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LEGGENDE METROPOLITANE

«Olocausto bandito dalle scuole inglesi»

Gira una mail secondo cui l'Olocausto è stato cancellato dai programmi scolastici inglesi per non offendere i musulmani. Ma è una balla...

Attualità 08_02_2011
scuola inglese “Sembra impossibile”, era il titolo di una mail arrivata stamattina in redazione in cui si invita a mantenere viva la memoria dell’Olocausto contro i tentativi di occultarne la memoria. E l’urgenza di una tale mail, inviata a mo’ di catena di sant’Antonio con l’obiettivo di farla leggere a 40 milioni di persone nel mondo, era dimostrata da questa notizia: “Questa settimana il Regno Unito ha rimosso l’Olocausto dai piani di studio scolastici poiché ‘offendeva’ la popolazione musulmana che afferma che l’Olocausto non è mai esistito”. Ovviamente “questo è un presagio spaventoso sulla paura che si sta diffondendo nel mondo….” E così via.

“Sembra impossibile” che l’Inghilterra sia a questo punto e infatti non è vero. La notizia del bando dell’Olocausto dai programmi scolastici è assolutamente falsa.

Ma sembra anche impossibile che certe bufale possano girare e venire periodicamente rilanciate su internet senza che a nessuno venga in mente di verificare se la notizia è vera oppure no. Non è certo l’unica, ma questa sull’Olocausto e la scuola inglese è nata ben quattro anni fa, e quando è stata lanciata la prima volta il sito della Bbc è stato tempestato di richieste di chiarimento nonché di giudizi atroci per aver tenuto nascosta questa vergognosa notizia.

In realtà pare che la cosa abbia preso spunto dal rapporto di una commissione del ministero dell’Educazione britannico che promuove lo studio e l’insegnamento della storia, secondo cui ci sono “insegnanti e scuole che evitano argomenti storici controversi e sensibili per diverse ragioni, anche con le migliori intenzioni”. Gli insegnanti, diceva ancora il rapporto pubblicato nel 2007, a volte “cercano di evitare argomenti che possono offendere o creare turbamento a individui e gruppi nelle loro classi”. In alcuni casi particolari “gli insegnanti di storia non hanno voglia di affrontare questioni storiche spinose o versioni unilaterali della storia imparate a casa, nella comunità o in un luogo di preghiera”. Nel rapporto veniva fatto l’esempio di “una città del nord” dove l’Olocausto non era stato inserito tra gli argomenti di un corso di approfondimento per evitare di scontrarsi con i sentimenti anti-semiti degli studenti islamici.

Da un rapporto che descrive una situazione, certamente non condivisa da chi l’ha commissionata, è nata una catena di S. Antonio completamente falsa che ha costretto ad intervenire anche il ministero dell’Educazione che ha riconfermato ciò che non era mai stato messo in discussione: “L’insegnamento dell’Olocausto è obbligatorio in tutte le scuole per la fascia d’età 11-14 anni”. Questo accadeva all’inizio di aprile del 2007. Il che non ha impedito a qualche simpaticone di tradurre in italiano la mail e di farla girare, ancora quattro anni dopo.

A questo punto, noi vorremmo rassicurare: vista la capacità di farsi domande e verificare le informazioni che ci raggiungono quotidianamente, l’obiettivo dei 40 milioni di lettori è stato sicuramente raggiunto e abbondantemente superato. Ora, per favore, fate sparire quella mail.