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a cura di Riccardo Cascioli
La riforma agraria in India

Manifestazioni popolari contro Greta Thunberg a Delhi

 

Il sostegno di Greta Thunberg alle proteste degli agricoltori contrari alla riforma agraria ha suscitato indignazione e proteste a livello governativo e tra la popolazione 

 

Svipop 05_02_2021

Da settimane in India centinaia di migliaia di agricoltori protestano contro la riforma agraria varata a settembre. Nella capitale Delhi, dove sono confluite decine di migliaia di persone, si sono verificati scontri con le forze di sicurezza. Dopo il fallimento di ben nove serie di colloqui tra governo e agricoltori, il 12 gennaio la Corte suprema ha sospeso l’entrata in vigore delle nuove norme, ma le proteste non si sono fermate perché i manifestanti ne vogliono l’abolizione. Il 26 gennaio gli agricoltori in rivolta hanno raggiunto il centro della capitale con i loro trattori, la polizia ha reagito e la giornata si è conclusa con un morto e diversi feriti tra i manifestanti. La riforma governativa liberalizza il mercato agricolo. Finora i coltivatori erano obbligati a consegnare ai depositi statali i raccolti che venivano pagati a un prezzo minimo garantito: una forma di stabilizzazione dei prezzi per tutelare i produttori dalle variazioni dei prezzi sui mercati. Con la nuova legge si possono vendere liberamente i raccolti. Il governo sostiene che questo consentirà maggiori investimenti privati che favoriranno l’ammodernamento dell’arcaico settore agricolo e porterà grandi vantaggi a decine di milioni di contadini. Inoltre la riforma lascia il sistema di acquisto del riso inalterato. Tuttavia il timore, soprattutto dei proprietari di piccoli appezzamenti, è che dei grandi gruppi prendano il controllo dei mercati e impongano prezzi non remunerativi. Greta Thunberg ha pensato bene di intromettersi con dei tweet di solidarietà agli agricoltori e inoltre fornendo istruzioni su come sostenerli: ad esempio, quali hashtags scrivere e consigli su come firmare le petizioni. All’iniziativa hanno aderito numerose celebrità e personalità internazionali tra le quali la cantante Rhianna. La cosa non è piaciuta affatto. I leader del partito di governo, il Bharatiya Janata party, senza fare il nome di Greta esplicitamente, hanno dichiarato che il “kit di istruzioni” è la prova di “piani internazionali per attacchi all’India”, alla polizia è stata presentata una denuncia contro gli autori del “kit” per “cospirazione internazionale” e – così assicura il commissario speciale della polizia per Delhi, Praveer Ranjan – la polizia della capitale sta indagando sul caso. “La tentazione del sensazionalismo – si legge in un breve comunicato del Ministero degli Affari esteri indiano – specialmente quando vi ricorrono delle celebrità e altre persone non è né corretta né responsabile”. La notizia delle interferenze straniere si è sparsa nel paese creando risentimento anche tra la popolazione. Il 3 febbraio a Delhi è stata organizzata una manifestazione di protesta durante la quale sono stati bruciate fotografie di Greta Thunberg e di Rhianna.