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IL CASO

Mangiare agnelli? È la verità della natura

«Il topo è ucciso dal gatto per conservare il bene dell’universo. Questo è infatti l’ordine (buono) dell’universo: che un animale viva (si nutra) dell’altro». Così scriveva san Tommaso d'Aquino spiegando che gli animali sono subordinati all'uomo e l'uomo a sua volta è subordinato a Dio.

Creato 11_04_2017
Berlusconi con Vittoria Brambilla e gli agnelli

Caro direttore,

vedendo la pietosissima notizia di Berlusconi che spezza una lancia a favore della salvezza degli agnelli pasquali da non uccidersi e da non mangiarsi - mah... saranno uccisi un po’ più tardi da grandicelli, ma saranno uccisi! -, mi è tornato alla mente il famoso testo di san Tommaso d’Aquino sul gatto che mangia il topo. È un testo che ho già avuto modo di utilizzare, ma che vale la pena riproporre a gloria del buon senso di san Tommaso e a scorno della stupidaggine non di tutti, ma di certi animalisti:

Il santo dottore Tommaso d’Aquino infatti, commentando Mt 10,29 sul Padre che ha cura dei passeri, nota che Dio si prende cura di tutte le creature, ma in modo diverso per le creature razionali e quelle irrazionali. Di queste ultime, cioè delle bestie, Dio si prende cura, ma all’interno di un sistema nel quale - cosa orribile a dirsi e a pensarsi per certi odierni ecologisti e animalisti -, «Il topo è ucciso dal gatto per conservare il bene dell’universo. Questo è infatti l’ordine (buono) dell’universo: che un animale viva (si nutra) dell’altro. / Mus occiditur a catto ad servandum bonum universi. Hic est enim ordo universi, ut unum animal vivat de alio» (Tommaso d’Aquino, Lettura su Matteo, n. 874).
Naturalmente se il topo fosse provvisto di linguaggio umano, solleverebbe qualche obiezione... Questa però è la “verità” della natura.

San Tommaso spiega inoltre che le creature irrazionali, cioè gli animali, oltre che per la completezza dell’universo, sono sotto la provvidenza di Dio «per il bene essere degli uomini (ad salutem hominum)» (ivi), cioè sono subordinate all’uomo e l’uomo a sua volta è subordinato a Dio al quale deve condurre il mondo.

Questi due elementi - l’uomo inequivocabilmente sopra gli animali e Dio sopra l’uomo - sono proprio quelli che mancano nel patetico "spettacolo" di Berlusconi e l'agnello.