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EDITTO DI COSTANTINO

Bibbia: il grande alfabeto dell'umanità

La Pinacoteca Ambrosiana organizza una mostra sulla Bibbia per festeggiare i 1700 anni dall'editto di Costantino. «L'alfabeto colorato della speranza», come lo chiamava l'ebreo Marc Chagall, è ospitato in molteplici versione e accompagnato da una dozzina di disegni e di acqueforti dell'artista.

Cultura 09_04_2013
Bibbia miniata

Milano, Pinacoteca Ambrosiana – Palazzo Isimbardi

26 marzo – 30 giugno

Orario Biblioteca Ambrosiana: tutti i giorni 10-18, chiuso lunedì

Biglietto: intero € 15, ridotto € 10

Orario Palazzo Isimbardi: lunedi-giovedi 9 -16,30; venerdi 9-13;

sabato 10-18. Chiuso la domenica

Ingresso libero

Informazioni: 349/4735360, www.associazionesantanselmo.org 

 

È davvero un grande evento quello promosso a Milano dall’Associazione Sant’Anselmo Imago Veritatis, ricco nei contenuti e nelle proposte diversificate e diffuse sul territorio cittadino in occasione delle celebrazioni previste per i 1700 anni dall’Editto di Costantino. Incontri, cineforum e anche un concorso per le scuole. Soprattutto una mostra, allestita presso la Pinacoteca Ambrosiana, istituzione fortemente voluta all’inizio del XVII secolo dal Cardinale Federico Borromeo affinché l’arte potesse svolgere tre fondamentali funzioni: devozionale, documentaria ed educativa.

Nel suo già prezioso percorso espositivo se ne inserisce, dunque, perfettamente un altro, altrettanto rilevante, che ha nella Bibbia l’elemento fondante. Attraverso la bellezza di antichi codici miniati ed edizioni storiche della Bibbia gli organizzatori non offrono al visitatore un puro godimento estetico che tanto splendore, comunque, suscita: l’obiettivo è, piuttosto, sollecitare l’interrogativo ultimo sull’esistenza, sul destino di ciascuno che inevitabilmente il Testo Sacro pone, suggerendone, a chiunque liberamente vi si accosti , alcune risposte.

Perché la Bibbia è un alfabeto, l’alfabeto dell’umanità che svela, a chi lo sappia leggere, la verità, ovvero chi è Dio e chi è l’uomo. Certo, è anche il manifesto di due grandi religioni, ebraismo e cristianesimo, è il primo libro dato alla stampa, è un’imponente opera letteraria, fonte di ispirazione di tanta arte e tanta cultura. Ciò che, però, in questa sede si vuole evidenziare è il suo profondo valore antropologico, presentando la Bibbia quale chiave interpretativa dell’uomo e della storia.

Dalle più autorevoli biblioteche italiane, tra cui l’Apostolica Vaticana di Roma, la Trivulziana di Milano e la stessa Ambrosiana provengono prestiti importanti di libri dell’Antico Testamento, Vangeli, Lettere paoline, Bibbie ebraiche, Salteri, pergamene siriache, manoscritti egizi, codici poliglotti. E la Bibbia di Malerbi, la prima versione completa in italiano volgare,  data alle stampe a Venezia nel 1490.

Una sezione speciale è dedicata al pittore russo di origine ebraica, Marc Chagall, il maestro che più di chiunque altro, nel corso del XX secolo, si è confrontato con il tema biblico, spesso ispirandosi a quello che lui stesso definiva «l’alfabeto colorato della speranza». Di Chagall sono esposti una dozzina di disegni e altrettante acqueforti prodotte per un’edizione di pregio, oltre ad un olio, piuttosto raro, normalmente non visibile al pubblico. 

Parte integrante del percorso è, infine, la riproduzione della Porta del Paradiso realizzata da Lorenzo Ghiberti per il Battistero di Firenze tra il 1425 e il 1452 e recentemente tornata al suo originario splendore dopo un intervento di restauro pluridecennale. In grandezza originale l’opera è esposta presso Palazzo Isimbardi, sede che accoglie, nel periodo di apertura della mostra, un ciclo di incontri  sui personaggi della storia della Bibbia, le grandi figure dei patriarchi e dei profeti raccontati dai seminaristi della Fraternità San Carlo.