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EGITTO

Il potere ai Fratelli Musulmani? Se lo sognano

E' iniziato il mese di Ramadan e la situazione in Egitto è sempre più tesa. Alcuni shaykh legati ai Fratelli Musulmani stanno tentando di risvegliare l'immaginario islamico degli egiziani con sogni che confermano la legittimità di Morsi.

Esteri 15_07_2013
Il Cairo

Da ormai due settimane piazza Rabi’a al-‘Adawiyya al Cairo ospita i manifestanti pro-Morsi che denunciano il “colpo di Stato”. Nel frattempo è iniziato il mese di Ramadan, è il nono mese dell’anno e la sua sacralità è fondata sulla tradizione coranica, secondo la quale Maometto in questo mese avrebbe ricevuto una rivelazione dall’arcangelo Gabriele. In questo periodo la comunità islamica deve astenersi, dall’alba al tramonto, da cibo, bevande, fumo e rapporti sessuali. Non solo in teoria, dovrebbe essere un mese di tregua da ogni conflitto armato. Ciononostante la tradizione narra che Maometto diede inizio alla battaglia di Badr – la prima vera guerra musulmana contro i meccani infedeli –  proprio durante il mese di Ramadan del 624. Così come il conflitto del 1973 noto come la Guerra del Kippur, è conosciuto come la Guerra del Ramadan in Egitto, Giordania e Siria, che sferrarono un attacco a sorpresa proprio durante il digiuno. In Iraq, il mese di Ramadan è stato caratterizzato dagli attacchi dei ribelli contro le truppe dell’esercito americano, raggiungendo il picco di oltre 1.400 attentati nel 2007. Oggi si assiste ad attentati contro le moschee sunnite. Tutto ciò conferma che in caso di necessità, in momenti difficili il digiuno può essere interrotto. Se poi si tratta di una giusta causa, combattere nel mese di Ramadan può significare per il credente godere della protezione divina.

La situazione in Egitto è sempre più tesa. Il movimento Tamarrud ha dimostrato la propria forza e i Fratelli musulmani stanno indubbiamente vivendo un momento di impasse con i propri leader arrestati e i riflettori puntati su ogni loro mossa e dichiarazione. E’ indubbio che il punto forte del movimento fondato da Hasan al-Banna è sempre stato il sostegno da parte della base, dei ceti medio-bassi della popolazione egiziana. E’ altrettanto indubbio che lo schieramento opposto ha sottratto parte del consenso popolare alla causa della vera libertà, ma soprattutto del pane e dell’elettricità che continuano a mancare.

Detto questo, forse non è casuale che alcuni shaykh legati ai Fratelli musulmani stiano tentando di risvegliare l’immaginario islamico degli egiziani con lo strumento del sogno. D’altronde nella tradizione islamica l’importanza dei sogni e la pratica oniromantica hanno sempre avuto uno spazio centrale in quanto pratica divinatoria ed eccelsa attraverso cui Dio poteva comunicare con gli uomini. Negli ultimi giorni in piazza Rabi’a al-‘Adawiyya sono stati rivelati numerosi sogni che confermavano la legittimità di Morsi e ne preannunciavano il ritorno vittorioso al potere. Lo shaykh Ahmad ‘Abd al-Hadi, uno dei predicatori della Fratellanza, si è rivolto ai manifestanti dicendo: “Alcuni devoti a Medina hanno riferito di avere visto in sogno Gabriele – su di lui la pace – che entrava nella moschea dedicata a Rabia al-‘Adawiya per pregare. Qui si trovavano anche l’Inviato – su di lui la pace e la benedizione di Dio – , il presidente Morsi e altre persone. Giunto il momento della preghiera, i presenti si disposero davanti all’Inviato, mentre l’Inviato si posizionò davanti a Morsi”.

Lo stesso shaykh ha narrato anche il seguente sogno: “Un altro devoto ha sognato di osservare un deserto sul quale si trovavano cinquanta cammelli, dei giovani e dei bambini che giocavano sulla sabbia. Con il trascorrere delle ore sia i giovani che i cammelli iniziarono ad avere sete e fame, colti dalla disperazione si rivolsero a Dio, lo supplicarono. Fu così che la terra si fendette ed emerse un ruscello alto dieci piani che si rovesciò sul terreno. I cammelli, i giovani e i bambini si dissetarono e udirono una voce che diceva: ‘Proteggete i cammelli del presidente Muhammad Morsi’.” Un altro messaggio trasmesso ai manifestanti da Gamal ‘Abd al-Hadi riferisce che ‘Abd al-‘Aziz Suwaylim, un dotto devoto, avrebbe visto in sogno “otto colombe verdi posarsi sulla spalla del dottor Muhammad Morsi” il che significherebbe che quest’ultimo è destinato a governare per otto anni. 

Il ricorso al sogno del Profeta a sostegno di Muhammad Morsi ha scatenato un ennesimo dibattito in seno all’islam egiziano. Accuse di sfruttamento della religione per scopi politici, accuse di “mettere veleno sul miele e la menzogna sull’Inviato” ovvero le stesse accuse rivolte sempre più di frequente dai musulmani nei confronti della Fratellanza.  Uno dei pochi risultati positivi del governo Morsi e dei Fratelli musulmani al potere, in Egitto quanto in Tunisia, è stato quello di mettere a nudo il loro obiettivo primario: il potere per amore del potere. Il fatto che questo obiettivo sia stato ottenuto camuffando la politica con la religione, mescolando religione e interessi politici è stato l’errore più grave. E la Fratellanza se ne è accorta, tanto che da piazza Rabi’a al-‘Adawiyya sono iniziate a scomparire le insegne verdi e nere con la professione di fede islamica per lasciare il posto alla bandiera egiziana. 

Non saranno certo i sogni appena narrati a rafforzare le schiere dei sostenitori di Morsi e a riportarlo al potere. D’altronde anche Napoleone Bonaparte non appena sbarcato in Egitto nel 1798 aveva riferito di avere sognato Maometto che aveva “benedetto” il suo arrivo, ma tre anni dopo fu costretto ad abbandonare la terra del Nilo. Oggi gli egiziani vogliono diventare cittadini nel vero senso della parola, essere rispettati in quanto tali a prescindere dal credo, perché è un loro diritto. La responsabilità degli egiziani è enorme, ma anche quella dei governi occidentali, in primis il presidente Obama, che dovranno scegliere da che parte stare e comprendere prima che sia troppo tardi che a giocare con il fuoco, in questo caso rappresentato dagli estremisti islamici, prima o poi ci si brucia.