Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Giovedì Santo a cura di Ermes Dovico

Polemiche

Se Il Gay pride divide i gay

Spadafora, delegato alle Pari opportunità, dice sì ai gay pride ma senza eccessi. Il presidente di Arcigay Salerno gli risponde che questa è retorica perbenista.

Gender Watch 05_06_2019

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle Pari Opportunità Vincenzo Spadafora interviene sulle polemiche innescate dal Gay Pride di Salerno e dichiara: «Ciò che a me non piace sono gli eccessi. Però, manifestare, rappresentare la necessità che in questo Paese sul tema dei diritti civili si faccia molto di più di quanto sia stato fatto fino ad oggi, credo sia molto utile e importante».

Quella frasetta “Ciò che a me non piace sono gli eccessi” non è andata giù a Francesco Napoli, presidente di Arcigay Salerno il quale così replica: «Dunque le pari opportunità targate 5stelle prevedono la più classica, borghese, retorica delle buone maniere. Una retorica che dimostra quanto il sottosegretario, evidentemente, non conosca la storia del movimento, il significato del Pride ieri ed oggi, né contempla la possibilità che, nel rispetto di tutti e delle regole, ciascuno possa manifestare come meglio crede.

La stessa retorica perbenista che fa uccidere le donne in casa senza che nessuno se ne accorga, che rende vittime migliaia di ragazze e ragazzi ogni giorno nelle nostre scuole. La retorica del perbenismo è parente all'omertà.

Chi si occupa di pari opportunità dovrebbe saperlo. Piuttosto, ci dica il sottosegretario, a quando una legge seria e compiuta contro i reati a sfondo omotransbifobico? A quando un argine alla deriva antiabortista di questo governo? A quando un sostegno reale ad interventi nelle scuole e nei contesti di lavoro per il contrasto alla violenza sulle donne ed al bullismo omofobico?».

La spinta rivoluzionaria innescata dal movimento omosessualista ora non si accontenta di manifestare, ma deve manifestare insultando la religione, scadendo nel triviale, cedendo alle volgarità e oscenità. Limitare queste espressioni sarebbe una insopportabile limitazione della libertà personale. Oggettivamente c’è da ammettere che Napoli è più fedele alla natura del movimento omosessualista che Spadafora.

http://gaynews.it/politica/item/2201-vincenzo-spadafora-ride-pari-diritti-non-piace-sono-gli-eccessi-lgbt.html