Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Fedele da Sigmaringen a cura di Ermes Dovico
INTERVISTA / MANETTI

“Il tempo dei segreti è vicino, il Cuore di Maria è il rifugio”

Il legame tra Fatima e Medjugorje ci indica che attraverso la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria “passa il destino del mondo e della Chiesa”, “ma passa anche il destino di ciascuno di noi”. Avvicinandoci al 40° anniversario delle apparizioni di Medjugorje, “si avvicina il tempo dei segreti”, a cui bisogna prepararsi con la preghiera e il digiuno per aiutare la Madonna a vincere Satana e cambiare il mondo. La Bussola intervista il mariologo Diego Manetti.
- L'IMPORTANZA DI FATIMA, di Enzo Vitale

Ecclesia 12_06_2021

“Infine, il mio Cuore Immacolato trionferà”, ha rivelato la Madonna ai tre pastorelli di Fatima il 13 luglio 1917, nella celebre visione che racchiude il futuro della Chiesa e del mondo intero. Oggi, nella memoria liturgica del Cuore Immacolato di Maria, è bene fare una panoramica dei possibili segni che indicano l’approssimarsi del trionfo promesso dalla Madre celeste e capire meglio la specificità della devozione al suo Cuore. A tal fine la Nuova Bussola ha intervistato Diego Manetti, noto mariologo e autore per questo quotidiano del libro “Perché appare la Madonna”.

Diego Manetti, a Fatima la Madonna ha detto che Dio vuole stabilire la devozione al suo Cuore Immacolato: ma che significa essere devoti al Cuore Immacolato di Maria?
Non si tratta di una semplice devozione, ma di cambiare totalmente lo sguardo sulla propria vita, sul modo di concepire le giornate, di svolgere la propria attività. Si tratta di vivere, secondo l’insegnamento di san Luigi Maria Grignion di Montfort, l’appartenenza totale a Gesù attraverso il consegnarsi completamente a Maria. A Fatima viene chiesta per la prima volta una consacrazione a Maria che non è solo personale, bensì riguarda l’intera Chiesa, le nazioni. Lì la Madonna chiede la consacrazione della Russia al proprio Cuore Immacolato per ottenerne la conversione e la fine del comunismo. Giovanni Paolo II, il 25 marzo 1984, fece questa consacrazione in modo compiuto e la conferma che essa fosse avvenuta come chiesto dalla Madonna fu data da suor Lucia in una lettera datata 8 novembre 1989, vigilia della caduta del Muro di Berlino. Se qui già c’è un elemento profetico l’altra conferma storica arriverà due anni dopo, nel dicembre ’91, con il crollo del comunismo sovietico. Assumere questa prospettiva storica è necessario perché sennò si riduce la devozione al Cuore Immacolato di Maria a una forma di spiritualità intimistica, una tra le tante, quando invece essa ha effetti concreti sulla storia.

In questo senso che legame c’è tra Fatima e Medjugorje?
Nel messaggio del 25 agosto 1991 la Regina della Pace ha detto chiaramente di essere venuta a Medjugorje per completare quello che ha cominciato a Fatima. All’inizio del ’91, il 25 gennaio, la Madonna chiede preghiere particolari perché Satana vuole distruggere il pianeta. L’1 gennaio 2001 avverte che “Satana è libero dalle catene” e, da Madre premurosa, invita tutti a “consacrarvi al mio Cuore e al Cuore di mio Figlio”. Pochi mesi dopo ci sarebbe stato l’attentato alle Torri Gemelle, l’inizio di un’era di terrorismo internazionale, di fondamentalismo islamico e di relativa instabilità. Il legame tra Fatima e Medjugorje ci dice quindi che la consacrazione è per vincere il Maligno. Il 25 aprile di quest’anno la Vergine esorta a custodire la fede “in questo tempo di prova” e aggiunge: “Vi metto tutti nel mio Cuore Immacolato”. Questo significa che per la consacrazione a Lei passa il destino del mondo e della Chiesa, com’è stato interpretato dai più grandi pontefici del XX secolo, ma passa anche il destino di ciascuno di noi: soltanto in quel Cuore Immacolato troviamo rifugio.

Tra pochi giorni, il 24-25 giugno, ricorre il 40° anniversario dell’inizio delle apparizioni di Medjugorje.
È una tappa importante perché il trionfo del Cuore Immacolato di Maria ci sarà soltanto con il compimento dei dieci segreti di Medjugorje e il loro tempo si avvicina. Sappiamo che i segreti, nella loro seconda parte, cioè dal 4° al 10°, sono sette castighi e sappiamo che una volta compiuto questo tempo dei segreti avremo il trionfo del Cuore Immacolato di Maria. In questo contesto è significativa la scadenza del 40° anniversario, che richiama anche la Bibbia: 40 anni è il tempo impiegato da Israele, dopo essersi liberato dalla schiavitù del faraone, per uscire dal deserto ed entrare nella Terra promessa. L’imminenza di questo anniversario ci dice che dobbiamo prepararci. Poiché il soprannaturale sorprende sempre, bisogna fare tesoro di questi ammonimenti e ricordare che la dottrina cristiana ci insegna a guardare ogni giorno come se fosse quello finale che ci conduce al Giudizio divino.

