Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Sant’Agnese da Montepulciano a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

In missione

Convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi. Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro». Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni. Lc 9,1-6

Schegge di vangelo 25_09_2013

Convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi. Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro». Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni. Lc 9,1-6

Non solo siamo familiari di Gesù, ma chiamati a partecipare al suo stesso compito dell’annuncio del regno di Dio. Prima di mandarli in missione, Gesù ha riunito insieme gli apostoli, stringendoli in unità tra loro e con Lui. A loro – umanamente fragili e incerti – ha donato la sua forza. Gesù è un capo autorevole e un maestro che lancia i suoi discepoli di villaggio in villaggio, fino a raggiungere tutti gli uomini. E così accade ancora oggi. Noi siamo guariti perché raggiunti da Lui attraverso i Suoi discepoli. E  a nostra volta, grati per questo, diventiamo suoi collaboratori, ciascuno secondo la propria vocazione. Quale dovrà essere allora il nostro attaccamento a Gesù? Quale preghiera e affidamento a Lui? Quale comunione con la Chiesa, con i fratelli di fede? Anche noi come Papa Bergoglio possiamo dire: “Sono un peccatore al quale il Signore ha guardato”. C'è un compito più lieto di questo?