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ELEZIONI IN ARRIVO

Salvini vola nei sondaggi e prosciuga Forza Italia

Nella campagna elettorale permanente, iniziata il 4 marzo, Salvini batte tutti nei sondaggi. L’impressione è che il leader della Lega stia puntando prima a prosciugare l’elettorato di Forza Italia (e per questo Berlusconi torna in campo) per poi lanciare l’Opa sull’intero centrodestra. E, perché no, su Palazzo Chigi.

Politica 21_01_2019
Matteo Salvini ad Afragola

La campagna elettorale permanente che i due alleati di governo conducono ormai da quasi un anno, cioè dalle politiche del 4 marzo scorso, inizia ad infiammarsi. L’approvazione del “decretone” contenente il reddito di cittadinanza e “quota 100”  somiglia sempre più a uno spot rivolto agli elettori che il 26 maggio dovranno eleggere i loro rappresentanti al Parlamento europeo.

Ma la partita si gioca su più tavoli. Anzitutto quello tra governo italiano e Commissione europea. Il primo intende dimostrare alla seconda che i provvedimenti appena varati hanno le coperture necessarie e consentiranno al nostro Paese di restare in linea con i parametri fissati dai trattati. La seconda, in verità, continua ad avere nel mirino l’Italia come “osservato speciale” e lascia intravvedere la possibilità che a Palazzo Chigi possa essere chiesta una manovra aggiuntiva già prima del voto di primavera, al fine di correggere le stime alla base del documento di programmazione economico-finanziaria. Un’eventualità del genere rischierebbe di rompere gli equilibri tra Lega e Cinque Stelle, che si regge proprio sulle reciproche concessioni sui due provvedimenti bandiera (reddito di cittadinanza per i pentastellati e revisione del sistema pensionistico per il Carroccio).

Il 26 maggio si voterà su un modello di Unione Europea, per cui i partiti dovranno comunque esprimersi su quale governance intendano promuovere per il Vecchio Continente. Gli slogan sono i soliti: Europa dei popoli contro Europa dei burocrati, Europa della crescita contro Europa dell’austerità. I populisti di vari Stati puntano a sovvertire la governance attuale per imporre un altro assetto, meno centrato sull’asse franco-tedesco. Tuttavia, in Italia di questi temi si parla molto poco, se non per le polemiche riguardanti la gestione dei flussi migratori o il braccio di ferro sui vincoli di bilancio, mentre prevalgono le considerazioni sulle percentuali che le singole forze politiche potranno raggiungere nelle urne a maggio.

Ed è su questo tavolo che la partita si fa ancora più incerta. L’ultimo sondaggio Ipsos diffuso nei giorni scorsi accredita la Lega di un 35,8% (più del doppio dei voti presi alle politiche di dieci mesi fa), mentre assegna ai Cinque Stelle un consenso pari al 25,4%, oltre 7 punti in meno del 4 marzo. Matteo Salvini sta di fatto cannibalizzando il centrodestra, erodendo costantemente la base elettorale di Forza Italia. Per queste ragioni, più che per quelle dichiarate (“Battere i grillini, dopo aver battuto i comunisti”), Silvio Berlusconi ha annunciato la sua ridiscesa in campo per le europee. Esattamente 25 anni dopo quel 18 gennaio 1994 che ne segnò l’esordio in politica, il Cavaliere prova a frenare l’agonia azzurra, considerato che l’ultimo sondaggio attribuisce a Forza Italia uno striminzito 7%. In Parlamento si rincorrono da mesi le voci di un travaso di deputati e senatori dalle fila azzurre a quelle leghiste. Berlusconi teme dunque l’annessione del suo partito e spera che il suo impegno in prima persona possa riportare all’ovile i voti dispersi e prevalentemente andati alla Lega e scoraggiare i possibili transfughi che a Montecitorio e Palazzo Madama sarebbero già pronti con le valigie in mano per trasferirsi alla corte del Ministro dell’Interno.

Va comunque detto che in alcune regioni, in particolare Abruzzo e Sardegna, dove si vota a febbraio, il centrodestra si presenta unito, anche se chiaramente a trazione leghista, ed è seriamente candidato alla conquista di quelle due poltrone di governatore. Dunque, i canali di dialogo tra Lega e Forza Italia sono tutt’altro che interrotti, e anche il bottino di voti di Fratelli d’Italia potrà risultare decisivo. Di qui però a ipotizzare una riproposizione del centrodestra unito anche su base nazionale ce ne vuole.

L’impressione è che Salvini stia puntando prima a prosciugare l’elettorato di Forza Italia per poi lanciare l’Opa sull’intero centrodestra e, perché no, su Palazzo Chigi. Anche perché le manovre trasformistiche, che lui teme molto, non mancano. L’iniziativa dell’ex ministro Carlo Calenda di riunire le forze europeiste in un’unica lista alle europee sta raccogliendo consensi sia nel Pd che in altre aree, anche di centrodestra. Sindaci, governatori, amministratori locali si dichiarano interessati e pronti a raccogliere la sfida anti-populista. Non è escluso che un eventuale raggruppamento così esteso e variegato possa frenare la rincorsa di Forza Italia e rendere meno incisivo e coinvolgente il richiamo alle urne di Berlusconi, che comunque ha 82 anni e non sembra in grado di ricompattare le anime deluse e disperse di Forza Italia, attratte fatalmente da altre sirene.