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IL ROMANZO

La seconda vita di Cesare nel regno dei morti

E se le Idi di marzo fossero state una colossale messinscena? In Cesare il conquistatore, alle sorgenti della vita, Cesare e soci cambiano radicalmente rotta: l’obiettivo è il Regno dei Morti. Il romanzo suggestivo di Franco Forte.

Cultura 28_02_2018

L’ipotesi è suggestiva e non si può dire che l’autore non sia partito da un plot originale. In questi romanzi si immagina, infatti, che alle Idi di Marzo sia svolta una sceneggiata: Cesare ha finto di morire e i congiurati hanno solo finto di ucciderlo. A che scopo? Per permettere al padrone di Roma di uscire di scena definitivamente onde dedicarsi in santa pace (si fa per dire) a ben più esaltanti avventure. L’autore è Franco Forte, che di mestiere fa il direttore delle collane Mondadori da edicola (i Gialli, Segretissimo, Urania…) e lo scrittore di romanzi storici (a scappatempo scrive per le serie televisive e i filmTv, e fa l’opinionista sportivo).

La sopravvivenza truffaldina di Cesare l’ha messa in atto nel primo romanzo della serie: Cesare l’immortale, oltre i confini del mondo. Qui Cesare raduna uno staff di fedelissimi e coopta anche due personaggi che, per la storia vera, dovrebbero essere morti, morti ammazzati: Spartaco e Cicerone. Il primo, sappiamo che, sconfitta la sua grande rivolta servile, fu crocifisso da Crasso. Il secondo fu “suicidato” da Ottaviano. Invece, nel romanzo (dopo, anche loro, finta morte) seguono Cesare che, accordatosi con Antonio e Ottaviano affinché tengano la bocca chiusa, parte per l’estremo Nord insieme a un piccolo esercito di fidati.

Vuole andare nientemeno che nel Regno degli Dei a strappare  il segreto dell’immortalità. Seguendo vecchie leggende e antichissimi documenti, la truppa parte per Ultima Thule e la oltrepassa. Qui, tra i ghiacci e nella notte eterna, sventando minacce di druidi e magie e bestie mostruose, le navi restano intrappolate nel ghiaccio ed ha luogo una battaglia contro i cattivi, che sono romani che non hanno bevuto la panzana e la morte di Cesare la vogliono davvero.

Nella seconda puntata, Cesare il conquistatore, alle sorgenti della vita, Cesare e soci prendono atto del fallimento della prima spedizione e cambiano radicalmente rotta: questa volta l’obiettivo è il Regno dei Morti, l’Averno, per bagnarsi, come Achille, nel fiume Stige e acquisire l’invulnerabilità. Si risolve che l’Ade deve trovarsi oltre le sorgenti del Nilo e si parte. L’azione si svolge dopo la battaglia di Azio e la morte di Antonio. Durante il lungo e periglioso tragitto Spartaco muore. Muore anche Bruto (il capo dei finti congiurati delle Idi di Marzo era anche lui della partita).

In compenso c’è una new entry, Cleopatra: anche di lei è stato inscenato il finto suicidio. Convinta la bellissima regina d’Egitto ad accodarsi, la nuova spedizione risale il Nilo e affronta le varie situazioni: clima, insetti, animali feroci, scontri coi nativi. Inseguiti, a loro insaputa, da chi vuol vendicare la morte di Antonio. Il bello è che nell’Averno ci arrivano davvero, quantunque decimati allo spasimo. E qui il romanzo balza a piedi uniti nel fantasy. Rimasti unici superstiti, Cesare, Cicerone e Cleopatra entrano nel Regno dei Morti e ci trovano esattamente quel che la mitologia greca prevede: Caronte il traghettatore, il cane Cerbero dalle tre teste, Proserpina, Plutone. Più, ovviamente, i morti. Assetati di sangue. Le reminiscenze mitologiche di quelli che li hanno preceduti aiutano i nostri a decifrare ciò in cui si imbattono: Tantalo e il suo supplizio, Ulisse e l’indovino Tiresia, Teseo e Piritoo. Riuscirà Cesare a uscire da lì? E, soprattutto, riuscirà la sua impresa? Naturalmente non sveliamo il finale. Ci limitiamo a plaudire all’iniziativa dell’autore che, nei ringraziamenti in fondo, non si produce in estenuanti elenchi di nomi, bensì dice grazie ai lettori, ragione unica della sua esistenza come scrittore. Ad avercene…

-Franco Forte, Cesare il conquistatore, alle sorgenti della vita (Mondadori, pp. 320, €.19,50).