"Renzi, ci ricorderemo". Le famiglie non dimenticano
In poco più di sei mesi i vertici del Comitato famiglie per il No, diretta espressione della realtà del Family day, hanno incontrato centinaia di migliaia di famiglie. Il tour si è concluso a Verona. Massimo Gandolfini ha illustrato tutte le ragioni del No: non una vendetta, ma l'opposizione a un disegno politico che mira alla disgregazione della famiglia.
Sono pochi i rifugiati nella massa degli immigrati
Dopo la chiusura delle rotte spagnole e balcaniche, l'Italia è praticamente l'unico paese di approdo dell'immigrazione del Mediterraneo. Su quasi 160mila persone sbarcate, solo 4mila hanno chiesto e ottenuto l'asilo politico. L'emergenza, dunque, non è affatto creata dai rifugiati, che sono pochissimi. Ma dalla massa degli immigrati irregolari.
L'illusione politica della semplificazione legislativa
Uno dei cavalli di battaglia della campagna del SI è la "semplificazione" legislativa. Ma a parte il fatto che l'Italia non ha bisogno di moltiplicare ulteriormente le sue leggi, è la semplificazione stessa a risultare illusoria.
IL LINGUAGGIO OSCURO DELLA RIFORMA di Giuseppe Pergola
Il linguaggio oscuro della riforma del Senato
Tutto si può dire dell'attuale Costituzione italiana, men che non sia chiara. La riforma è invece scritta con un linguaggio molto più tecnico, molti cambiamenti importanti sono lasciati (volutamente?) all'oscuro e descritti in termini vaghi. Parrebbe più il testo della conversione di un decreto legge, invece che una legge suprema.
I veri problemi La Francia ha capito, noi No
Il progetto politico neo-liberale di Fillon ha molti punti di contatto con Trump. Segno di una vitalità del centrodestra transalpino che in Italia si stenta a vedere. Nessuno dei nostri problemi giunge mai al centro del dibattito. Colpa anche del pifferaio Renzi. Ma la vittoria del No sarebbe una presa di coscienza delle urgenze da risolvere.
-AFFLUENZA E FAIRPLAY di Ruben Razzante
Affluenza e fair play, la lezione francese
Oltre 4,3 milioni di cittadini per le primarie del centrodestra francese; Sarkozy che accetta la sconfitta e si "inchina" all'ex delfino Juppè. Quante lezioni per il centrodestra italiano, diviso e lacerato dove le sconfitte sono fatali non per i leader, ma per i loro delfini. E' tempo di voltare pagina: i leader politici non possono più essere scelti ad Arcore.
Gli ordini professionali e il rischio del liberismo
Le corporazioni, oggi gli ordini professionali, sono state la bestia nera del liberalismo di matrice illuminista: la loro struttura comunitaria, tesa a garantire professionalità e rispetto della morale connessa all’esercizio di uno specifico lavoro intellettuale, contrasta con il dogma che è il mercato l’arbitro esclusivo del prezzo di una prestazione. E questro sarà a rischio col Referendum.
Il Web trasforma la par condicio in una legge inutile
Agcom si spacca sull'applicazione della par condicio nella campagna referendaria. Ormai soprattutto le nuove generazioni navigano assiduamente in Rete e non sono più influenzabili attraverso giornali e mezzi radiotelevisivi. Chi crede di controllare il consenso irreggimentando questi ultimi, va incontro ad amare sorprese.
Che figura! Renzi imbucato al party cinese
Mai come con questo governo la politica estera italiana era caduta tanto in basso. Il presidente cinese Xi Jinping fa uno scalo tecnico in Sardegna e Renzi ne approfitta per "apparecchiare" un finto vertice da spacciare sui giornali amici. Una magra figura, che fa ridere le cancellerie internazionali e svilisce gli interessi del Paese.
-IL CAV E IL TRUMP CHE NON C'E' di R. Razzante
Il canto del cigno del Cav e il Trump che non c'è
Prigioniero dei suoi interessi personali e aziendali, Berlusconi oggi dovrebbe rendersi conto di non poter più sprigionare la forza carismatica. I veri statisti sono quelli capaci di uscire di scena, invece ora gioca due partite opposte in vista del referendum. E un Trump italiano oggi non è per nulla all'orizzonte.
Cronos mangia i suoi figli: lo Stato divorerà le Regioni
La riforma della Costituzione oggetto del referendum del 4 dicembre è ostile ai territori e alle autonomie poiché aumenta a dismisura gli ambiti dell’intervento legislativo statale. Il vero attacco ai popoli che abitano i diversi territori d’Italia è nella clausola di supremazia. Con la quale lo Stato deciderà anche se aprire un ospedale. Ricentralizzare indiscriminatamente provocherà allora inefficienza e costi.
Un revolver alla tempia per la sussidiarietà regionale
E' già carico il revolver da puntare alla tempia delle Regioni a Statuto Speciale per far digerire una revisione degli Statuti dettata dallo Stato. Chi ha a cuore le prerogative autonomistiche e il principio di sussidiarietà, dovrebbe essere cauto nel condividere la riforma costituzionale sottoposta a referendum.
-IL PASTICCIO DEL SENATO di Francesco Maria Agnoli