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Dolce libertà di espressione

Jack il pasticciere finisce davanti alla Corte suprema

Un pasticciere negli Usa rifiuta di prepare una torta per un "matrimonio" gay e viene trascinato in giudizio. La vertenza è approdata alla Corte suprema.

Gender Watch 19_09_2017

Jack Phillips vive a Lakewood in Colorado e fa il pasticciere. Un giorno entrano nel suo negozio David Mullins e Charlie Craig i quali gli chiedono di preparare una torta per le loro future "nozze" arcobaleno. Jack gli risponde laconico: «Sentite, vi posso vendere crostate per il compleanno, biscotti, canditi quello che volete. Ma non farò una torta per un matrimonio gay».

I due lo trascinano in giudizio e il pasticciere finisce nell'occhio del ciclone massmediatico. Jack, intervistato a tal proposito, prendendo una Bibbia da sotto il bancone, una volta disse: «Qui c’è scritto che l’unione carnale deve essere tra un uomo e una donna. Non voglio che la mia creatività, la mia arte, i miei talenti siano forzati per contribuire a un evento religioso significativo che viola le mie convinzioni religiose». Spiegazione perfetta di cosa significa collaborazione formale al male.

Jack, che nel difendere il suo rifiuto si era appellato alla libertà religiosa e di pensiero del Primo emendamento, perde la causa in primo e secondo grado per motivazioni risibili. La libertà di espressione sarebbe stata tutelata dato che la coppia non aveva criticato l'aspetto della torta: ma Jack non si riferiva all'espressione artistica, ma alla libertà di pensiero. In secondo luogo i giudici hanno affermato che da una torta non si può capire le idee religiose del pasticciere quindi poteva benissimo preparare il dolce. Ma - rispondiamo noi - ciò che importa non è se terzi intuiscono che ci sia stata collaborazione ad un atto non voluto dal collaborante, ma è fornire uno strumento per realizzare uno scopo che Jack non condivideva. In terzo luogo i giudici avevano dichiarato che il pasticciere è sempre libero di dire quello che vuole in altre forme. Ma - ribattiamo ancora noi - la libertà è tale se è rispettata in tutte le sue forme.

Ora Jack ha presentato istanza alla Corte suprema e l'amministrazione Trump ha invitato i giudici ad accogliere l'istanza. Se Jack vincerà avrà preparato la torta più gustosa della sua vita. Solo un poco amara per gli attivisti gay.

http://www.corriere.it/esteri/17_settembre_18/pasticciere-jack-suo-no-tortaper-nozze-gay-a2927716-9bd6-11e7-99a4-e70f8a929b5c.shtml