Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Giovedì Santo a cura di Ermes Dovico
MENZOGNE MEDIATICHE

Dal Vangelo secondo i centri sociali

Un video presenta un Gesù figlio dei fiori e favorevole ai rapporti omosex. Un ritratto presentato come "fedele a quanto scritto nel Vangelo"...

Attualità 15_11_2011
Jesus Hippy

Il compitino che mi è stato assegnato dal direttore della «Bussola» si è rivelato più gravoso del previsto. Si trattava di visionare un «corto» di 42 minuti: «Addio a Dio». Così presentato: «Il film è stato tratto completamente e fedelmente dai Vangeli; insieme a studiosi teologi la ricerca ha portato alle conclusioni che sentirete seguendone il processo. Tutte le immagini hanno un significato stretto con i testi che quindi vi consigliamo di seguire con attenzione». Già la sintassi avrebbe dovuto mettermi in guardia. Infatti, è vero l’esatto contrario di quel che si annuncia. Se vi piacciono i film di Ciprì & Maresco, accomodatevi sul web. Mi spiace solo che, così facendo, aumenterete il numero dei «contatti» (come, ahimè, ho dovuto fare io, ignaro) e gli autori del papocchio se ne vanteranno. Infatti, l’unico antidoto contro ‘sta roba  consiste nel non avvicinarcisi nemmeno.

Io, confesso, non ho fatto tutto il compito, perché mi sono fermato, nella visione, quando è apparsa una scarica di baci «francesi» tra maschi e la voce fuori campo mi spiegava che Gesù era (te pareva…) favorevole all’«amore» in tutte le sue forme. La giustificazione, la solita: anche gli animali lo fanno. A cui si risponde, correttamente, che proprio per questo non dovrebbero farlo gli uomini. Ma poi, a scanso di guai, la stessa voce fuori campo affermava che, invece, la pedofilia va combattuta, giacché neanche gli animali la praticano. Così, gli «studiosi teologi» si rivelano ignari pure del comportamento dei cani. Ah, dimenticavo di avvertire che la voce fuori campo sarebbe quella dello stesso Gesù, il cui accento da coatto romanesco contraddice l’assunto (corredato da sottolineature verbali insistenti) che era un ebreo palestinese, perciò non era biondo ma nero, perché cotto dal sole. Posso solo assicurare, io che sono stato in Israele, che è dal 1948 (anno della fondazione dello Stato) che gli ebrei si cuociono al sole di quelle latitudini, ciò non ostante molti di loro continuano ad avere gli occhi azzurri. E poi giù con le immagini di rappers americani, alternate alla scala evolutiva darwiniana (la scimmia curva che, via via, si raddrizza e infine, chissà perché, si mette gli occhiali: strana evoluzione, se da scimmia aveva dieci decimi e da homo erectus è diventato miope) e a frames del povero cardinal Tettamanzi virato in bluette. E poi poveracci, mentecatti, sfigati, clown, negretti affamati, degrado urbano e giudici antimafia.

Insomma, un Vangelo quale lo si immagina nei cosiddetti centri sociali, un Vangelo che «spinga all’evasione dai doveri» (testuale) ma in notevole ritardo rispetto a Jesus Christ Superstar. Dal Cristo «dei fiori» al Gesù del F.u.o.r.i. Non poteva mancare, naturalmente, il ritornello dei Vangeli Apocrifi più veritieri degli altri, i Canonici, perché «non ufficiali» (singolare spiegazione che rivela la passione degli autori per l’«alternativo») e «più vicini alla ggente» (il che rivela che non li hanno neanche letti; anzi, non hanno letto nemmeno Dan Brown). Scusate, dunque, se non mi dilungo ulteriormente nella descrizione del filmato. Ripeto, non l’ho visto tutto. Ma, come diceva Oscar Wilde, per conoscere la qualità di un vino non è necessario berne l’intera botte.