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BRASILE

L'ultima carnevalata, il ballo del terrorista

Cesare Battisti, latitante, condannato per gli omicidi commessi durante gli anni di Piombo, annuncia che sfilerà   al carnevale di Rìo, a ritmo di samba.

Attualità 10_02_2012
Battisti

Leggo sul Corsera.it dell’8 febbraio 2012 che il terrorista Cesare Battisti, latitante in Brasile, ha intenzione di sfilare al Carnevale di Rio con il Bloco do Cordão da Bola Preta, «una delle maggiori scuole di samba della città carioca». Lo ha confermato l’interessato stesso al sito brasiliano Pernambuco.com. Condannato ad alcuni ergastoli in Italia per quattro omicidi, l’ex Pac-man (cioè, esponente dei Proletari armati per il Comunismo) ha rivelato di essere diventato amico di uno dei direttori della scuola di samba summenzionata, in grado di coinvolgere due milioni di persone.

Alberto Torregiani, ridotto sulla sedia rotelle da uno dei colpi di Battisti, intervistato dal Corriere ha detto che, sicuramente, il latitante italiano sta cercando di guadagnare popolarità allo scopo di, perché no, presentarsi alla elezioni brasiliane. Non ci stupirebbe, dal momento che la politica è, per definizione, l’idolo a cui i terroristi hanno sacrificato (gli altri). Ci chiediamo, semmai, se Battisti dovrà seguire i corsi di samba alla scuola del Bloco. Com’è noto, le scuole di samba, in Brasile, impegnano gli iscritti per un anno intero: imparano a ballare e soprattutto a vestirsi con piume e lustrini, onde sfilare seminudi e sorridenti nel Carnevale di Rio. Confessiamo di non aver mai capito perché ci voglia un anno intero per questo, dal momento che i passi di samba che vediamo -in diretta dall’evento- sono solo due o tre, e che per conciarsi da pappagallo amazzonico dovrebbero bastare pochi minuti. Mah, vedremo.

Speriamo che la telecronaca sia affidata a Beppe Grillo, che ai tempi del suo programma «Te la dò io l’America» sfilò a Rio durante il Carnevale (s)vestito da azteco con tanto di cresta di penne verdi e gialle legata in testa. Lui dovrebbe intendersene. Per quanto riguarda Battisti, già sappiamo come ci rimarranno, alla vista del suo spettacolo, i parenti delle vittime e i sopravvissuti in carrozzina. Quel che ci incuriosisce, semmai, è come reagiranno i supporters del latitante, che in Italia (e in Francia) non sono pochi. Sono quasi tutti scrittori di noir, gialli e fantascienza. Se siete curiosi, li trovate elencati nel bel libro "Gli amici del terrorista" di Giuseppe Cruciani (Sperling & Kupfer).

Sì, perché, al di là del compiacimento allo spettacolo del loro beniamino che se la spassa in mondovisione, l’immagine di Battisti travestito che balla il samba per strada stride non poco con quella, antica, di Colui che Sfidava lo Stato e i suoi Servitori. Il robinhood del proletariato comunista, il romantico eroe a mano armata che ammazzava semplici macellai credendo di mirare alle Istituzioni Capitalistiche, lo si vedeva più volentieri nei panni dimessi e sobri (termine, quest’ultimo, tornato in gran voga) della primula rossa (rossa in senso ideologico), dello zorro de noantri, dell’Imprendibile che sfida il governo italiano (quello politico Berlusconi-Lega, non quello «tecnico» attuale, al quale dell’estradizione di Battisti non può frega’ de meno), dell’Esule preferito da Carlà. Invece, toccherà loro sorbirsi quest’altra carnevalata brasiliana, un Battisti desnudo e impennacchiato e ballerino, roba da far fremere nella tomba il suo omonimo storico. Il quale combatteva contro nemici veri, gli Austroungarici, e la pagò sulla propria pelle (per usare la langue de bois degli Anni di Piombo, ché ci pare appropriato).

Che farà, dunque, il Battisti sfilante a Rio? Troneggerà in cima a un carro allegorico, attorniato da donnine in mutande e sculettanti? O marcerà col Popolo, in perizoma, magari picchiando su un tamburo? Certo, dovrà cantare anche lui la canzone intonata dalla sua scuola di samba. Il che ci fa pensare a una buona soluzione per il prossimo Sanremo: perché affidarsi al solito Celentano quando si può avere un clamore molto più ampio invitando Battisti? Ah, già: gli ergastoli appena tocca terra italiana. Niente paura, c’è il collegamento internazionale.