Aborto, medico condannato: così si stravolge la legge
Dietro la condanna del dottor Lastra, che non ha dato corso ad una richiesta di aborto salvando due vite. I 4 punti critici di una sentenza destinata a fare scuola in Argentina: uno stupro non accertato, un'organizzazione abortista clandestina che non viene perseguita, un procuratore che applica alcune leggi dimenticando la Costituzione e un giudice che trasforma i delitti in diritti.
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Aborto, medico condenado. Asì se altera la ley
Tras la condena de la doctor Lastra, que no ha dado curso a un pedido de aborto salvando dos vidas. Los 4 puntos críticos de un dramatico veredicto destinado a hacer escuela en Argentina: una violación no verificada, una organización abortista clandestina que no es perseguida, un fiscal que aplica algunas leyes olvidando la Constitución y un juez que transforma los delitos en derechos.
Louisiana, adesso la Costituzione è più pro life
Dopo la legge in Alabama, un altro Stato del Sud compie un passo a favore della vita. Il Congresso della Louisiana ha infatti votato un emendamento alla Costituzione per chiarire che in essa non vi è nessuna norma che possa essere interpretata a favore dell'aborto. L'altra buona notizia è che stavolta l'iniziativa è stata di Katrina Jackson, esponente del Partito Democratico.
Il caso Lambert? Il fine è una legge estrema sull'eutanasia
I fautori della cultura della morte, massoni inclusi, usano la vicenda di Vincent come trampolino di lancio per arrivare a una legge espressamente favorevole all’eutanasia, già autorizzata in modo implicito dal testo della Claeys-Leonetti. Che permette di interrompere alimentazione e idratazione, cioè sostegni vitali. C’è il rischio di un effetto domino su tutti i più fragili. Per esempio, si chiede preoccupato il presidente della Fondazione Lejeune, Le Méné: “Che diremo dei malati di Alzheimer? Sono in una situazione peggiore di quella di Vincent”.
-E L’ITALIA STA PEGGIO DELLA FRANCIA. “GRAZIE” ALLE DAT di Tommaso Scandroglio
L’Italia peggio della Francia. Qui Vincent sarebbe già morto
Se Vincent Lambert fosse stato un cittadino italiano quale sarebbe stata la sua sorte? A quest’ora sarebbe già all’altro mondo perché con la legge 219 sul “biotestamento”, la moglie Rachel, in assenza di Dat e in quanto rappresentante legale, avrebbe avuto potere di vita e di morte su di lui, senza nemmeno dover disturbare i giudici.
Ecco come i media distorcono la realtà su Vincent Lambert
Vincent non è in fin di vita, respira autonomamente e non è attaccato a nessuna macchina, come dimostra un video girato due sere fa. A ciò va aggiunto il dato morale: anche se fosse stato un paziente terminale e dipendente dalle macchine, non sarebbe comunque lecito ucciderlo. I maggiori media non descrivono come stanno realmente le cose nel caso Lambert, oppure strumentalizzano alcuni particolari veri per benedire l’eutanasia. Ecco una panoramica.
Stop alla condanna a morte, la battaglia di Vincent continua
Quando sembrava che non ci fosse altra speranza, verso le 22.30 di ieri è arrivata la notizia tanto agognata: la Corte d’Appello di Parigi ha ordinato al dottor Sanchez di riprendere a nutrire e idratare Lambert. La Francia è infatti tenuta a rispettare gli impegni internazionali presi ed è quindi vincolata alla richiesta del Comitato Onu per i disabili. Ora bisognerà capire quanto è stata compromessa la salute di Vincent con l'inizio del protocollo di morte. Ma intanto è chiaro che l’«accanimento terapeutico» di cui si parla altro non è che una semplice nutrizione via PEG. Eppure le menzogne su Vincent, alimentate anche da Pilato-Macron, continuano. E con esse la sedazione delle coscienze.
-I MEDIA E LA REALTÀ DISTORTA SU LAMBERT di Tommaso Scandroglio
Vincent Lambert, tutte le tappe della vicenda
Il calvario di Vincent inizia il 29 settembre 2008, quando viene ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Châlons-en-Champagne, a seguito di un incidente stradale. La prima decisione di interrompere l’alimentazione arriva nel 2013, con il solo accordo della moglie e tutti gli altri familiari all’oscuro. Da lì è stato un susseguirsi di tentativi di eutanasia, con la complicità della giustizia francese e della Cedu.
Via all’iter per l'eutanasia, Vincent è stato sedato
Ecco un fermo immagine di Vincent ieri sera, tratto dal video (da diffondere) girato con accanto la madre. Avviato stamattina il processo di interruzione delle cure di base per il quarantaduenne tetraplegico, che è stato sedato dal team guidato dal dottor Sanchez. Oggi verranno presentati nuovi ricorsi per chiedere che venga rispettata la richiesta del Comitato Onu per i diritti dei disabili di continuare a dare cibo e acqua a Vincent. Intanto, ieri i genitori hanno manifestato davanti all’ospedale insieme a oltre 200 persone, domandando di nuovo che il figlio venga trasferito: ben 7 strutture sono disposte ad accoglierlo. «Combatteremo fino alla fine», ha detto la madre Viviane.
+++ ALL'INTERNO TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
"La Francia garantisca cibo e acqua a Vincent Lambert”
Il Comitato Onu per i disabili chiede per la seconda volta allo Stato francese di rispettare il protocollo internazionale e continuare le cure a Vincent. Già domani il 42enne potrebbe essere sottoposto all’iter eutanasico. E da oggi la madre Viviane sarà davanti all’ospedale di Reims per chiedere che il figlio non venga fatto morire di fame e di sete.
"Signor Macron, perché tanta fretta di far morire un disabile?"
"Qual è l’urgenza che Vincent Lambert muoia, a prezzo di una violazione della Francia dei suoi impegni internazionali, quando gli stessi periti giudiziari hanno scritto nel novembre 2018 che l’alimentazione e l’idratazione non costituiscono un trattamento che rientra in un’ostinazione irragionevole?". Dalla lettera al presidente Emmanuel Macron scritta dagli avvocati che difendono il diritto alla vita di Vincent Lambert.
“Più soldi per le gravidanze, smantelliamo la 194”
«Il primo passo per smontare la legge 194: più soldi pubblici per le gravidanze e meno per gli aborti». La leader della Marcia per la vita Virginia Coda Nunziante conferma l'obiettivo del raduno pro life di Roma giunto ormai alla IX edizione: smantellare pezzo per pezzo la legge che legalizza gli aborti. Ieri a Roma anche un messaggio del vescovo Suetta che ha definito l'aborto un «delitto abominevole contro la vita e l'uomo» e la testimonianza dell'attore Eduardo Verastegui: «Grazie al mio film sono state salvate 4000 vite».