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Filippine

Monsignor Santos contro l’immigrazione irregolare: “è ingiusto nei confronti dei filippini”

Monsignor Santos condanna la politica di tolleranza del governo filippino nei confronti dei flussi migratori irregolari. “I filippini non devono essere derubati delle opportunità di lavoro in patria”

Migrazioni 07_03_2019

Monsignor Ruperto Cruz Santos, vescovo di Balanga e presidente della Commissione episcopale per i migranti e gli itineranti delle Filippine, ha preso posizione contro il presidente Rodrigo Duterte e la sua politica tollerante nei confronti degli immigrati cinesi irregolari. Il 23 febbraio il capo dello Stato durante un comizio elettorale aveva dichiarato di essere contrario alla loro espulsione: “lasciate che restino qui a lavorare – aveva detto – abbiamo 300.000 filippini in Cina. Che cosa succederebbe se li cacciassero tutti?”. Le leggi in materia di immigrazione devono essere fatte rispettare anche nel caso dei cinesi, replica monsignor Santos: “il loro ingresso, soggiorno e impiego devono essere legali e, in caso contrario, è necessario applicare la legge. Nessuna eccezione, nessun trattamento speciale”. Monsignor Santos – riferisce l’agenzia AsiaNews – inoltre respinge la giustificazione data dal governo che i lavoratori cinesi rimediano alla mancanza di competenze della popolazione locale in alcuni settori economici, specie in quello delle costruzioni: “potrebbe essere che non stiamo dando loro lavoro, mentre abbiamo scelto di darlo ad altre nazionalità. E quindi è un trattamento ingiusto per i nostri concittadini", aggiunge il vescovo che chiede al governo di fare in modo che i filippini non siano derubati delle opportunità di lavoro nel loro Paese: “date la priorità ai filippini e fateli lavorare qui, in modo che non vi sia la necessità di andare all'estero". All’inizio di febbraio l’Ufficio filippino per l’immigrazione ha riferito che il 74% dei 533 stranieri arrestati nel 2018 sono cinesi.