Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Sant’Agnese da Montepulciano a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

Uno sguardo trasfigurato

 Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. (Mc 9,2-10)

Schegge di vangelo 25_02_2018

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti. (Mc 9,2-10)

Sull'alto monte Cristo si presenta con il suo corpo trasfigurato, anticipo della risurrezione. Viene convocata la storia passata, significata da Mosè, e quella futura, significata da Elia, il profeta che ‘doveva venire’. Gesù chiama a testimoni i tre apostoli prediletti, gli stessi presenti nell’Orto degli Ulivi. Dalla nube la voce del Padre proclama Gesù come Figlio amato. La trasfigurazione è promessa di vita e di bellezza. Già prima della risurrezione, lo sguardo a Cristo trasfigura la realtà riempiendola di presenza e illuminandola di speranza.