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I quattro tipi di ecologia e il loro ordine interno

Dottrina sociale 07_12_2020

A proposito di ecologia oggi si adoperano quattro espressioni: ecologia naturale, ecologia umana, ecologia ambientale, ecologia integrale. Quest’ultima è stata coniata da Francesco. Non sempre, però, si hanno le idee chiare sul significato preciso di ognuna di esse e, soprattutto, sui loro rapporti reciproci, compresa la questione fondamentale: quale delle quattro ha la preminenza sulle altre? Si tenga infatti presente che perché un ordine sia un ordine e non un accostamento esteriore bisogna che ci sia un elemento ordinatore: se tutti sono sullo stesso piano non si dà nessun ordine.

L’ecologia naturale è l’ordine finalistico della realtà. Si chiama naturale in quanto ogni cosa ha una sua propria natura (o essenza) che detta anche le norme della sua vita in vista dei suoi fini naturali. Anche la società umana ha un suo ordine finalistico che esprime il bene comune e fonda la giustizia. Quando, per esempio, viene ammesso il divorzio, o l’autorità politica non rispetta le società naturale e i corpi intermedi, oppure quando si impedisce di cercare Dio tramite una educazione atea … ecco che l’ecologia naturale non viene rispettata. L’ecologia naturale fonda i doveri sociali e politici su un ordine oggettivo in cui poi si inseriscono i veri diritti. Essa è è importante perché è il quadro oggettivo di ogni altra ecologia e perché rimanda ad un fondamento trascendente. Se non c’è un ordine naturale da creare e da salvare, non c’è né il Creatore né il Salvatore.

L’ecologia umana si inserisce nell’ecologia naturale come l’insieme delle regole morali naturali che riguardano la vita degli uomini in società. L’espressione è stata spesso adoperata da Giovanni Paolo II (nella Centesimus annus) e Benedetto XVI (nella Caritas in veritate) per ricordare agli ambientalisti che dell’ambiente fa parte anche e soprattutto l’uomo e non solo gli animali, le piante oppure l’atmosfera. L’insistenza sull’ecologia umana permette di salvare il primato dell’uomo sulla natura contro varie forme di materialismo, panteismo o anti-specismo. Ecologia umana vuol dire un ambiente sociale degno dell’uomo e atto al suo sviluppo integrale, fondato no sulla convenzione o il patto ma sulla natura dell’uomo stesso, natura che si inserisce a sua volta nell’ordine della realtà..

L’ecologia ambientale riguarda la natura intesa materialmente e mira all’equilibrio fisico, chimico, biologico, geologico, climatico del sistema. Si cura dell’uso degli elementi naturali, intesi qui come risorse materiali del sistema integrato dell’ambiente. Risorse, atmosfera, conservazione della diversità, equilibrio idrogeologico sono i suoi temi principali. L’ecologia ambientale può mantenere i rapporti con le due ecologie viste in precedenza oppure può perderli. Dipende dalla visuale filosofica, etica e religiosa che viene assunta. Solo chiamare l’ambiente ambiente e non creato, per esempio, fa la differenza, col pericolo di elaborare una visione solo naturalistica, ossia materialistica, anche dell’uomo, visto solo come un elemento dell’ambiente naturale e ad esso soggetto, privo di alcuna signoria sul creato. L’ecologia ambientale in questo caso viene assolutizzata e diventa una nuova religione idolatrica degli elementi naturali. Con ciò vengono negati sia l’uomo che Dio.

Infine c’è l’ecologia integrale. Il suo significato potrebbe essere positivo, se volesse dire una ecologia rispettosa e del creato e dell’uomo stesso come vertice del creato data la sua somiglianza col Creatore. In pratica però viene promossa in un altro senso, molto meno soddisfacente. L’ecologia integrale parte dall’ecologia ambientale e la vuole allargare all’ecologia umana. Ma il percorso è sbagliato, perché l’ecologia ambientale non ha le potenzialità per comprendere anche l’uomo se non rendendolo qualcosa si materiale. Bisogna invece partire dall’ecologia naturale (soprannaturalmente fondata), passare all’ecologia umana e poi a quella ambientale. Se ecologia integrale volesse dire questo, allora andrebbe bene, ma così non è. L’aggettivo integrale, poi, da l’idea che dentro tutto sia impastato con tutto senza gerarchia e ordine: come nel pane integrale. È vero che “tutto si tiene” ma secondo un ordine, mentre l’ecologia integrale sembra dire solo che tutto si tiene.