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CHIESA-MOSCHEA/INTERVISTA ALL'ASSESSORE

"Bando revocato, serve legge per tracciare i fondi islamici"

"Il bando della chiesa-moschea di Bergamo sarà revocato. La Regione procederà ad acquistare il bene e a regolamentarne l'uso cristiano". L'assessore al Territorio della Regione Lombardia, Foroni, spiega alla Nuova BQ come si eserciterà la prelazione del Pirellone annunciata dal Governatore Fontana. E bacchetta Pd e Chiesa cattolica per il silenzio pubblico su questa vicenda. "Ma ora l'urgenza è una legge nazionale per tracciare i fondi attraverso cui gli islamici comprano e costruiscono moschee". 

Attualità 28_10_2018

“Il bando della chiesa di Bergamo sarà revocato e la Regione procederà ad acquistare il luogo di culto”. L’assessore al Territorio della Regione Lombardia Pietro Foroni svela alla Nuova BQ le intenzioni della giunta Fontana dopo la notizia dell’asta pubblica attraverso la quale un’associazione islamica si è aggiudicata il bene in uso alla comunità ortodossa. Alla fine della giornata di venerdì era stato il governatore Attilio Fontana ad annunciare l’intenzione del Pirellone di procedere ad esercitare un diritto di prelazione per impedire alla comunità islamica orobica di incamerare per 480mila euro la chiesa. Ora, in questa intervista alla Nuova BQ il titolare delle politiche del territorio spiega meglio la strategia dell’ente lombardo.

Assessore, in che modo si esercita il diritto di prelazione?
Va detto che ad oggi non è stata ancora fatta l’aggiudicazione della chiesa e non è stato firmato alcun contratto di compravendita. Ergo, per giurisprudenza consolidata l’ente pubblico può revocare il bando in quanto non vi è un diritto da parte dell’aggiudicatario provvisorio alla conclusione del procedimento.

Eppure, l’asta è stata fatta. Chi lo stabilisce?
Vale per qualsiasi appalto che coinvolge una pubblica amministrazione, la quale, finché non firma il contratto, può sempre annullare il bando.

Ma dovrebbero esserci dei motivi. In questo caso quali sarebbero?
Uno dei motivi è che la pubblica amministrazione non ritiene più di vendere un bene storico artistico che è vincolato dalla Sovrintendenza.

Allora perché è stato messo in vendita dalla Asst di Bergamo che è di pertinenza regionale?
Non ho alcun problema a riconoscere che il bando è stato fatto in maniera confusa e inopportuna.

In particolare, in riferimento a che cosa?
Ad esempio il fatto che non sono state esplicitate una serie di richieste indispensabili come rimarcare i vincoli della Sovrintendenza.

Fontana ha parlato di diritto di prelazione della Regione. Eppure l’assessore comunale della giunta Gori, il cattolico Angeloni, ha fatto notare che questa di solito dovrebbe intercorrere prima dell’asta, non dopo, trattandosi appunto di una prelazione.
Mi stupisce una confusione così evidente da parte di un amministratore sui fondamentali.

A che cosa si riferisce?
Al fatto che la prelazione sia applicabile per forza di cose a dopo l’asta.

Perché?
Perché è il prezzo a conclusione dell’asta che fa scattare il diritto di prelazione.

Può spiegarlo meglio?
Una volta conclusa l’asta e fissato il prezzo chi ha diritto di prelazione e la Regione come proprietario lo ha, può inserirsi per l’acquisto. In pratica è come se si dicesse: ora che è stato fatto un prezzo d’acquisto da parte di un offerente, che cosa volete fare come Regione? Volete acquisirlo allo stesso prezzo? Ecco questo è il diritto di prelazione, che non poteva ovviamente essere esercitato prima dell’asta.

Ma in questo caso se lo comprasse la Regione, sarebbe una compravendita da se stessa…
Non è corretto. La Asst di Bergamo ha un’autonomia giuridica propria, quindi in questo caso sarebbe l’Ente Regione che lo comprerebbe dall’Asst che gestisce gli ospedali.

Dunque, eserciterete la prelazione e conseguentemente acquisirete il bene?
Sì, questa è la volontà politica. Ma è chiaro che se poi decidessimo di rimetterlo in vendita dovremo essere chiari sulle finalità di vendita che non possono esulare da quelle di culto cristiano.

Il sindaco Gori vi rimprovera proprio questo, di aver sfavorito gli islamici per un luogo di culto per colpa della legge Beccalossi che limita la formazione di moschee sul territorio regionale.
Devo correggere diverse inesattezze emerse in queste ore. Non c’entra nulla la legge sui luoghi di culto. Se questa cosa fosse passata dal mio assessorato non avremmo certamente venduto la chiesa agli islamici. Trovo che sia vergognoso che il Pd di Bergamo con Gori in testa abbiano esultato perché gli islamici si erano impossessati di una chiesa. Pazzesco.

Interverrete anche sulle polemiche relative a persone che gravitano attorno all’associazione islamica e che sono coinvolte in processi per truffa?
Questo è un punto centrale. Chiederemo all’Asst di svolgere indagini per verificare dove sarebbero andati a prendere i soldi che hanno promesso di mettere sul tavolo.

In che modo?
Già in fase di bando oltre ai certificati antimafia è necessario richiedere anche la tracciabilità di quei soldi, verificare in sostanza se sono stati fatti dei versamenti da parte di qualche stato estero o se ci sono soldi che sono transitati dall’estero.

Ma si tratta di strumenti di cui dispongono le procure, se vengono interessate.
Purtroppo questo è un problema nazionale, bisognerebbe che ci fosse una legge che fissi qualche paletto in merito alla tracciabilità dei fondi in questo tipo di operazioni.

Di solito ci si limita a dire che i fedeli hanno svolto una colletta…
E’ troppo poco, auspico che il Parlamento se ne occupi presto.

Nonostante l’incidente di percorso, è strano che a difendere una chiesa come luogo di culto cristiano e non altro debba essere un ente laico come la Regione e non la stessa Chiesa cattolica.
Purtroppo da cattolico sono abituato a un certo silenzio pubblico, diciamo così, delle gerarchie ecclesiastiche, anche se noto che in questo caso il vescovo di Bergamo qualche cosa l’ha detta, esprimendo sconcerto per come è finita questa partita, ma la Lega fa queste battaglie perché sono identificative della nostra civiltà. Fin dai tempi di Bossi, diciamo queste cose non per guadagnare voti, ma perché crediamo nell’obiettivo di salvare la nostra società. E questa si salvaguardia se vengono riconosciute le radici giudaico cristiane, non abbiamo un concetto di superiorità, ma di identità.