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LA CAMPAGNA

"Sono un bambino", la Nuova BQ in campo con Pro Vita

Pro Vita non si piega alla censura operata da alcune amministrazioni comunali e rilancia tramite la più massiccia campagna pro life che sia mai stata fatta in Italia. Da ieri, in oltre 100 province, sono in moto centinaia di camion-vela con manifesti in cui è riportata l’immagine di un bambino nel grembo materno. La Nuova BQ media partner dell'iniziativa. 

Vita e bioetica 22_05_2018

Pro Vita non si piega alla censura operata da alcune amministrazioni comunali e rilancia tramite la più massiccia campagna pro life che sia mai stata fatta in Italia. Da ieri, in oltre 100 province, sono in moto centinaia di camion-vela con manifesti in cui è riportata l’immagine di un bambino nel grembo materno, corredata da un nuovo slogan altrettanto carico di verità inconfutabili: Non sono un fatto politico, non sono un’invenzione della Chiesa. Sono un bambino, guardami”.

Per le strade della penisola viene portato anche un altro messaggio teso a ricordare le alternative possibili all’aborto: “Mamma, non ti pentirai di avermi avuto...E se proprio non puoi tenermi con te, dammi in adozione, fammi vivere!”. Non meno importante è lo sforzo profuso sui social, dove il motto “anche io ho diritto a scegliere” viene diffuso tramite il lancio degli hashtag #forzaperlavita  #adifesadellavita.

Questo nuovo sforzo arriva dopo un mese dalle rimozione dei manifesti Tu eri così a 11 settimane” - che ricordavano il fatto che a 11 settimane dal concepimento sono presenti e funzionanti tutti gli organi del corpo umano - e coincide con il quarantesimo anniversario della 194, promulgata il 22 maggio del 1978.

E oggi, proprio in occasione della ricorrenza, Pro Vita terrà una conferenza stampa alla Camera dei Deputati per presentare la campagna pro life insieme a numerosi parlamentari ed esponenti della società civile. Per l’occasione, il direttore editoriale di Notizie ProVita, Francesca Romana Poleggi, illustrerà le campagne dell'associazione e alcuni dati quasi sconosciuti sulla legalizzazione dell'aborto in relazione alla salute materna. 

L’evento servirà anche a fare un tagliando alla 194, mettendo a fuoco cosa sono stati questi quarant’anni della legge. Vale la pena ricordare infatti che in un’Italia in pieno inverno demografico mancano all’appello 6 milioni di bambini abortiti dal ’78 ad oggi. È utile anche fare chiarezza sulla retorica che afferma che sia avvenuta una sensibile diminuzione delle interruzioni di gravidanza nel nostro Paese.

Leggendo con attenzione i dati si scopre l’esatto contrario. Se ci limitiamo infatti agli ultimi dati ufficiali, nel 2016 sono stati effettuati circa 85mila aborti, cifra molto lontana dagli oltre 200mila effettuati nel picco del 1983. Serve però conteggiare che, sempre nel 2016, sono state vendute circa 400mila confezioni di pillole abortive di ogni tipo, compresa la RU486 che si assume anche un mese dopo il concepimento. Si rileva quindi un vero e proprio boom dell’aborto farmacologico che tra i vari effetti ha anche quello di banalizzare una scelta così drammatica. Questi numeri vanno poi letti nell’orizzonte del calo delle nascite, della diminuzione delle donne in età fertile rispetto agli anni ’80 e dell’innalzamento dell’età in cui si comincia a provare a fare un figlio, quindi i numeri sull’aborto restano decisamente allarmanti.

La Nuova Bussola Quotidiana sarà media partner di questa operazione verità tesa a risvegliare le coscienze. Sulle queste pagine troverete tutti gli aggiornamenti sulla campagna.