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DIBATTITO

Sinodo, un diluvio di emendamenti per la Relatio

Su situazioni irregolari e unioni omosessuali i circoli minori chiedono di cambiare approccio. E soprattutto si alza la richiesta di volgere lo sguardo ai modelli positivi di famiglia cristiana, invece di guardare soltanto alle relazioni difficili.

Ecclesia 17_10_2014
Sinodo

Decine di pagine di emendamenti alla Relatio post disceptationem letta lunedì mattina dal cardinale Péter Erdö, relatore generale del Sinodo. I dieci circoli minori hanno presentato le relazioni nonostante la Segreteria generale, in apertura di congregazione, ieri mattina, avesse proposto di non divulgare al pubblico le sintesi. Molti padri sinodali hanno protestato, chiedendo che si tenesse almeno una votazione. Proposta accolta e approvata dalla grande maggioranza dell'assemblea. 

Quanto ai contenuti delle relazioni, la metà dei gruppi di lavoro chiude ogni porta al riaccostamento dei divorziati risposati alla comunione, e chi invece apre alla possibilità lo fa ponendo diversi paletti o chiedendo approfondimenti teologici e giuridici. Il primo circolo in lingua italiana, moderato dal cardinale curiale Fernando Filoni, prefetto di Propaganda Fide, si mostra possibilista, ma solo studiando "l'argomento alla luce del n.84 della Familiaris Consortio al fine di precisare eventuali condizioni diverse dalla disciplina attuale".

Durissimi i gruppi Gallicus A (moderatore il cardinale guineano Robert Sarah, presidente del Pontificio consiglio Cor Unum) e Anglicus A (moderato dal cardinale Raymond Leo Burke), che fanno a pezzi la Relatio in più parti. Il testo del primo circolo francofono chiarisce che è stato necessario "riscrivere la seconda parte" e che sui divorziati risposati "non si può cambiare la dottrina della Chiesa" e quindi non è possibile "ammetterli ai sacramenti della riconciliazione e dell'eucaristia". 

Circa gli omosessuali, "accompagnare pastoralmente una persona non significa convalidare una forma di sessualità né di vita". Riscrittura completa da parte del circolo guidato da Burke. Il gruppo che aveva come moderatore il riformista cardinale Christoph Schonborn, chiede di approfondire il rapporto tra comunione spirituale e sacramentale. Più di un padre si è chiesto come sia stato possibile che nella Relatio fosse dedicato al tema così tanto spazio quando invece in assemblea se n'era discusso assai poco. 

Tutti concordano sulla necessità, più che alle situazioni pastoralmente difficili, di volgere lo sguardo ai modelli positivi di famiglia cristiana, raccontandoli in modo più efficace. Il dibattito è stato serrato e a tratti acceso, lo ha confermato anche il cardinale Schonborn nel briefing quotidiano in sala stampa. Monsignor Vincenzo Paglia, a Radio Vaticana, ha osservato che in questo Sinodo "si nota quello che il Papa aveva voluto, una grande vivacità nel dibattito".

Il cardinale George Pell, tra i più fermi nel difendere la disciplina corrente, ha definito le relazioni dei circoli minori "documenti veramente cattolici, nel senso migliore della parola.  C’è qualche differenza tra una relazione e l’altra ovviamente, ma c’è questa fedeltà radicale al Vangelo e a Gesù Cristo. Secondo me  – ha aggiunto il prefetto della Segreteria per l'Economia – è stata molto, molto incoraggiante questa atmosfera di franchezza, verità, di pluralità e diversità nell’unità: la dottrina della Chiesa di Gesù, il Vangelo sono assolutamente essenziali e centrali. Ovviamente questo significa misericordia, ma misericordia nella verità".

Ora si lavora alla stesura della Relatio Synodi, che sarà votata sabato pomeriggio ma – verosimilmente – non sarà diffusa già nella stessa serata. Ci vuole tempo per preparare un testo pubblicabile, ha chiarito padre Federico Lombardi, confermando invece che già nella mattinata sarà reso noto il Messaggio finale.