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L'ultima dal Brasile: Dio è bisessuale e transgender

All'università cattolica di Sao Paulo si insegna che Dio è bisessuale e transessuale. E nessuno prende provvedimenti.

Gender Watch 09_04_2018

Alla Pontificia Università Cattolica di San Paolo, cioè in quello che è o dovrebbe essere il luogo cattolicamente più formativo di tutto il Brasile, è stato invitato a parlare padre Benedito Ferraro. Padre Benedito Ferraro è il presidente del Ceseep, Centro Ecumenico dei servizi di evangelizzazione e educazione popolare.  Attualmente è assessore della Commissione arcidiocesana di pastorale operaia a Campinas, e professore nelle Pontificia Università Cattolica della stessa diocesi.

La PUC di San Paolo lo ha invitato a tenere una “Lectio Magistralis” sul tema “I 50 anni dalla Conferenza di Medellin”. Ha parlato di mattina nel Campus Ipiranga, in cui studiano soprattutto seminaristi. E di pomeriggio nel campus Santana, di fronte a una platea composta soprattutto da laici.

Non c’è da stupirsi se, seguendo una linea molto comune nella Chiesa brasiliana il professore sacerdote, ha prodotto discorsi improntati a filosofie ultra progressiste. Ma quello che ha colpito nelle dissertazioni del teologo, e in un certo senso ha marcato l’apice del suo pensiero è stata l’affermazione che “Dio è, per lo meno, bisessuale o transessuale”, e che i discorsi patriarcali e machisti non possono più avere dignità e consistenza, perché sarebbero frutto di costruzioni storiche che devono essere riviste e corrette.

Ma padre Ferraro non si è limitato a questo: ha aggiunto che il senso ultimo dell’uomo è Dio, che è Padre, Madre, Donna, e Negro. Ora non si può dimenticare che il Gran Cancelliere della Pontificia Università Cattolica di San Paolo è il cardinale Odilo Pedro Scherer, arcivescovo della diocesi. Il nuovo direttore della Facoltà di Teologia invece è padre Boris Augustin Nef Ulloa, nominato da Scherer e confermato nel suo incarico dalla Congregazione per l’Educazione cattolica, guidata da mons. Versaldi. A quanto ci dicono dal Brasile, nessuno dei due, fino a questo momento ha fatto alcuna dichiarazione o commento sulle tesi certamente non molto ortodosse, a dir poco, pronunciate nelle sue due conferenze da padre Ferraro. Le affermazioni del conferenziere hanno scatenato proteste a non finire sui social; molti ricordano che secondo le Sacre Scritture Dio è spirito, e di conseguenza non si può definirlo in maniera sessuata.

Sui social è anche partita una campagna di protesta, in cui si esorta a scrivere alla Nunziatura apostolica, di cui è titolare un diplomatico in talare italiano, Giovanni D’Aniello, e alla Congregazione per la Dottrina della fede, retta dall’arcivescovo Luis Ladaria Ferrer, oltre che al Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin.

Inutile dire che questo ulteriore episodio mostra il livello di crisi di una Chiesa nazionale che sta attraversando un momento veramente difficile, legato alle polemiche per gli abusi liturgici dilaganti, le posizioni politicamente non equilibrate di molti dei sui vescovi, e lo scandalo della Campagna di Fraternità in cui fondi donati da cattolici andavano per vie traverse a finanziare organizzazioni e associazioni filo abortiste e pro LGBT. Senza contare la spaventosa emorragia di fedeli, diventati semplicemente agnostici o confluiti nelle forme di spiritualità pentecostale.

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