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IMMIGRAZIONE

Il governo non c'è ancora, ma è già scontro sui migranti

L'esempio di poche navi delle Ong, la Ocean Viking e le navi di Open Arms, ha spinto una nuova ondata di emigranti nel Mediterraneo. La Lega non pone l'immigrazione clandestina (in crescita durante il governo Conte 2) come pregiudiziale, ma il Pd cerca lo scontro su questo tema. 

Politica 09_02_2021
Recupero di Open Arms

Sono bastate poche navi delle Ong, quelle di Open Arms e la Ocean Viking, ad esercitare un irresistibile fattore d’attrazione per i barconi di clandestini africani salpati dalla Libia per raggiungere l’Italia. Certo il mare calmo e il clima mite hanno favorito la ripresa degli sbarchi in grande stile ma è impossibile non notare come il nuovo boom di flussi coincida anche con la crisi profonda del governo Conte e l’incarico a Mario Draghi.

Negli ultimi giorni sono sbarcati in 400 a Lampedusa, per lo più dalla Tunisia, in un centinaio in Sardegna provenienti dall’Algeria, in 32 (iracheni e afghani) sulle coste della Calabria ionica. La nave Ocean Viking della Ong Sos Mediteranée ha sbarcato ieri nel porto siciliano di Augusta 422 clandestini africani raccolti di fronte alle coste libiche, di cui 8 positivi al Covid. E poteva andare molto peggio se non fosse per le attività svolte incessantemente dalla Guardia Costiera libica addestrata e assistita dalla Marina italiana e turca. Dal 2 al 6 febbraio, secondo l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), la Guardia Costiera di Tripoli ha intercettato, soccorso e riportato in Libia e circa 1.500 clandestini (1.430 secondo i dati dell’Unhcr).

Dall’inizio dell’anno sono sbarcati in Italia 1.758 clandestini dalla rotta marittima del Mediterraneo Centrale che salgono a 2.180 contando quanti sono sbarcati dalla Ocean Viking, per lo più tunisini, eritrei. ivoriani, maliani, camerunensi, algerini, guineani, sudanesi, egiziani ma anche afghani. Un numero superiore ai 1.751 dello scorso anno alla stessa data e dieci volte maggiore dei 202 sbarcati nei primi 40 giorni del 2019 quando al ministero dell’Interno sedeva Matteo Salvini. Le politiche di apertura varate dal governo Conte 2, culminate con la rimozione dei decreti sicurezza “salviniani” costituivano già da sole un elemento destinato a incoraggiare nuovi boom di sbarchi e a favorire la lobby dell’accoglienza.

Un business non sempre pulito come è emerso da diverse inchieste giudiziarie in tutta Italia e anche ieri al tribunale di Milano dove il pm Gianluca Prisco ha chiesto 13 anni e mezzo di reclusione per Daniela Giaconi, arrestata il 2 luglio 2019 perchè accusata di aver gestito quattro onlus (Volontari senza frontiere, Milano Solidale, Amici di Madre Teresa Giuliani e Area Solidale) con altri 10 imputati per i quali sono state chieste pene tra i 4 e i 7 anni. Come ha riferito l’agenzia ANSA, l’organizzazione avrebbe falsificato documenti per ottenere la gestione dell'accoglienza di centinaia di migranti usando per scopi personali ben 4,5 dei circa 7,5 milioni ottenuti illecitamente partecipando, tra il 2014 e il 2018 a bandi delle Prefetture di Lodi, Parma e Pavia (parti lese nel processo).

Tornando agli aspetti politici, la decisione del leader della Lega di sostenere il nascente governo di unità nazionale guidato da Mario Draghi ha gettato lo scompiglio nella Sinistra che contava di costituire una maggioranza allargata alla sola Forza Italia, cioè una fotocopia dello schieramento che in Europa votò per la Commissione von der Leyen (la cosiddetta “maggioranza Ursula”). L’impressione (ma è presto per dirlo non essendoci ancora né un programma di governo né una lista dei ministri) è che l’esecutivo Draghi punti a concentrarsi sull’emergenza epidemica ed economica lasciando intendere che l’immigrazione non sarà un tema prioritario e del resto faticherebbe ad esserlo con una maggioranza così composita. Di certo appare chiaro che non sarà una pregiudiziale posta dalla Lega a un governo così allargato. "Sul tema dell'immigrazione noi proporremo l'adozione della legislazione europea. A noi va bene che l'immigrazione in Italia sia trattata come viene trattata in Francia e in Germania. Con le stesse regole. Bisogna coinvolgere l'Europa in quello che non è un problema solo italiano" ha detto Salvini confermando di non voler cercare lo scontro, almeno per ora, su questo tema.

Scontro che invece sembra voler cercare il PD, che ha annunciato di voler porre il tema migratorio al centro dell’azione del nuovo esecutivo chiedendo la rapida concessione della cittadinanza ai migranti: una provocazione chiaramente tesa a inasprire i toni con la Lega per farla uscire dalla maggioranza con provvedimenti inaccettabili per il suo elettorato.

Nonostante l’appello del Presidente Mattarella a smorzare i toni e lavorare tutti per risolvere i gravi problemi nazionali, pare già ora evidente che in attesa del voto i partiti si sfideranno anche all’interno della maggioranza ampissima che sembra pronta a sostenere Draghi. L’immigrazione sarà uno di questi temi di scontro tenuto conto che una prolungata distrazione del governo dalla questione favorirebbe trafficanti e immigrati illegali ben determinati a incrementare i flussi.