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PROGRESSISMO CATTOLICO

«Fuori il Vaticano dall'Onu», Ricomincia la campagna

"Cathiolics for Human Rights" ha lanciato una petizione per chiedere che le Nazioni Unite ritirino alla Santa Sede lo status di Osservatore permanente, perché contraria ai diritti delle donne.

Borgo Pio 20_03_2019
Vaticano Onu

Rimuovere alla Santa Sede lo status di membro osservatore permanente presso le Nazioni Unite. A richiederlo in una lettera indirizzata al segretario generale António Guterres non è un gruppo di attivisti anticlericali, ma un'associazione di "cattolici per i diritti umani". La "Catholics for Human Rights", infatti, ha lanciato una vera e propria petizione a favore dell'esclusione del Vaticano dall'Onu.

Il motivo? La presenza della delegazione giallo-bianca sarebbe incompatibile con lo svolgimento dei lavori della Commissione sullo status delle donne. Il magistero di sempre della Chiesa viene bollato da costoro come "un'agenda contro i diritti umani". I promotori dell'iniziativa hanno lanciato la petizione nel corso di un evento organizzato presso  l'istituzione interconfessionale "Church Center" che si trova nei pressi del quartier generale dell'Onu a New York. Nella locandina dell'appuntamento, andato in scena la scorsa settimana, si poteva leggere: "la Chiesa cattolica nega inequivocabilmente l'uguaglianza delle donne nel processo decisionale e nella governance, quindi perché dovrebbe partecipare alla Csw che è stata fondata per proteggere e promuovere i diritti delle donne?"

Mentre dal Vaticano non si sono registrati commenti in merito alla vicenda, il portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite, Stéphane Dujarric ha fatto sapere che non c'è alcuna reazione immediata alla richiesta inviata tramite lettera. L'associazione promotrice dell'iniziativa rivendica la sua natura femminista e pro Lgbt anche nel simbolo che ricalca in forma dissacrante le chiavi di San Pietro, facendo ricorso al cerchio con la croce e all'arcobaleno.

Gli animatori sono legati al “Wijngaards Institute for Catholic Research", un think tank londinese che invoca una "riforma della religione" allo scopo di "aiutare la tradizione cristiana a crescere verso una maggiore inclusività, giustizia e compassione". Uno scopo da raggiungere portando la Chiesa cattolica a rivedere le proprie posizioni in materia di "uguaglianza di genere, e diritti sessuali e riproduttivi e diritti Lgbt". La principale battaglia dell'Istituto è quella in favore dell'ordinazione delle donne al sacerdozio.  Miriam Duignan, responsabile delle relazioni con i media e animatrice anche della "Catholics for Human Rights", è stata protagonista almeno in due occasioni di manifestazioni provocatorie a piazza San Pietro a sostegno della causa delle "donne sacerdote". La prima volta al suo fianco figurava anche  padre Roy Bourgeois, un  religioso della congregazione di Maryknoll ridotto allo stato laicale nel 2012. Intenzionati a consegnare una petizione a favore dell'ordinazione femminile nelle mani di un funzionario del Vaticano, entrambi finirono nella vicina stazione di polizia dopo il rifiuto di mettere fine alla manifestazione non autorizzata con tanto di attiviste mascherate in abito sacerdotale.

Questo, dunque, è l'ambiente da cui proviene la richiesta di rimuovere alla Santa Sede lo status di membro osservatore permanente presso le Nazioni Unite. Un'iniziativa che ha trovato spazio su organi di prestigio internazionale come il "New York Times" e il "Washington Times" e che dà l'idea dell'accerchiamento mediatico-culturale con cui si cerca di delegittimare la Chiesa ad ogni livello anche per mano di associazioni che in linea teorica si proclamano cattoliche.  (Nico Spuntoni)

https://www.nytimes.com/aponline/2019/03/14/us/ap-us-united-nations-vatican.html

https://www.washingtontimes.com/news/2019/mar/14/dissident-catholics-assail-vatican-role-at-un/