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POLEMICHE

Vaccinazioni, il ricatto della burocrazia

Vaccini obbligatori sì, vaccini obbligatori no. Continua la "guerra santa" dei vaccini malgrado l'intenzione del governo fosse solo quella di evitare l'obbligo del certificato per agevolare le famiglie già costrette, per l'iscrizioni dei figli a scuola, a lunghe file per ottenere il documento dalle ASL.

Attualità 08_09_2018
Vaccinazione

La questione delle vaccinazioni continua ad essere al centro di scontri politici tra il nuovo Governo e le opposizioni, con qualche divergenza di azione anche all’interno della stessa maggioranza Lega-Cinque Stelle. Fin dagli esordi della nuova compagine governativa, era stato reso noto che la Legge Lorenzin che un anno fa ha reso obbligatorie dieci vaccinazioni con relativi provvedimenti coercitivi nei confronti delle famiglie, sarebbe stata sottoposta ad una revisione.

Era bastato questo annuncio perché il PD - che di questa legge è stato il principale fautore -  insorgesse con strepiti al limite dell’isteria da parte di alcuni suoi esponenti e degli “esperti” di parte gridando all’allarme, paventando possibili epidemie la cui responsabilità sarebbe ricaduta ovviamente su Matteo Salvini.

In realtà il Governo non ha messo in discussione l’utilità delle vaccinazioni come importante pratica sanitaria preventiva. Semplicemente, la prima misura presa nei confronti del decreto Lorenzin è stata quella di alleggerire la morsa burocratica che l’anno scorso ha creato tante difficoltà alle famiglie, costrette a fare lunghe code presso le Aziende Sanitarie per ottenere una certificazione da presentare a scuola per poter vedere i propri figli ammessi.

A fronte di tale iniziativa, si sono scatenati gli amministratori e i dirigenti scolatici che hanno annunciato una sorta di “disobbedienza” alle direttive dei Ministeri della Salute e dell’Istruzione. Così in varie realtà nostalgiche dei governi Renzi e Gentiloni è partito l’accanimento burocratico: niente certificazione? Fuori. Così a Bologna 90 piccoli alunni sono stati sospesi dalla scuola materna e altri 46 non potranno frequentare il nido perché non in regola. Non è però solo il PD a voler mantenere a tutti i costi la legge Lorenzin così com’è: il partito di Martina ha trovato un alleato anche in Forza Italia. In particolare Mara Carfagna ha pienamente sottoscritto le parole di fuoco scritte da Renzi nella sua e-news: “E' arrivato il momento di fare una durissima battaglia parlamentare, anche ricorrendo all'ostruzionismo se necessario”. L’ora delle decisioni irrevocabili è dunque scoccata, e il patto d’acciaio PD-Forza Italia ha probabilmente un po' spaventato i grillini, che sembravano pronti a fare un passo indietro. Ci ha pensato la Lega a ricordare gli impegni presi da parte di questo esecutivo. 

E’ intervenuto con determinazione il senatore Paolo Arrigoni - una vera e propria battaglia quella ingaggiata dal senatore Paolo Arrigoni - firmatario di una proposta di legge per modificare il decreto Lorenzin. Arrigoni ha denunciato i comportamenti al limite del persecutorio di coloro che stanno cercando di blindare la legge Lorenzin, come se fosse un pilastro della Costituzione e non una legge emendabile come tutte le altre. Il Senatore della Lega, che ieri ha lanciato l’hashtag #VacciniSIobblighiNO #tuttiascuola” per difendere i diritti dei bambini non in regola con il decreto di frequentare scuole e asili, ha polemizzato a distanza con il Presidente della Società Italiana di Pediatria, che ascoltato in  Commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio della Camera sulle misure del Milleproroghe (all’interno del quale è inserita proprio la norma sui vaccini) aveva tracciato un quadro apocalittico di quella che potrebbe essere la situazione epidemiologica in Italia se venisse riformata la legge Lorenzin.

In realtà, è bene ricordarlo, prima di tale decreto la situazione epidemiologica per le malattie infettive non era tale da giustificare un tale allarmismo né l’attuazione di misure straordinarie. Il sanitario inoltre ha affermato che le “presunte reazioni da vaccinazione” sono in Italia inesistenti. Sono state proprio queste dichiarazioni a suscitare la reazione sdegnata del senatore leghista: “Le dichiarazioni di Villani, Presidente della Società Italiana di Pediatria, sono vergognose, offensive ed un insulto alle centinaia di persone, soprattutto bambini, che invece dai vaccini sono rimaste danneggiate in modo irreversibile. Così irresponsabilmente si mina ulteriormente la fiducia nei confronti della medicina e della scienza”.

Così, grazie a questa decisa presa di posizione, il Governo ha messo a punto un nuovo emendamento di maggioranza al decreto che proroga fino a tutto l’anno scolastico le autocertificazioni, fissando al 10 marzo prossimo il termine ultimo per presentare a scuola i documenti delle Asl. Per ora le famiglie sono dunque sfuggite alla tagliola della burocrazia, ma sicuramente la partita delle vaccinazioni obbligatorie con coercizione rimane aperta, e di non facile soluzione.