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LE "CENERI" DEL PAPA

"Quaresima, smascherare sfiducia e apatia"

«Fermati, guarda e ritorna», sono le tre parole che Papa Francesco ha indicato ieri per il cammino di Quaresima. Nella celebrazione del Mercoledì delle ceneri il Papa ha ricordato che la Quaresima è un «tempo prezioso» per smascherare le tentazioni. 

Ecclesia 15_02_2018

«Fermati, guarda e ritorna», sono le tre parole che Papa Francesco ha indicato ieri per il cammino di Quaresima. Nella celebrazione del Mercoledì delle ceneri, primo giorno del periodo penitenziale che conduce alla Pasqua, il Papa ha ricordato che la Quaresima è un «tempo prezioso» per smascherare le tentazioni e «lasciare che il nostro cuore torni a battere secondo il palpito del cuore di Gesù».

L’omelia pronunciata nella Basilica di Santa Sabina a Roma, dopo aver compiuto la tradizionale processione dalla chiesa di Sant’Anselmo all’Aventino, ha messo in guarda da tre demoni, «sfiducia, apatia e rassegnazione», che «cauterizzano e paralizzano l’anima del popolo credente». Lo ha fatto citando Madre Teresa di Calcutta che diceva: se il frutto della fede è la carità il frutto della sfiducia sono l’apatia e la rassegnazione. Il Papa chiede quindi ai fedeli di fermarsi per poi «guardare e contemplare» e quindi «ritornare alla casa del Padre».

FERMATI

L’elenco delle esortazioni a “fermarsi” sono un piccolo compendio dei nostri vizi moderni, occorre fermarsi, dice Francesco, davanti all’agitazione e a «questo correre senza senso che riempie l’anima dell’amarezza di sentire che non si arriva mai da nessuna parte»; davanti alla «necessità di apparire ed essere visto da tutti, di stare continuamente “in vetrina”»; davanti «alla compulsione di voler controllare tutto, sapere tutto, devastare tutto»; davanti «all’atteggiamento di fomentare sentimenti sterili, infecondi, che derivano dalla chiusura e dall’autocommiserazione»; davanti «al rumore assordante che atrofizza e stordisce i nostri orecchi e ci fa dimenticare la potenza feconda e creatrice del silenzio»; davanti «al vuoto di ciò che è istantaneo, momentaneo ed effimero».

GUARDA

Se si riesce a fermarsi allora si può guardare davvero. Ci sono i «volti vivi della tenerezza e della bontà di Dio che opera in mezzo a noi», le famiglie che nonostante le difficoltà continuano a fare della loro casa «una scuola di amore», i volti dei giovani e degli anziani, dei malati e di chi se ne prende cura. Lo sguardo diventa «contemplazione» di fronte al «volto dell’Amore Crocifisso, che oggi dalla croce continua a essere portatore di speranza; mano tesa per coloro che si sentono crocifissi, che sperimentano nella propria vita il peso dei fallimenti, dei disinganni e delle delusioni». Il volto di Cristo è un «Volto che ci invita ad esclamare: il Regno di Dio è possibile!»

RITORNA

«Questo», ha concluso il Papa, «è il tempo per lasciarsi toccare il cuore… Rimanere nella via del male è solo fonte di illusione e di tristezza. La vera vita è qualcosa di molto diverso, e il nostro cuore lo sa bene. Dio non si stanca né si stancherà di tendere la mano». Di fronte al Padre misericordioso che attende che i suoi figli ritornino a Lui, Francesco chiede di fare ritorno «alla Casa di tuo Padre». «Lascia che il Signore guarisca le ferite del peccato e compia la profezia fatta ai nostri padri: «Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne» (Ez 36,26)».