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IL LIBRO

Chiesa come la luna, riflesso del bagliore di un Altro

Si sta smarrendo il senso della Chiesa “corpo di Cristo”. Se ne parla solo in termini politici o scandalistici. Come comprendere cos’è davvero la Chiesa? Come riconoscere il suo volto nella storia, aldilà di tanti pregiudizi? Ci aiuta l’ultimo libro del vescovo di Reggio Emilia, Massimo Camisasca: La straniera. Meditazioni sulla Chiesa. Che ha un unico scopo: far amare la Chiesa. 

Cultura 10_05_2017
Massimo Camisasca

«T’hanno staccato da tutti i muri, povero Gesù mio». La frase di Renato Zero, detta durante il programma Amici di Maria De Filippi, su Canale 5, da giorni sta facendo il giro del web. Nel corso di un’intervista la conduttrice ha tirato fuori da un baule oggetti appartenenti al suo ospite e decisivi per la sua vita, tra cui un rosario con un grande crocifisso, ed è stato a questo punto che il cantante ha pronuciato la frase in apertura. Per poi aggiungere: «Questa non è soltanto un’icona. A me m’ha dato tanto Gesù, soprattutto Gesù più che Dio, perché Gesù era un uomo, era vulnerabile. Dio è molto in alto, molto irraggiungibile, ma Lui è venuto, pensate, fino a qui. Ricordatelo ogni tanto come faccio io nelle mie canzoni».

Poi ha mandato un bacio alla croce e ha concluso: «Ciao, Gesù». Senza nulla togliere ai sentimenti religiosi dell’eccentrico e provocatorio personaggio, e pur apprezzando il suo coraggio nel manifestare in diretta tv davanti a milioni di spettatori la sua fede un po’ naïf, ancora una volta emerge come tanti, compresi vip come Renato Zero, si dichiarano credenti ma fanno fatica a cogliere il vincolo di comunione tra Dio e Gesù, tra il Padre e il Figlio, ignorando il mistero trinitario. Ma soprattutto evitano del tutto di citare e considerare la Chiesa, presenza viva di Cristo nella storia attraverso l’azione dello Spirito.

In realtà «non si può amare Cristo se non si ama la Chiesa». Invocare «Cristo sì, Chiesa no» è una «tentazione» che «ci allontanerebbe dal solco della divino-umanità di Gesù e trasformerebbe l’adesione a Lui in un’esperienza puramente spirituale». Lo sostiene monsignor Massimo Camisasca, vescovo di Reggio Emilia-Guastalla, nelle prime pagine del suo libro La straniera. Meditazioni sulla Chiesa (San Paolo, € 14). Il titolo nasce da un’affermazione del poeta T.S. Eliot, che nei Cori da “La Rocca” presenta una Chiesa divenuta una sconosciuta per l’uomo contemporaneo, appunto «una Straniera».

Il quadro sconfortante di una società ormai scristianizzata, delineato da quest’opera profetica, è del 1934, ma è di sorprendente attualità. C’è sempre meno spazio oggi per la Chiesa, quasi scomparsa dagli schermi radar, salvo parlarne in termini politici o scandalistici, al più come soggetto impegnato nel sociale, senza coglierne l’essenza, il fatto cioè di essere “corpo di Cristo”. L’agile volume di Camisasca, ricco di riferimenti biblici e magisteriali, intende rimettere le cose a posto, restituendo alla Chiesa una corretta collocazione e il suo significato profondo, senza lasciarsi condizionare dai suoi limiti.

«Tutti i peccati degli uomini di Chiesa, che allontanano certamente molte persone scandalizzate», scrive il vescovo di Reggio Emilia, «non hanno però il potere di spegnere la sua presenza nella terra e nei cuori», perché «la Chiesa è la continuità nel tempo dell’umanità di Gesù attraverso la carne di noi peccatori». Perciò, con definizione efficace, «la Chiesa è il mondo che si converte a Cristo». Ha inizio a Betlemme. Anzi, prima ancora nasce nel momento dell’annuncio a Maria, dell’Incarnazione, da quel “sì” che è la risposta dell’uomo a Dio che chiama; si manifesta poi nella convivenza di Cristo con gli apostoli, la sua morte e resurrezione, la sua promessa di essere sempre con noi. E accade ora, attimo dopo attimo. «La Chiesa scende dal cielo istante per istante, come un fiume di grazia che interpella e provoca la libertà dell’uomo».

Con la Chiesa, corpo mistico di Cristo, Dio ha scelto un metodo preciso. Cioè comunicarsi agli uomini attraverso gli uomini, anzi, «attraverso un popolo che Egli ha scelto e radunato» e di cui possono «far parte tutti i popoli». Precisa Camisasca: «Un nuovo modo di vivere nel mondo era entrato nella storia, un ideale concreto a cui avebbero guardato milioni di persone nei duemila anni successivi». E qual è il compito della Chiesa? «Predicare e guarire». Il cammino non è facile, non è una passeggiata, non prevede agi e applausi, ma il martirio e il sangue, perché «immense sono le forze che si ribellano e non vogliono che gli uomini siano guariti», cioè scoprano la propria verità. «Sono le forze di Satana e di coloro che costituiscono la sua corte».

Quali i pericoli da cui guardarsi? L’autoesclusione dalla storia, che riduce la fede a «una apertura del cuore, un’accoglienza attenta dell’altro e nulla più», e l’attivismo, che si traduce in affanno e preoccupazione. Suggestive le parole finali del libro: «La Chiesa, come la luna, è chiamata ad essere il semplice riflesso del bagliore di un Altro».