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L'INCARICO

Il nuovo governo giallo-verde alla prova del Conte

Dopo i numerosi colpi di scena, Giuseppe Conte, giurista, scelto da Lega e M5S, ha ricevuto l'incarico dal presidente Mattarella. Dopo un colloquio insolitamente lungo, ha dichiarato che sarà "l'avvocato di tutti gli italiani" e ha ribadito la collocazione europea e internazionale dell'Italia. Opposizione contrariata. Mercati in attesa...

Politica 24_05_2018
Giuseppe Conte

Giuseppe Conte, professore universitario e avvocato, ha ricevuto dal Presidente della Repubblica l’incarico di formare il nuovo governo e, come da prassi, ha accettato con riserva. Dopo 80 giorni di stallo, si sblocca dunque la situazione politica e si appresta a nascere quello che il Presidente incaricato già definisce “il governo del cambiamento”. E’ possibile che ottenga la fiducia entro una settimana, anche se bisognerà prima sciogliere il nodo della nomina dei Ministri, su cui il Quirinale vorrà certamente dire la sua.

Ma a pochi minuti dalla convocazione al Quirinale per il probabile incarico, si era complicata nuovamente la posizione del premier indicato da M5s e Lega come presidente del Consiglio in pectore: il sito del quotidiano Libero aveva pubblicato il dettaglio di due cartelle esattoriali, una del 2009 e una del 2011, che testimonierebbero il mancato versamento di tasse, imposte e multe per complessivi 50.000 euro. Il Capo dello Stato si era preso ieri altro tempo per riflettere sul profilo del giurista, soprattutto dopo le notizie sul suo curriculum “gonfiato”. Ma ora quelle polemiche sembrano superate e l’incarico è stato affidato.
Lega e Cinque Stelle esultano. Matteo Salvini si dice pronto a cominciare, pur ribadendo fedeltà agli alleati di centrodestra. Più entusiasta ancora il commento di Luigi Di Maio, che torna a parlare di “inizio della Terza Repubblica”.

Il colloquio tra Conte e il Capo dello Stato è durato quasi due ore. Fino ad ora i colloqui al Colle si erano protratti per una mezz'ora o poco più. Segno che il confronto è stato molto puntuale e meticoloso, sui singoli punti dell’intesa programmatica giallo-verde sulla quale si reggerà il nuovo esecutivo.
"Il programma - ha dichiarato Conte al termine del colloquio - sarà basato sulle intese intercorse tra le forze politiche di maggioranza. Col presidente abbiamo parlato della fase impegnativa e delicata che siamo vivendo e delle sfide che ci attendono. E sono consapevole della necessità di confermare la collocazione europea e internazionale dell'Italia. Il Paese giustamente attende la nascita di un Esecutivo e attende risposte. Sarà il governo del cambiamento. Il mio intento è di dar vita a un governo dalla parte dei cittadini, che tuteli i loro interessi. Mi propongo di essere l'avvocato difensore del popolo italiano, sono disponibile a farlo senza risparmiarmi, con il massimo impegno e la massima responsabilità. Non vedo l'ora di iniziare a lavorare sul serio". Subito dopo, il premier incaricato si è recato a Montecitorio (in taxi, lo stesso mezzo usato per giungere al Quirinale), per incontrare il presidente della Camera Roberto Fico.

Ora già impazza il toto-nomi, anche se molte caselle sembrano definite, come quella del Viminale, dove c’è in pole position Matteo Salvini, o quella del Lavoro, ministero che probabilmente verrà accorpato allo Sviluppo economico, destinato a Luigi Di Maio. Ancora in bilico, invece, la nomina al Ministero dell’Economia dell’economista euroscettico Paolo Savona, fortemente spinto dal Carroccio.

Nel frattempo, le reazioni dei partiti d’opposizione non sono state concilianti. Forza Italia e Fratelli d’Italia ribadiscono la loro ferma contrarietà alla nascita di un esecutivo che giudicano debole ed esposto agli attacchi internazionali. Il Pd lo definisce un esecutivo “fortemente di destra”.

C’è grande attesa su come reagiranno i mercati alla notizia dell’incarico a Conte. Ieri lo spread, vale a dire il differenziale Btp/bund tedeschi, ha chiuso a 189 e i mercati hanno vissuto un’altra giornata difficile, anche se dall’Ue è stato confermato che almeno per ora non verrà aperta alcuna procedura di infrazione nei confronti dell’Italia a proposito del debito pubblico. Il New York Times definisce il nascente esecutivo italiano “una minaccia per l’Europa”, in quanto “populista”. Ma non c’è bisogno di andare oltre Oceano per registrare scetticismo nei riguardi di Conte e del suo tentativo di formare un governo. Il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, durante l’assemblea annuale a Roma, ha bocciato il contratto di governo Lega-Cinque Stelle e ha aggiunto: "Non è affatto chiaro dove si recuperano le risorse per realizzare i tanti obiettivi e promesse elettorali". Boccia ha poi invitato i due partiti usciti vincitori dalle elezioni del 4 marzo a "cambiare senza distruggere".

A movimentare la giornata anche un post minaccioso su Facebook del grillino Alessandro Di Battista contro il Quirinale: "La maggioranza c’è, il Colle non tema governo e non si opponga agli italiani".  Di Battista ha anche invitato alla mobilitazione sul web con l'hashtag #VoglioIlGovernoDelCambiamento. Di lì a poco si è fatto sentire anche suo padre Vittorio, che sempre su Facebook ha aggiunto: "Se il popolo si inc..., Quirinale come la Bastiglia". Sembra quasi che una parte della classe dirigente grillina non voglia digerire quest’intesa con la Lega e faccia di tutto per farla saltare. Se così sarà, al Senato, dove il nascente esecutivo avrà solo 6 voti di maggioranza, potrebbero risultare spesso decisivi i voti di altri partiti formalmente all’opposizione. E questo potrebbe annacquare il programma di governo. Conte ha chiaramente ribadito la collocazione europea dell’Italia e ciò lascia intendere che il suo primo obiettivo sarà quello di rasserenare gli animi dei partner, in particolare Francia e Germania. Ma questo basterà a frenare i prevedibili attacchi speculativi?