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DELITTO O ATTENTATO?

Strage su un tram a Utrecht. Ma mai dire "terrorismo"

Tre persone sono state uccise e cinque ferite a bordo di un tram, a Utrecht, Olanda. Il sospetto stragista è stato arrestato: si chiama Gokman Tanis, 37enne, nato in Turchia, probabilmente ha precedenti legami con l'Isis. Molti elementi farebbero pensare a un episodio di terrorismo islamico, ma le autorità olandesi non si sbottonano.

Esteri 19_03_2019
Utrecht, sul luogo della strage

Tre persone sono morte e cinque sono rimaste ferite in una sparatoria avvenuta intorno alle 10,45 ora locale nella città olandese di Utrecht. Un uomo ha aperto il fuoco a bruciapelo sui passeggeri, a bordo di un tram. Il mezzo pubblico si trovava in una zona residenziale della città, in un incrocio molto trafficato. L’assalitore, dopo aver compiuto la sua strage, si è dato alla fuga, ma è stato arrestato otto ore dopo dalla polizia.

A tre giorni dal massacro nelle moschee di Christchurch, in Nuova Zelanda, è ancora allarme terrorismo. E stavolta la notizia non sarebbe più quella dell’uomo che morde il cane (l’eccezione del suprematista bianco che spara a musulmani inermi), ma quella della dinamica tradizionale: il sospetto è un turco musulmano con precedenti presunti legami con l’Isis. Ma il movente è realmente terrorismo? Le autorità olandesi non lo dichiarano.

Il presunto assassino arrestato, il cui identikit era stato diffuso subito dopo la strage, si chiama Gokman Tanis, 37enne, nato in Turchia. Secondo quanto riferito da un uomo d’affari alla Bbc turca, “era stato arrestato alcuni anni fa per legami con l'Isis e poi rilasciato”. Ed era andato a combattere anche in Cecenia. Secondo i media olandesi, sarebbe stato anche convocato in tribunale ad Utrecht lo scorso 4 marzo per un caso di stupro. Inoltre era stato accusato di furto e oltraggio a pubblico ufficiale. I familiari dell'assassino hanno dichiarato all'agenzia turca Anadolu che potrebbero esserci motivi familiari o personali dietro il folle gesto. Secondo quanto riporta Nltimes, testimoni hanno affermato che sembrava che l'uomo avesse prima preso di mira una donna per poi sparare contro chiunque tentasse di avvicinarsi. Anche la fuga dopo la sparatoria e l'arresto non sono caratteristiche tipiche dell'attentatore jihadista. I terroristi islamici, se non muoiono in un attentato suicida, difficilmente si fanno prendere vivi dalla polizia.

La sparatoria potrebbe essere rivendicata dallo Stato islamico per scopi opportunistici. Una rivendicazione aiuterebbe a capire di più, dunque, ma non sarebbe una prova regina. Nel caso fosse un attacco terroristico, però, sarebbe veramente ben congeniato. Perché, fatta salva questa ipotesi, l’uomo conosceva il percorso e le soste del tram, scegliendo il modo e il momento più adatto per un attacco stragista, per poi darsi alla fuga in mezzo al traffico. Non si tratterebbe, in questo caso, di un gesto estemporaneo, ma di un piano concepito a tavolino. L'uomo non voleva che i suoi bersagli si disperdessero verso le uscite, ma che restassero all'interno del mezzo così da intrappolarli e colpirli anche dopo il primo colpo di arma da fuoco. Se l'autore della strage era veramente indagato per legami con l’Isis e poi reduce dalla guerra in Cecenia (e la testimonianza dell'uomo d'affari che lo afferma, ad oggi, non è ancora stata smentita), è lecito sospettare che si tratti di terrorismo.

Le super-prudenti autorità olandesi non si sbottonano, come sempre le forze dell’ordine europee in questa fase. D’altra parte, dopo la strage di musulmani a Christchurch c’è una forte paura di “emulazione” (molto meno si parla di “rappresaglia” che pure è stata minacciata immediatamente dall’Isis). Diversi elementi farebbero pensare a una rappresaglia. L’uomo è turco, in un Paese, l’Olanda, che ospita molte moschee finanziate dalla Turchia e gestite dal Diyanet, il potente ministero per gli affari religiosi, rafforzato nell’era Erdogan. La comunità turca olandese è molto numerosa, organizzata e politicizzata, ha anche un suo partito, il Denk. Forse è solo un’altra ironia della sorte, Erdogan, proprio il giorno prima della sparatoria in Olanda, aveva stigmatizzato l’islamofobia occidentale, facendo vedere alla folla plaudente il video della strage di Christchurch. Infine, ma non da ultimo, nel 2017 fra Turchia e Olanda è avvenuto uno dei più gravi incidenti diplomatici dei tempi recenti, quando il governo olandese aveva vietato l’ingresso di ministri turchi che avrebbero dovuto tenere dei comizi pro-Erdogan. In quei tempi, meno di un anno dopo il fallito golpe turco, Erdogan stava dando la caccia agli oppositori, anche in Olanda, anche in tutto il resto d’Europa.

Anche a prescindere dalla Turchia, l’allerta terrorismo islamico, nei Paesi Bassi, è pressoché continua. Nel settembre scorso un attentato è stato sventato all’ultimo minuto, con l’arresto di sette presunti terroristi, armati di fucili automatici e auto imbottite di esplosivo.