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APPUNTAMENTO

La vita è bella sempre, se no che razza di vita è?

Dobbiamo rassegnarci a subire gli assalti alla vita, oppure c'è ancora spazio per promuovere e difendere valori fondanti? Al primo convegno nazionale dell'Associazione Vita è, che si terrà a Verona il 20 settembre, si cercherà di ridare valore a parole e concetti che hanno segnato la nostra civiltà.

Vita e bioetica 10_09_2014
In difesa della famiglia

Una pioggia di sentenze e pronunciamenti giuridici stanno cambiando il nostro vivere, per qualcuno sono conquiste di “nuovi diritti”, per altri un uragano che abbatte l’umano. Corte Costituzionale e tribunali si stanno esercitando in un accelerazione che sorpassa e surclassa la politica, al punto che, su temi di rilevanza etica, l'agenda viene di fatto eteroguidata. Azzeramento della Legge 40, adozioni a coppie gay, la Corte Costituzionale per cui Eluana Englaro aveva il diritto di morire in Lombardia; tutto ciò è cronaca di questi giorni. 

Informarsi e conoscere diventa un dovere, ma a Verona il prossimo 20 settembre si vorrebbe fare di più. Al primo convegno nazionale dell'Associazione Vita è, che si terrà nelle sale della Basilica di Santa Teresa, si cercherà di ridare valore a parole e concetti che hanno segnato la nostra civiltà: vita, famiglia, educazione, persona, carità, verità. Dobbiamo rassegnarci a darne una interpretazione liquida, oppure c'è ancora spazio per promuovere e difendere valori fondanti? In che senso possiamo dire che la vita è bella? Potranno rispondere innanzitutto quelli della Steadfast Onlus che si occupa di aiuto allo sviluppo e ha un progetto nella martoriata terra di Nigeria. Da quelle parti, oltre a subire la violenza di Boko Haram, devono anche convivere con le ideologie antinataliste di stampo occidentale. 

Lì la Steadfast Onlus ha incontrato suor Enza che vive, da sola, sull’isola di Igbedor, vicino al delta del Niger e si adopera come può per assistere una popolazione di circa 8000 persone senza corrente, nella miseria e nell’ignoranza, che bevono l’acqua sporca del Niger, da cui è più facile contrarre malattie che vita… Eppure anche questa è vita. Bella, a suo modo. Certamente reale, realissima. 

Il presidente di Vita è, il neurochirurgo Massimo Gandolfini, parlando di adozione, paternità e maternità, non potrà far altro che attaccarsi alla realtà, per il semplice fatto che oltre ad essere un serio professionista è padre di sette figli. Una questione di realtà, appunto. Certe teorie, lanciate anche alla conquista dell’educazione scolastica, sembrano proprio l’antitesi della realtà, anzi tentativi di ri-creazione del reale. Sul tema interverrà l’avvocato Gianfranco Amato, presidente Giuristi per la Vita. Il post-umanesimo vorrebbe la “fantasia al potere”, quella che si predicava nei magnifici Anni ’60, gli anni della rivoluzione sessuale, gli anni della pillola. Fu allora che Papa Paolo VI (Beato il prossimo 19 ottobre) andò decisamente controcorrente e promulgò la sua ultima enciclica, la più contestata, l’Humanae Vitae. Il Papa si abbarbicò alla realtà della dottrina cattolica per riaffermare la natura dell’amore umano. A Verona parlerà di questo Renzo Puccetti che ha dato alle stampe un libro sui retroscena del gesto profetico di Paolo VI, ma soprattutto sui guai che comporta una diffusa mentalità contraccettiva. A questo proposito l’Associazione Vita è sta ultimando la realizzazione di un docu-film dal titolo significativo: “Inattesa. L’ultima enciclica di Paolo VI”. 

Per non perdere di vista la realtà (anche quella del dibattito pubblico) nel corso della giornata vi saranno tre tavole rotonde che vedranno alternarsi politici e giornalisti. Tra i partecipanti Mario Adinolfi, Lorenzo Fontana, Federico Iadicicco, Eugenia Roccella, Carlo Giovanardi, Luigi Amicone, Toni Brandi, Simone Pillon, e altri. Suor Enza, che vive nel delta del Niger, ricorda a tutti che la vita è bella sempre, perché reale, perché vissuta da persone che meritano rispetto e amore per il solo fatto di esserci. Ogni essere umano, come tale, non può essere calpestato. La vita è bella proprio per questo suo radicale fondamento che, al di là delle mode e delle tempeste, ha un fascino incontrovertibile. Qualcosa di valido anche oggi, da riscoprire se non si vuole annullare l’uomo dietro il delirio di onnipotenza del potere di turno. Non si tratta di imporre qualcosa, ma di far brillare lo splendore del vero, per ridare fiato a una società in cerca di una strada buona. Vita è a Verona vuole semplicemente ricordare che prima dei desideri individuali c’è una realtà che chiede il conto. Qualcosa che precede la fede. Una realtà che ha da dire la sua sull’innamoramento, sul fidanzamento, sulla famiglia, sulla procreazione, sull’educazione, sulla vita e sulla morte. Perché la Vita è bella sempre o, semplicemente, non è.