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Halloween, festa celtica e cristiana poi deformata

Intervista a Paolo Gulisano, autore (assieme a Brid O'Neill) di La notte delle zucche – Halloween: storia di una festa. Ripercorrendo la storia di una delle feste più controverse e maledette, fino all'Alto Medioevo, quando la tradizione celtica di Samhain si incontrò con le feste cristiane dei Santi e dei Defunti. E come la cultura protestante americana se ne è impossessata, deformandola.

Cultura 31_10_2016
Halloween

Nelle ultime settimane, come consuetudine da diversi anni a questa parte, siamo stati investiti dalla messa in mostra di zucche vuote, streghe in miniatura, amuleti, pipistrelli... oggetti che è oramai possibile trovare anche nelle scuole. Accanto a questo, non è raro sentire bambini e genitori affermare di essere in vacanza perché "è Halloween", a scapito delle ricorrenze cattoliche dei Santi e dei Morti. Anche questo è un triste segnale circa la perdita d'identità, intrinsecamente cristiana, dell'Europa.

Su questo argomento è appena stata pubblicata, per i tipi di Ancora Editrice, la nuova edizione di La notte delle zucche – Halloween: storia di una festa, a cura di Paolo Gulisano e di Brid O'Neill. Si tratta di un testo agile ma ben documentato, molto utile per fare chiarezza sull'origine e le conseguenze di questa festa, che d'innocuo – come emergerà nell'intervista all'Autore – ha poco o nulla.

Dottor Gulisano, partiamo dal nome: da dove deriva il termine "Halloween"?

Il nome Halloween altro non è che la storpiatura americana del termine inglese "All Hallows' Eve": la vigilia di Ognissanti. Halloween quindi parte da una ortodossa festa cattolica e finisce per storpiarla in una brutta parodia del sacro. Una deformazione che comincia linguisticamente, facendo sparire quella bella parola che indica la santità, Hallow. 

La festa di Halloween ha radici nel paganesimo. Precisamente, in quale epoca e in quale popolo si è cominciata a celebrare questa festa?

La storia di questa ricorrenza comincia con i Celti, questo antico popolo d’Europa che costituì la prima grande civiltà sviluppatasi a nord del bacino mediterraneo.  Il primo novembre, Samonios o Samhain in irlandese, rappresentava il Capodanno dei Celti, la fine dell'estate e l'inizio dell'inverno. Un periodo di prova, di attesa del ritorno della Primavera. Era invece la festa della comunione, dell’unità tra i vivi e i morti, dei quali non si aveva paura, per i quali si portava rispetto. Si pensava che in questo giorno i morti potessero tornare nella terra dei vivi per celebrare con la propria famiglia. Niente a che vedere dunque con i terrori di morti in cerca di nuovi corpi da possedere, o di spiriti maligni e terribili divinità dell’oscurità venuti a soggiornare sulla terra e ad imprigionare e uccidere il sole.

Come mai successe che la festività celtica di Samhain divenne Ognissanti?

Si trattò di qualcosa che poteva avvenire in quello straordinario crogiolo di popoli, di culture, di tradizioni che fu il Medioevo, dove il Cristianesimo agì come forza eccezionale per unire, per salvare, per selezionare, per elaborare tutto ciò che proveniva da prima di sé, vagliando ogni cosa e trattenendo ciò che aveva valore. Samhain dunque venne adottata dalla Chiesa, che vedendo il significato eccezionale degli antichi miti celtici, i miti di rigenerazione del mondo, così come la straordinaria sensibilità di quei popoli nei confronti dei propri defunti, decise di interpretarli alla luce della Fede cristiana. Era un momento troppo importante nella vita di uomini e comunità per rimanere estraneo ad una evangelizzazione che coglieva quanto di buono vi fosse nella sacralità antica, riconducendola al messaggio salvifico di Cristo. Il 1 novembre, la festa della fine dell’estate, la festa in cui si ricorreva all’aiuto dei propri morti per affrontare le incognite del futuro, divenne per la Chiesa la festa di tutti i santi, completata il giorno dopo dalla festività dei defunti.

Come mai, in seguito, la tradizione plurisecolare cristiana di Ognissanti si è trasformata nell'attuale carnevalata in stile horror?  

Diciamo anzitutto che l’origine del “fenomeno” Halloween è tutta americana: quell'America dove giunsero milioni di emigrati irlandesi con la loro profonda devozione per i santi, un culto oltremodo fastidioso per la cultura dominante di derivazione puritana, che nella sua attuale versione secolarizzata ha deciso di scartare il senso cattolico di Ognissanti, trattenendo nella cosiddetta Halloween l'aspetto lugubre dell'aldilà, con i fantasmi, i morti che si levano dalle tombe, le anime perdute che tormentano quelli che in vita arrecarono loro danno... un aspetto che si tenta di esorcizzare con le maschere e gli scherzi.

Halloween, da intendersi secondo la messa in scena moderna, in Europa ha preso piede in maniera sempre più massiccia nell'ultimo decennio. E, lo abbiamo visto, altro non è che l'ennesimo regalo di regresso della cultura a stelle e strisce. La domanda è: con questa festa siamo arrivati alla parodia della fede cristiana, alla negazione radicale delle nostre radici?

La mentalità dei giovani, i loro atteggiamenti, i loro gusti e i loro valori sono e “devono” essere sempre più omologati con quelli americani. Così i ragazzi devono essere  “liberi” di abbracciare ogni idiozia di moda, di amplificare parossisticamente ogni rito e ogni mito che si presenti con il colore dell’esotico e che, naturalmente, porti un nome inglese. Liberi di non leggere neppure un libro all’anno, come fanno, di essere sottoposti alla più alta quantità di televisione pro capite e , infine, come è giusto, “liberi” di rimanere affascinati in numero sempre maggiore, e da questo punto di vista il successo di massa di Halloween è davvero simbolico, da streghe, santoni, fatture , culti satanici e altre consimili “cerimonie”.

Padre Gabriele Amorth affermava che "Halloween è una trappola del demonio" e che "è il capodanno dei satanisti, la notte per eccellenza dell'occulto e di chi lo pratica. Condivide queste affermazioni?

Halloween rappresenta per occultisti ed esoteristi  un'occasione di “reclutamento”. Si approfitta cioè della ricorrenza per avvicinare i giovani alle pratiche magiche e superstiziose e la festa si trasforma in una specie di “ponte” tra i ragazzi e il mondo dell'occultismo. Si mira insomma in vari modi a creare un’atmosfera di simpatia intorno alla magia e all’esoterismo, a farli apparire realtà buone, utili, addirittura divertenti e spingere così a stimolare l’interesse nei loro confronti. L’esoterismo si propone di fatto di dare una spiegazione completa dell’universo, della creazione e di Dio, attraverso una “conoscenza” (gnosi) iniziatica che pretende di completare e superare l’esperienza del reale mediante il possesso di presunte verità occulte.