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In Madagascar i profughi siriani non sono benvenuti

In Madagascar c’è allarme per i profughi siriani che l’Acnur chiede di accogliere

In Madagascar l’arrivo di molti siriani crea allarme tra la popolazione, in gran parte sotto la soglia di povertà, preoccupata che si tratti di profughi che il governo sarà costretto a ospitare

Migrazioni 07_12_2017

La presenza di stranieri di nazionalità siriana nelle principali città del Madagascar ha rinnovato nella popolazione il timore che il governo accetti la richiesta dell’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati di accogliere dei profughi siriani nell’ambito di un progetto della durata di quattro anni che dovrebbe iniziare nel gennaio 2018. Ad agosto, quando si era diffusa la notizia del possibile arrivo di un certo numero di profughi, l’allora ministro degli esteri Béatrice Attalah aveva rassicurato l’opinione pubblica spiegando che era facoltà del governo malgascio accettare o respingere la richiesta dell’Acnur. Nelle scorse settimane in effetti sono atterrati negli aeroporti internazionali del paese numerosi cittadini siriani. Sono muniti di visti turistici validi solo tre mesi, rassicura la polizia di frontiera che inoltre sostiene di avere le liste complete dei nuovi arrivati e di essere quindi in grado di accertarne identità e status. Tuttavia il fatto che molti stiano frequentando dei corsi intensivi di lingua malgascia non ha rassicurato la popolazione, preoccupata per le risorse necessarie ad accogliere degli stranieri mentre circa il 77% dei malgasci vive sotto la soglia di povertà.