilità anticlericale diffusa in settori dell'amministrazione francese. Ma soprattutto - lo hanno spiegato ancora i vescovi in un comunicato - i senzatetto non muoiono tanto per mancanza di spazi dove dormire, ma per mancanza di personale competente che li convinca a usufruire degli spazi, li accompagni e li aiuti. Migliaia di volontari cattolici sono sulle strade per questo tutte le notti. Molto di meno fa, appunto, lo Stato.

La verità allora è la solita: non solo fa freddo, ma tira una brutta aria per la libertà religiosa in Francia. Si moltiplicano le manifestazioni d'intolleranza, perché un laicismo antico spesso di marca massonica si salda con le azioni di lobby che non tollerano la ferma opposizione della Chiesa al riconoscimento del matrimonio omosessuale, caposaldo della politica dei «diritti» del governo Hollande. Ecco allora che tutte le scuse sono buone per attaccare la Chiesa, e oggi prendere di mira il suo patrimonio immobiliare, tra tasse e minacce di requisizioni, è diventato uno dei modi principali per cercare di metterla a tacere quando i suoi interventi danno fastidio.