Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Giovedì Santo a cura di Ermes Dovico
MODENA

Luxuria censura tutti, ma fa la vittima

I rappresentanti degli studenti, tra cui siede la figlia dell'ex ministro Cecile Kyenge hanno difeso l'incontro sulla transessualità con Vladimir Luxuria, avallata anche dal presidente del consiglio d'istituto, il marito dell'ex sottosegretario al Welfare Maria Cecilia Guerra.

Educazione 14_03_2014
Vladimir Luxuria

Avanti tutta, senza ripensamenti. L'incontro con Vladimir Luxuria programmato al Liceo Muratori il 18 marzo si svolgerà regolarmente all'interno dell'assemblea di istituto convocata dagli studenti con il beneplacito del preside e nonostante la vibrata protesta di una cinquantina di genitori che ha ripetutamente chiesto al dirigente scolastico di inserire un contraltare per parlare di un tema così complesso come la transessualità. Dopo la notizia data in anteprima da Nbq a Modena è partita la controffensiva laicista.

Le Sentinelle in piedi hanno confermato il loro presidio, già programmato per sabato 15 marzo alle 17.30 nella centralissima piazza grande, cuore della città. Un presidio che ora si caricherà di un forte significato simbolico. Le sentinelle protesteranno secondo il metodo già fortunatamente sperimentato a Modena nel gennaio scorso e in tutt'Italia anche per quell'incontro e lo faranno sotto le finestre del palazzo vescovile e del Comune. In serata è arrivato l'appoggio del comitato "Sì alla famiglia".

Nei giorni scorsi a difesa dell'iniziativa si è scatenata la contraerea laicista che ha recepito il lamento di Luxuria che dal suo blog ha detto di aver già parlato (a senso unico ndr) nelle scuole di queste tematiche a Salerno e Avellino: «Senza alcun problema». La doppia conferenza campana di Luxuria testimonia dunque che il programma di rieducazione forzata alla gender theory è più attivo che mai e che emerge in pubblico soltanto qualcuno si oppone alla strategia, come accaduto appunto a Modena. Se nessuno parla, tutto passa in cavalleria. Infatti Luxuria appare contrariato per questa levata di scudi dei genitori e prova a passare dalla parte della vittima: «Pensavo di aver lasciato la censura in Russia, e invece è stato negato questo incontro a Modena, città che credevo avere una buona reputazione di apertura culturale». In realtà l'incontro non è stato cancellato perché i rappresentanti degli studenti, tra cui siede la figlia dell'ex ministro Cecile Kyenge hanno difeso la scelta, avallata anche dal presidente del consiglio d'istituto, il marito dell'ex sottosegretario al Welfare Maria Cecilia Guerra. La scuola dunque attraverso i suoi organi rappresentativi ha deciso di non fermarsi neanche di fronte alle proteste dei genitori. Proteste, giova ricordarlo ai difensori della mitologia del dialogo, che sono arrivate perché la scuola si è rifiutata di accettare la proposta dei genitori di invitare anche una voce contraria all'ideologia gender. Con il no del preside ai genitori non è restato altro che chiedere di cancellare l'appuntamento costringendo i genitori a fare la parte dei censori, quando semmai i censori stavano da tutt'altra parte.

Nel frattempo le Sentinelle hanno detto che «non scendiamo in piazza per odio verso qualcuno, al contrario, lo facciamo per amore verso tutti e per amore della libertà e della verità. Siamo contro la violenza di chi vuole imporre un pensiero unico fingendo di tutelare il bene di chi sente attrazioni omosessuali». Concetti espressi anche dal senatore Ncd Carlo Giovanardi, modenese, che all'Ansa ha dichiarato che «qualcuno forse ha scambiato il liceo classico Muratori di Modena per una sezione del Pd impegnata in un incontro di partito. Ma una scuola pubblica non è una sezione di partito e neppure un luogo di indottrinamento dei giovani: è giusto ed opportuno infatti che ogni argomento, anche il più spinoso, possa essere affrontato, ma garantendo l'illustrazione di punti di vista differenti». L'ex sottosegretario con delega alla famiglia ha detto che «nel caso del liceo Muratori la censura è avvenuta da parte del Consiglio di istituto che con un solo voto di maggioranza ha imposto Vladimir Luxuria e il presidente dell'Arcigay, e bocciato la presenza di qualificatissimi esponenti del mondo cattolico che avrebbero dovuto arricchire e allargare il dibattito», ha ribadito Giovanardi difendendo «quei genitori e quegli studenti che contestano una assemblea unilaterale come quella prevista per il 18 marzo e rivendicano nella scuola libertà di pensiero e confronto fra posizioni diverse».

Proteste si sono levate anche dalla Lega Nord che per bocca del segretario provinciale Riad Ghelfi e del responsabile dei Giovani Padani Giacomo Torricelli, hanno definito l'assemblea studentesca con Luxuria «inopportuna. Si tratta di una iniziativa che non trova giustificazioni di natura didattica e nemmeno comporta prospettive di arricchimento del senso civico o etico degli studenti. E' un'aperta propaganda omosessuale somministrata per altro a dei ragazzini minorenni».