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Tennis

McEnroe e Navratilova danno dell’omofoba alla Court

L’ex campionessa australiana Margaret Court nel passato si era dichiarata contraria alle "nozze" gay. In occasione degli Australian Open, la Navratilova, lesbica dichiarata, e McEnroe l’attaccano.

Gender Watch 31_01_2020

L’australiana Margaret Court, oggi 77enne, è stata una super campionessa di tennis: tra i molti titoli ricordiamo i 24 Slam. Nel 2017 la Court, diventata pastora evangelica, aveva dichiarato: «Ho difeso la famiglia e per questo sono stata criticata. Non ho nulla contro gli omosessuali, non si tratta di odio, sia ben chiaro. Amo le persone, ma credo che non siano giusti i matrimoni gay. Ci sono leggi spirituali e leggi naturali. Bisogna aver rispetto per la Bibbia, che io considero la nostra guida per la vita, una mappa che ci segnala la strada da seguire. Il matrimonio, appunto, come ci indica Dio, è solo tra uomo e donna».

In occasione degli Australian Open che si sono svolti a gennaio – evento sportivo in cui uno stadio è stato dedicato alla Court – John McEnroe e Martina Navratilova, lesbica dichiarata dal 1981, hanno pensato bene di attaccarla. McEnroe dichiara: «Margaret Court è un ventriloquio che utilizza la Bibbia come  scusa per dire quello che vuole. Tennis Australia è di fronte a un dilemma: cosa hanno intenzione di fare con questa zia pazza?». Sulla stessa frequenza d’onda la Navratilova: «Margaret è una razzista omofoba».

Non solo, ma durante una partita svolta proprio all’interno del Margaret Court Arena, la Navratilova si è arrampicata sulla sedia del giudice, ha preso il microfono e ha lanciato accuse contro la Court. La Navratilova è stata fatta scendere, ma sul campo, insieme a McEnroe, ha srotolato uno striscione con scritto “Evonne Goolagong Arena”. L’intento è quello di togliere allo stadio di tennis il nome della Court e sostituirlo con quello di Evonne Goolagong, tennista aborigena che sempre si è battuta per la sua gente. Insomma, la Court è impresentabile per i ben pensanti LGBT; perfetta invece la Goolagong.

Però chi di omofobia ferisce, di transfobia perisce. Infatti la Navratilova qualche tempo fa così si espresse sul transessualismo in ambito sportivo: «Sono felice di rivolgermi a una donna transgender in qualsiasi forma preferisca, ma non sarei felice di competere contro di lei». Tanto bastò per essere  destituita dal ruolo di ambasciatrice e consigliere dell’organizzazione statunitense Athlete Ally che opera nel campo delle rivendicazioni degli sportivi Lgbt.

La vicenda della Court è la fotocopia di molte altre: se non ti allinei al gaiamente corretto sei – come si dice nel tennis quando la pallina esce dal campo – out.

https://www.tenniscircus.com/brevi/margaret-court-non-ho-nulla-contro-il-matrimonio-gay-ma-non-lo-ritengo-giusto/

https://www.gazzetta.it/Tennis/WTA/28-01-2020/australian-open-protesta-navratilova-mcenroe-arriva-campo-basta-la-margaret-court-arena-360470604384.shtml

https://www.gay.it/donne/news/john-mcenroe-martina-navratilova-omofoba-margaret-court-australian-open

https://www.gay.it/attualita/news/andy-murray-margaret-court