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Sacerdoti in prima linea

È stato liberato padre Arinze Madu, rapito in Nigeria il 28 ottobre

È durato solo due giorni il sequestro di padre Madu, tornato a casa sano e salvo il 30 ottobre. A marzo un altro sacerdote sequestrato, padre Offu, è stato ucciso dai suoi rapitori

 

 

È stato liberato il 30 ottobre ed è tornato a casa illeso padre Arinze Madu, il vice rettore del seminario Regina degli apostoli di Imezi-Owa, nello stato nigeriano di Enugu, che era stato rapito da uomini armati il 28 ottobre, all’ingresso del suo seminario. La polizia si era subito messa sulle tracce dei rapitori. Come si sospettava, il sacerdote era stato portato in una vicina foresta e lì è stato rinvenuto dopo che, incalzati dalle forze di sicurezza, i rapitori si sono dati alla fuga. Benché non si tratti di un atto dettato da odio per i cristiani, perché quasi sicuramente il sequestro era a scopo di estorsione, l’episodio evidenzia lo stato di pericolo in cui molti religiosi accettano di operare per restare vicini ai fedeli e alle comunità cristiane in regioni insicure. Come ha denunciato lo scorso giugno il presidente della Conferenza episcopale della Nigeria monsignor Augustine Akubeze, arcivescovo di Benin City, in molte aree del paese si registra “un livello di insicurezza senza precedenti”. La diocesi di Enugu nel 2019 ha perso due sacerdoti. Don Clement Rapuluchukwu Ugwu, parroco della chiesa di San marco a Obinofia Ndiuno, era stato rapito il 13 marzo nella casa parrocchiale. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato il 20 marzo a pochi chilometri dal luogo del rapimento e il sospetto è che la polizia locale non abbia neanche tentato di individuare i rapitori che per giorni hanno continuato a usare il suo bancomat per prelevare del denaro. La sera del 1° agosto padre Paul Offu, parroco della chiesa di san Giacomo maggiore a Ugbawka, è stato ucciso da uomini armati, secondo alcune testimonianze dei pastori Fulani. Era in macchina ed è stato ucciso a colpi di arma da fuoco perché non si è fermato quando gli assalitori hanno tentato di bloccarlo, presumibilmente per rapinarlo o per sequestrarlo.