La Madonna ha detto che ci sono dei fedeli che stanno già vivendo nei loro cuori il trionfo del suo Cuore Immacolato. Che cosa significa? E si possono collegare questi fedeli con la visione dell’Apocalisse sulla discendenza della Donna che viene perseguitata dal drago (Ap 12)?
Questo è un ottimo collegamento perché la persecuzione come occasione di fedeltà fino al martirio testimonia il cammino di purificazione e l’appartenenza totale a Gesù per mezzo di Maria. Il trionfo del Cuore Immacolato di Maria è il trionfo di Maria dentro di noi, significa appartenere totalmente a Lei respingendo così il male. Significa dire di no a tutte le offerte del mondo, a coloro che vanno a perdersi dietro le tentazioni del materialismo, dell’edonismo, dell’egoismo e ancora dell’idolatria di una falsa scienza, dove l’uomo si sostituisce a Dio. L’Apocalisse parla di due combattimenti escatologici, il primo è quello della Donna vestita di sole contro il drago, e il secondo è quando ci sarà il ritorno di Cristo nella gloria. L’Apocalisse parla anche di coloro che lavano le vesti nel sangue dell’Agnello, cioè che sono innocenti ed elevano preghiere al Cielo. Il martirio ci dice che il nostro scopo non sarà tanto quello di mirare alla salvezza terrena della vita ma quello di essere salvi, eternamente, nel Signore. Perciò coloro che adesso cominciano a vivere questo trionfo potrebbero essere quelli chiamati a testimoniare fino al sangue per primi. Sono quelli che intuiscono la verità delle parole di Maria.

Come bisogna prepararsi?
Intanto abbiamo la certezza che la Madonna mantiene le sue promesse. Io credo che Lei abbia concluso una parte importante del suo piano quando il 2 marzo 2020 ha dato l’ultimo messaggio del 2 del mese a Mirjana e, 16 giorni dopo, ha chiesto di aiutare “il mondo a cambiare e il mio Cuore a vincere”. Già nel suo libro, “Il mio Cuore trionferà”, Mirjana ha detto chiaramente che la Madonna vuole cambiare il mondo. I segreti saranno avvenimenti ben al di là di quanto possiamo immaginare, ma che non coglieranno impreparati quelli che accolgono l’invito di Maria: preghiera e digiuno. Basti quel che ha detto la Madonna il 25 gennaio 2001: “Chi prega non ha paura del futuro” e “chi digiuna non ha paura del male”. E ha aggiunto: “Con la preghiera e il digiuno anche le guerre si possono fermare”.

Lo sguardo di Maria è particolarmente rivolto sulla Chiesa di cui è Madre.
La Madonna chiede insistentemente di pregare per i sacerdoti e indica sempre suo Figlio come primo missionario e Buon Pastore. È come se stesse dando una materna tirata di orecchie ai ministri. Papa Francesco direbbe di “non mondanizzarsi”, come buona parte della Chiesa sta purtroppo facendo, immersa nell'apostasia. Questo è un punto fondamentale. La Madonna, parlando dei pastori, ha promesso che “con loro trionferò” (2 ottobre 2010) e ancora il 2 dicembre 2015, chiedendo di nuovo preghiere per loro, li ha indicati come “ponti di salvezza”. Questo significa che i sacerdoti sono necessari per superare il tempo dei segreti e avere la pace promessa, che arriverà dopo prove particolarissime. Si va compiendo il tempo della vittoria dietro però il segno di un’apparente sconfitta. Dobbiamo essere pronti a vivere come se fossimo sul Calvario, quando alle tre del pomeriggio del Venerdì Santo sembrava che avesse vinto il male e invece, per mezzo del sacrificio di Gesù, si realizzava la Redenzione dell’umanità. È un trionfo che germina attraverso la prova finale della Chiesa ricordata anche dal Catechismo (CCC 675-677).

Nei tempi moderni, diversi santi hanno preannunciato una nuova Pentecoste. Si può credere che essa coinciderà con il trionfo del Cuore Immacolato di Maria?
Sì, ma con un piccolo anticipo: penso che questa nuova Pentecoste sia già iniziata, quando a Medjugorje la Madonna ha ringraziato lo Spirito Santo in occasione del Grande Giubileo dicendo che molti cuori erano cambiati. Credo che Giovanni Paolo II si sia fatto interprete di questa nuova Pentecoste perché è colui che ha saputo aprire al soffio dello Spirito la Chiesa, penso al grande incontro che fece nel 1998 con i movimenti in Piazza San Pietro riconoscendo che stava soffiando un vento di rinnovamento molto profondo. Questa nuova Pentecoste suscita quel rinnovamento essenziale per avere quel gregge fedele che passerà il tempo della prova. In fondo, cosa è successo con la Chiesa primitiva? La Pentecoste ha dato agli apostoli quella fortezza e luce che prima non avevano, perciò hanno cominciato a testimoniare con coraggio, affrontando anche il martirio. Allora penso che avendo di fronte a noi un tempo in cui ci saranno guerre e persecuzioni esplicite contro la Chiesa, questa Pentecoste venga come un battesimo di Spirito Santo a infondere forza in quelle anime che la Madonna ha formato come apostoli del suo amore.