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IL CASO

Ora è ufficiale: l’unione gay è un matrimonio

Il caso della coppia gay che ha avuto assicurazione dal premier Renzi lo conferma: la legge Cirinnà equipara l’unione omosessuale al matrimonio. Non solo: le unioni civili dovranno essere celebrate dal sindaco che leggerà alla coppia gli articoli principali della nuova legge e la coppia dovrà scegliere il regime patrimoniale e il cognome.

Editoriali 11_07_2016
Le unioni civili gay sono equiparate al matrimonio

Caro direttore,

le notizie che ci arrivano circa l’iter in corso per arrivare all’amissione dei decreti attuativi della legge Cirinnà ci confermano che in Italia è stato introdotto il matrimonio tra persone dello stesso sesso, anche se, per furbizia e per ipocrisia, lo chiamano “unione civile”. 

Siamo venuti a conoscenza, anche se sommariamente, che tali “unioni” dovranno essere celebrate dal sindaco munito di fascia tricolore, che il sindaco dovrà leggere alla coppia gli articoli principali della nuova legge e che sul modulo che verrà sottoposto alla coppia stessa, questa dovrà scegliere il regime patrimoniale e quale dei due cognomi assumere. Se non è matrimonio questo! Naturalmente, in questo iter si è inserito, come usa in questi casi, un “caso” di per sé drammatico, ma che la politica usa come hanno sempre fatto, con grande metodo, i radicali. 

Una persona molto ammalata, unita da anni ad altra persona dello stesso sesso, ha sollecitato pubblicamente li governo ad essere veloce nell’emanare i decreti attuativi, perché tale persona vorrebbe poter celebrare il rito laico, anche per poter lasciare il proprio appartamento al compagno. Il premier scout Renzi ha immediatamente telefonato a quella persona, come hanno riferito tutti i Tg, pur essendo molto impegnato in problemi gravissimi che attengono la dissestata economia italiana e la pace mondiale ed il terrorismo islamico ed altre piccolezze del genere. 

Renzi ha trovato il tempo per telefonare a quella persona, ma allora dovrebbe anche telefonare, per altre gravi emergenze, ai milioni di disoccupati, agli anziani che a fatica sopravvivono, ai bambini che non hanno da mangiare e a tutti i disperati del nostro Paese. Ma, in questo clima elettorale, bisogna pur ingraziarsi il mondo Lgbt e occorre farlo con grande pubblicità. Tra l’altro, il caso in questione mette anche in luce che non c’era affatto bisogno della legge Cirinnà: la persona interessata può benissimo lasciare il proprio patrimonio con un testamento, senza bisogno di un similmatrimonio.

Purtroppo, il mondo politico sta andando, nella sua maggioranza, in quella direzione: le nuove sindachesse di Roma e Torino, fin dai loro primi atti, hanno sposato acriticamente le posizioni Lgbt, assumendo posizioni anche più oltranziste rispetto a quelle del Pd. In tutta questa situazione, fa specie, sempre di più, la posizione di alcuni politici e parlamentari cattolici, sostenuti da certi intellettuali “esperti”, i quali sostengono che, in fondo, hanno ottenuto una vittoria . estrapolando dalla legge il tema delle adozioni. 

A parte il fatto che le adozioni sono rientrate pesantemente dalla finestra, costoro non hanno capito che la vera sconfitta sta nel fatto che è stato votato un matrimonio e non un’unione civile. Non vogliono capirla, forse per mettersi a posto la coscienza. La stessa cosa sta avvenendo per il tema della “buona scuola”: i cattolici credevano di avere ottenuto una vittoria, facendo emettere una circolare ministeriale che avrebbe dovuto escludere che l’educazione pazzesca del “gender” entrasse nella scuola. Proprio in questi giorni, si viene a sapere che, invece, il Miur sta per emettere un’altra circolare nella quale anche quella frontiera viene abbattuta, con grave dispregio della libertà di educazione che la costituzione riconosce alla famiglia.

Caro direttore, nelle due questioni qui sollevate, a mio parere (ma non solo mio), viene violata, sotto vari profili, la costituzione che, quando fa comodo, viene considerata “la più bella del mondo”. Possibile che la Corte Costituzionale non dica nulla in proposito? Possibile che i vertici dello Stato, quasi tutti cattolici, assistano in silenzio a questo scempio?