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Sacro

"Da 50 anni nella Chiesa si diffonde l'anarchia liturgica"
l'intervista / mons. schneider

"Da 50 anni nella Chiesa si diffonde l'anarchia liturgica"

Il vescovo e saggista mons. Athanasius Schneider parla a La Bussola del suo nuovo libro "La Messa cattolica". Le deviazioni nel culto verificatesi negli ultimi decenni hanno la loro radice nella perdita del soprannaturale. Una malattia che fa dei credenti dei "cristiani deboli" incapaci di testimoniare in un mondo schiavo delle varie ideologie dominanti.


C'è un vescovo in Francia: in chiesa solo canti sacri
A DIO QUEL CHE È DI DIO

C'è un vescovo in Francia: in chiesa solo canti sacri

Brive-la-Gaillarde, diocesi di Tulle. Dei sacerdoti appartenenti alla Comunità di San Martino, ricca di vocazioni e promotrice del gregoriano nella liturgia, chiedono di eliminare i canti profani da un concerto di corali in chiesa. Monta la polemica e il vescovo che fa? Difende senza timore i sacerdoti ricordando che “le canzoni leggere non sono per nulla adatte al luogo sacro”, perché le chiese “non sono delle sale polivalenti” bensì “il luogo del Corpo di Cristo”.


«Basta pranzi in chiesa: serve il coraggio del sacro»
#SALVIAMOLECHIESE/L'INTERVISTA

«Basta pranzi in chiesa: serve il coraggio del sacro»

Dopo l'ultimo caso di profanazione, la Nuova BQ intervista per la campagna #salviamolechiese il teologo e liturgista don Nicola Bux: «Dietro la prassi di consumare i pasti in chiesa c'è una teologia della secolarizzazione in cui si ritiene che all'Eucaristia si possa accedere comunque a prescindere dalla conversione: è la dottrina della giustificazione luterana. Invece se si ama il povero, bisogna avere il coraggio del sacro per aiutare l’uomo ad andare all’eterno, cosa che si perde asservendo le chiese ad usi profani».


Il disagio tabù di fronte ai prelati “desacralizzati”
PINEROLO E AVELLINO

Il disagio tabù di fronte ai prelati “desacralizzati”

Il vescovo che imbraccia la chitarra e "spaccia" Vedrai, vedrai per una preghiera e quello che invece di benedire il popolo si fa imporre lui le mani. Buona fede per entrambi, certo. Ma a noi resta un po' di disagio. Dovremmo abbandonare la concezione "sacrale" di pastore?