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SBANDAMENTO DOTTRINALE

In Brasile consacrano anche le "vescovesse"

Brasile. Un evento chiamato processione della terra. Nel segno della Laudato Sì e promosso dalla Conferenza Episcopale Brasiliana. Ma durante la messa, a consacrare ci sono anche due "vescovesse" protestanti. 

Ecclesia 22_02_2018

Nei giorni scorsi si è svolta in Brasile la 41ma edizione della “Romaria da Terra”, cioè della processione della terra. Sotto il titolo di “Donne terra. Resistenza, cura e diversità”. Si tratta di un evento organizzato dalla Commissione Pastorale della Terra della Conferenza Episcopale Brasiliana, ed è rivolta, naturalmente, soprattutto ai campesinos, ai contadini. Conta sull’appoggio della Conferenza episcopale del Rio Grande do Sur, del Movimento dei Lavoratori Rurali senza Terra, e della prefettura municipale di Pontão.

Si svolge da molti anni, e naturalmente di questi tempi, dopo l’enciclica Laudato Sì, i temi della difesa della natura, dell’attenzione alla stessa e al lavoro che ad essa viene dedicato ha assunto un enfasi ancora maggiore.

Benissimo. Ma forse gli organizzatori si sono fatti travolgere dall’entusiasmo, e così pure i non pochi vescovi presenti. Perché come potete vedere dalla fotografia, durante la messa, al momento della consacrazione, avvenuta nella concelebrazione, oltre a vescovi e prelati cattolici sono presenti – a fianco dei colleghi di obbedienza romana – anche due vescovesse protestanti, una delle quali, in primo piano, con la mano alzata, come gli altri preti e vescovi, “consacra” pane e vino.

Ora, il problema è che questo non è avvenuto nella racchiusa cappelletta di un monastero, di fronte a pochi intimi. È avvenuto di fronte a una folla, che, come potete vedere nel video, partecipava alla Romaria. Persone che se ne saranno tornate a casa loro convinte che è del tutto normale che delle signore vestite da vescovo partecipino a una messa cattolica, e anzi consacrino anche loro, come il loro vescovo e i loro sacerdoti. Tanto che differenza c’è?  Non siamo tutti figli di Dio, che per di più non è nemmeno cattolico.

Oltre alle due vescovesse protestanti erano intorno all’altare: Mons. Donizetti (vescovo ausiliare di Porto Alegre); Mons. Romulo (vescovo di Montenegro); Mons. Adilson Busin (vescovo ausiliare di Porto Alegre); Mons. Alessandro Ruffinoni (vescovo di Caxias do Sul); Mons. Rodolfo Weber (arcivescovo di Passo Fundo); Mons. Jacinto Bergmann (arcivescovo di Pelotas); Mons. Jaime Kohl (vescovo di Osório); il parroco del luogo e un diacono.

Se questo è il frutto, o la primizia, del decentramento dottrinale e pastorale della Chiesa siamo messi bene. Si può dire che forse il Brasile è un caso speciale, perché c’è il card. Hummes, grande organizzatore dell’elezione di Jorge Mario Bergoglio nel Conclave del 2013; lo stesso che sta spingendo con successo nell’operazione per far approdare i viri probati nel 2019, durante il Sinodo sull’Amazzonia (come ha fatto capire il prefetto per il Clero, il card. Beniamino Stella). E di conseguenza i brasiliani, che mandano visite apostoliche ben singolari agli Araldi del Vangelo però possono concelebrare con donne vescovo….Però c’è anche chi ha la faccia di affermare, senza arrossire, che la confusione nella Chiesa è colpa di quelli che  sono perplessi di fronte alle innovazioni.