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20°FRA I PAESI PERSEGUITATI

Celebrano il Natale: arrestati 5 cristiani in Laos

Non possono insegnare la Bibbia né celebrare le festività fuori dal loro villaggio e se si rifiutano di abiurare rischiano la morte. Questo il clima di un paese dove cinque cristiani sono finiti in carcere per aver invitato un pastore a celebrare il Natale.

Laos. È bastato che invitassero il pastore di un villaggio vicino a organizzare le loro celebrazioni natalizie perché cinque cristiani protestanti finissero in carcere prima di Natale con l’accusa di aver violato le norme che regolano la pratica cristiana. È successo in Laos, a Non Soung, nel distretto di Phin dove i fedeli possono celebrare il Natale solo nel loro villaggio, mentre gli estranei non sono autorizzati a partecipare.

In tutto il paese i cristiani sono spesso vittime di abusi e di atti di intolleranza. Non hanno il permesso di insegnare la Bibbia e di spiegare la loro fede. Devono avvisare in anticipo di ogni incontro e raduno religioso. Se accusati di aver violato le norme, rischiano il carcere. Forme ancora più gravi di persecuzione minacciano le comunità. Nel 2017, ad esempio, agli oltre 50 cristiani di un villaggio è stato ordinato di abiurare. Al loro rifiuto, sono stati aggrediti dagli altri abitanti del villaggio. Uno dei fedeli è stato ucciso, gli altri sono stati costretti a fuggire.

Secondo la fonte che il 2 febbraio ha comunicato la notizia riportata da AsiaNews, anonima per non incorrere in ritorsioni, i cinque cristiani protestanti si trovano ancora in carcere. Nell’elenco 2018 dei 50 stati in cui i cristiani sono più perseguitati, il Laos è 20°. Il partito comunista al potere è ostile a tutte le religioni, ma lo è soprattutto nei confronti di quella cristiana che ritiene particolarmente pericolosa in quanto emanazione della civiltà occidentale. Autorità locali e popolazione collaborano spesso con il governo nella repressione.