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Asia Bibi

I radicali islamici annunciano proteste a oltranza in Pakistan contro l’assoluzione di Asia Bibi

I partiti religiosi pakistani accusano le autorità del paese di essere al servizio dell’Occidente. Si temono attentati terroristici. La polizia invita i cristiani a tenere alta la vigilanza

 

Venerdì 16 novembre l’alleanza dei partiti religiosi pakistani Mutahidda Majlis-i-Amal ha organizzato a Lahore, la seconda città del Pakistan per numero di abitanti, una marcia di protesta contro l’assoluzione di Asia Bibi. Rivolgendosi alla folla dei manifestanti, il presidente dell’alleanza, Maulaa Fazlur Rehman, ha detto che l’assoluzione e la liberazione dal carcere di Asia Bibi sono il risultato di un accordo con l’Occidente che difatti ha lodato la sentenza dei giudici: “se la sua liberazione fosse soltanto una decisione legale – ha detto – perché mai ci sarebbero una marea di lodi rivolte al presidente della Corte suprema Saqib Nisar e al primo ministro Imran Khan?”. Reheman ha quindi accusato il governo di Khan di cospirare per modificare la legge sulla blasfemia e liberare i blasfemi: “da tanto tempo sostengo che Khan è un rappresentante degli ebrei ed è stato scelto dall’Occidente come suo delegato. È stato messo al potere unicamente per fare gli interessi dei suoi padroni e ferire la Ummah (comunità dei fedeli)”. Infine Reheman ha detto che le proteste continueranno finchè il governo non si ravvederà e ha annunciato che la prossima manifestazione avrà luogo il 25 novembre nella città di Sukkur. A conferma di quanto sia teso il clima nel paese, l’ispettorato di polizia di Lahore ha diramato un comunicato rivolto ai leader e agli istituti cristiani per avvisarli della possibilità di attentati terroristici e invitarli a “tenera alta la vigilanza”,  annunciando nuove misure di sicurezza a protezione delle chiese e dei luoghi religiosi cristiani. Il pastore anglicano Humphrey Peters, vescovo di Peshawar e primate della Chiesa del Pakistan, ha confermato all’agenzia di stampa Fides che la polizia intende fare di tutto per proteggere le chiese cittadine: “sappiamo che è un momento critico – ha detto – i cristiani in Pakistan confidano nell’operato delle forze di sicurezza. Continueremo a svolgere il nostro ruolo nella società in piena collaborazione con le forze dell’ordine e il governo”. Adel Patras Chaudhry, cattolico, vicepresidente dell’emittente Jesus Life TV, ha dichiarato a Fides: “i cristiani faranno molta attenzione e agiranno con prudenza organizzando raduni e celebrazioni nel periodo natalizio. Preghiamo per la protezione dei fedeli e anche delle forze di sicurezza, impegnate a nostra tutela. Siamo consapevoli della situazione delicata e collaboriamo con la polizia e con il Governo”.