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FRANCESCANI DELL'IMMACOLATA

Le ragioni di padre Bruno

Riceviamo e pubblichiamo la richiesta di rettifica di Padre Alfonso Maria A. Bruno, riguardo alla lettera comparsa a firma di Francesco Agnoli lo scorso 11 settembre, “Chi divide i Francescani dell’Immacolata” 

Ecclesia 28_09_2013
Fondatori F.I.

Riceviamo e pubblichiamo la richiesta di rettifica di Padre Alfonso Maria A. Bruno, riguardo alla lettera comparsa a firma di Francesco Agnoli lo scorso 11 settembre, “Chi divide i Francescani dell’Immacolata” ai sensi dell’art. 8 Legge 47/1948

Egregio Direttore,

In merito alla lettera comparsa a firma di Francesco Agnoli lo scorso 11 settembre sul periodico da Lei diretto e riguardante la mia persona, chiarisco quanto segue:

I) Non si è mai affermato - né da parte mia, né per quanto mi consta da altri - che nel nostro Istituto si sia reso obbligatorio l'uso esclusivo della forma straordinaria della liturgia, cioè il "rito antico". L'inchiesta svolta per incarico della Santa Sede dal Visitatore Apostolico ha invece accertato che tale uso esclusivo è stato imposto "de facto" presso i nostri Seminari e Noviziati. Si è parimenti accertato che nella concezione del rito antico alcune Autorità dell'Istituto hanno assunto una posizione che definirei "cripto lefebvriana", essendo considerato questo tipo di celebrazione di per sé migliore, e dunque preferibile, rispetto a quella in lingua corrente: il che è in manifesto conflitto con il Magistero della Chiesa in materia liturgica.

II) Le risposte dei religiosi al questionario diffuso del Visitatore Apostolico hanno costituito, indipendentemente dai loro risultati, soltanto uno dei numerosi elementi raccolti nell'ambito dell'inchiesta da lui svolta, confluiti nella valutazione complessiva della situazione dell'Istituto, che ha indotto la Santa Sede a disporne il commissariamento. Non ha nessun rilievo, ai fini di tale valutazione, la proporzione tra le varie risposte, ma soltanto la loro accertata aderenza alla realtà in esame.

III) Ho apposto la mia firma su di un documento indirizzato alla Congregazione per i Religiosi, con il quale veniva impugnata la nomina di un Visitatore Apostolico, essendomi stato sottoposto tale documento con irruenza e in tono ultimativo; dopo averlo fatto, ho ritirato la mia adesione, essendo pervenuto alla conclusione che l'operato della Congregazione per i Religiosi fosse da considerare legittimo. Ciò non ha minimamente scalfito il diritto degli altri ricorrenti, né si può in alcun modo tacciare di "doppi giochi", e tanto meno di tradimento, il mio operato: la mia posizione sul documento inviato alla Congregazione non è infatti mai mutata, e quindi non vi si può ravvisare alcuna contraddizione.

Con ossequio.
Padre Alfonso Maria A. Bruno F.I.