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MEDICINA

La furia irrazionale degli anti-vaccinisti

Nel dibattito sui vaccini si sono purtroppo inseriti gli anti-vaccinisti. Il loro numero è sorprendentemente elevato e sono molto attivi online. Hanno un approccio anti-scientifico e usano toni violenti. Sottovalutano il pericolo delle malattie e ne ritengono debellate alcune, come la polio e il vaiolo, che in Africa e Asia sono endemiche.

Creato 10_06_2017
Vaccini

Il 7 giugno il presidente Mattarella ha firmato il Decreto legge che porta da quattro a 12 le vaccinazioni obbligatorie. A fine giugno inizierà la sua discussione in Senato. Auguriamoci che i parlamentari decidano responsabilmente, ben informati, con solide motivazioni. Ma nel frattempo, nel dibattito sorto sulla reale necessità di alcuni dei vaccini e sui possibili danni derivanti dalla somministrazione di tutti e 12, sul ruolo dello stato nel tutelare la salute individuale e collettiva, sui diritti delle famiglie di decidere come prendersi cura dei propri figli, si sono inseriti gli antivaccinisti, persone convinte che i vaccini siano inefficaci, inutili, insicuri, persino estremamente pericolosi per la salute, e le campagne di vaccinazione quindi un complotto delle case farmaceutiche, se non peggio. 

A giudicare dai social network, il loro numero è sorprendentemente elevato, forse in crescita proprio per effetto delle discussioni attuali in cui sfiducia nel decreto e nei confronti dei vaccini si confondono di continuo e si mescolano, per di più in un contesto culturale in cui si attribuiscono stesso valore e credito a teorie, analisi e opinioni. 

Per gli antivaccinisti il vaiolo è stato debellato dalle migliori condizioni di vita, il vaccino non c’entra, quello del tetano è inutile perchè tanto scade dopo dieci anni. “Ci ammalavamo una volta e ottenevamo l’immunità” è il commento a un articolo su Jedanews intitolato La libertà a tempi del morbillo che denuncia la “forsennata campagna di allarmismo terroristico” in atto. 

Scorrendo la pagina FB “Vaccini Basta”, creata nel 2012 e seguita adesso da 12.654 persone, si scopre poi che, almeno per molti, il vero problema sono proprio i vaccini. L’epidemia di influenza Spagnola del 1918, ad esempio, responsabile di almeno 40 milioni di morti, ha colpito solo persone vaccinate. “I vaccini hanno FALLITO il loro intento – si legge nelle informazioni sulla pagina FB – dovevano proteggerci dalle malattie infettive invece hanno creato malattie IATROGENE DEGENERATIVE molto più gravi”. 

“Dittatura del sterminio – dice un post – vogliono vederci tutti malati per andarcene al creatore”. “No – risponde un post – non per andare al creatore, ma per renderci malati cronici a cui somministrare farmaci a vita”. “Malati – aggiunge un altro post – fragili psicologicamente e facilmente manipolabili”. 

Da qualche tempo gli antivaccinisti riversano odio e disprezzo sul dottor Roberto Burioni, ordinario di microbiologia e virologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, autore di un libro intitolato Il vaccino non è un’opinione (Mondadori 2016). “Immondo al vivere civile”, lo definiscono, “sciacallo”, “peggio di quei medici criminali nazisti”, “fai attenzione a come parli di noi genitori, cretino, stupido idiota. Chi semina raccoglie...!”. “Ho un proiettile con il suo nome pronto in canna” ha minacciato un follower di “Vaccini Basta”, frase poi cancellata. Ma un blog aveva fatto in tempo a copiare e incollare il post, con nome e cognome dell’autore. 

Accuse e minacce simili negli ultimi anni forse si sono sentite solo in Afghanistan e Pakistan, due stati in cui la poliomielite è endemica, formulate da gruppi talebani che, dalle parole ai fatti, attaccano le equipe che partecipano alle campagne di vaccinazione uccidendone il personale. Sostengono che non di vaccini si tratta, bensì di sostanze che rendono sterili i bambini islamici, un complotto ordito dall’Occidente. In Pakistan uno degli ultimi attentati risale al 10 settembre 2016. Due talebani Jamaat-ul-Ahrar hanno ucciso a colpi di pistola il dottor Zakaullah Khan, giustiziato perché responsabile della campagna per l’eliminazione della polio a Peshawar.  

 “La polio, come la peste, non c'è più” scrive su FB una antivaccinista. Non sa quanto si sbaglia, sia sulla peste che sulla polio. Oltre che in Pakistan e Afghanistan, la poliomielite è endemica in Nigeria. Nel resto del mondo è stata sradicata grazie a una colossale campagna di vaccinazioni iniziata nel 1988 quando la malattia era ancora presente in 125 stati. L’ostacolo più grave si è verificato nel 2000 allorché le autorità di alcuni stati del nord della Nigeria, a maggioranza islamica, hanno bloccato le vaccinazioni denunciando un complotto cristiano per avvelenare i bambini islamici o, in alternativa, un piano degli Stati Uniti per renderli sterili, diffondere cancro e AIDS. Un ceppo del virus ha provocato in breve un incremento di casi del 30% in Nigeria. Negli anni successivi la polio si è ripresentata in 12 stati africani già dichiarati liberi dalla malattia e nel 2005, probabilmente trasmessa alla Mecca dove per il pellegrinaggio prescritto dall’Islam si incontrano persone provenienti da tutto il mondo, ha raggiunto l’Indonesia dove dal 1995 non si verificavano più casi. Estese campagne di vaccinazione hanno di nuovo estirpato la polio quasi ovunque. Ma da allora alla Mecca i bambini sono ammessi solo se vaccinati.

Un altro grande successo è stata la campagna contro la meningite A in Africa. 260 milioni di persone sono state vaccinate a partire dal 2009 nei 16 paesi della cosiddetta “fascia della meningite” che va dal Gambia all’Etiopia. Il risultato è che dai 25.000 morti e oltre 250.000 casi del 1997 si è scesi a quattro casi soltanto nel 2013. Proprio nel rallegrarsene, l’Oms aveva ammonito che nessuna malattia infettiva è stata del tutto sradicata, le grandi epidemie possono ripetersi. Pochi mesi dopo in tre stati dell’Africa Occidentale scoppiava la grande epidemia di Ebola che ha ucciso 11.315 persone.